I Caratteri/I caratteri morali/La stordità

I caratteri morali - La stordità

../L'officiosità ../La malacreanza IncludiIntestazione 29 ottobre 2023 75% Da definire

Teofrasto - I Caratteri (Antichità)
Traduzione dal greco di Goffredo Coppola (1945)
I caratteri morali - La stordità
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14.

LA STORDITEZZA

La storditezza1, a volerla definire, è tardità di spirito in parole e atti, e lo stordito cotal uomo che dopo aver fatto il conto coi sassolini2 e tirata la somma domanda a chi gli sta accanto: Quant’è? E citato in giudizio, il giorno che [p. 104 modifica]deve andare in tribunale se ne scorda e parte per la campagna; e se va a vedere una rappresentazione riman poi solo in teatro a dormire; e dopo avere bene mangiato, di notte per andare a far di corpo3 si fa mordere dalla cagna del vicino; e ricevuta e riposta una cosa da sé, la cerca e non riesce a trovarla. E se gli annunziano la morte di uno dei suoi amici affinché intervenga ai funerali, attristato e piangendo esclama: Dio sia lodato4. E anche se debba riscuoter crediti, è capace di prendere con sé testimoni; e nel cuor dell’inverno s’acciuffa col servo perché non gli ha comprato i cocomeri; e obbliga i figliuoli a lottare e a correre correre fino a straccarli. E in campagna, per cuocere da sé le lenticchie e mettere due volte il sale nella pignatta, le fa immangiabili. E se piove dice che buon odor di stelle5. E se uno gli chiede: Quanti morti credi siano passati per la Porta Sacra? gli risponde: Quanti potessimo averne io e tu.

Traduco «storditezza» e «stordito», non già «insensatezza» che è troppo ed è altra cosa, e neppur «distrazione» che sarebbe troppo poco: la storditezza è tutta del pensiero ed è anche degli atti, ed è abito difettoso o vizioso. Potremmo anche tradurre «balordaggine» e «balordo», che son propri dell’uomo il quale per spensieratezza o stupidità o caponaggine o indifferenza e inerzia commette e dice cose che non dovrebbe fare o dire. «Stolidezza» e «stupidità» sarebbero più gravi difetti.

Coi sassolini, cioè a dire col pallottoliere che ancora oggi io ho veduto frequentissimo in Ucraina. [p. 105 modifica]Traduco così l’[testo greco] del greco, «per buona fortuna» che è in sostanza un ringraziar la fortuna.

Leggo coi codici [testo greco] e non già [testo greco]. E reputo glossa, e non traduco, le sette parole [testo greco], di chi ha voluto spiegar che lo stordito chiama buono odor di stelle quel che gli altri dicono odor di terra.

Note

  1. [p. 112 modifica]Traduco «storditezza» e «stordito», non già «insensatezza» che è troppo ed è altra cosa, e neppur «distrazione» che sarebbe troppo poco: la storditezza è tutta del pensiero ed è anche degli atti, ed è abito difettoso o vizioso. Potremmo anche tradurre «balordaggine» e «balordo», che son propri dell’uomo il quale per spensieratezza o stupidità o caponaggine o indifferenza e inerzia commette e dice cose che non dovrebbe fare o dire. «Stolidezza» e «stupidità» sarebbero più gravi difetti.
  2. [p. 112 modifica]Coi sassolini, cioè a dire col pallottoliere che ancora oggi io ho veduto frequentissimo in Ucraina.
  3. La congettura «[testo greco]» del Diels è superflua, e così, forse, anche l’[testo greco] dei codici più recenti, che però leggesi dopo il [testo greco]. Ad ogni modo [testo greco], come ha dimostrato Pasquali, sta benissimo da solo. Era costume uscir fuori di casa per fare i propri bisogni mancando servizi igienici di altro e più comodo genere; e Aristofane ci presenta una scenetta gustosissima nelle «Donne a parlamento», di Blepyros, che nella fretta di uscir di notte, invece di prendere il suo mantello prende la veste di sua moglie, e così vestito, nella strada, al chiar di luna, lo scorge un suo vicino. Traduco poi «la cagna», e non credo indeterminato per il sesso l’uso del femminile in questo caso.
  4. [p. 113 modifica]Traduco così l’[testo greco] del greco, «per buona fortuna» che è in sostanza un ringraziar la fortuna.
  5. [p. 113 modifica]Leggo coi codici [testo greco] e non già [testo greco]. E reputo glossa, e non traduco, le sette parole [testo greco], di chi ha voluto spiegar che lo stordito chiama buono odor di stelle quel che gli altri dicono odor di terra.