Gli assempri/D'un uomo che ferì la immagine di Santo Antonio

D'un uomo che ferì la immagine di Santo Antonio

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D'un uomo che ferì la immagine di Santo Antonio
D'un giovano che bastemiò San Francesco D'un giovano che levò uno sciugatoio disopra a la figura de la Vergine Maria

[p. 97 modifica]D’un uomo che ferì la immagine di Santo Antonio.

CAP. 27.°


Ne la città di Gaieta presso a la città di Napoli a sessanta miglia, fu un giovano speziale, uomo dissoluto disleale e crudele e bastemmiatore di Dio e de’ Santi, e molto cor rotto nel giuoco. Et aveva nome Cubello Affinato degli Affinati. El misero uomo si pose un dì a giuocare del mese d’Agosto mille trecento novanta e due, e giocando et avendo molto perduto e molto bastemiato Idio e Santi, finalmente levandosi da giuoco con molta disperazione e con molta perdita, e bastemiando Idio e Santi per qualunque modo sapeva peggio. E cosi el misero tornandosi verso la casa vidde una figura del glorioso misser Santo Antonio. E quasi come la figura fusse stata cagione de la sua perdita, e non al diavolo che gli [p. 98 modifica]era entrato addosso, corse arrabbiato verso la figura di Santo Antonio con una daga in mano, e percosse la figura sopra l’anca. E subbitamente per giudicio di Dio, come la figura ricevette la percosse, el misero maladetto ricevette al dolore, cioè che in quel medesimo luogo a lui s’attaccò el fuoco di Santo Antonio,1 e subbitamente senza nessuno intervallo incominciò a gridare. E tre di e tre notti l’arse al fuoco di Santo Antonio che mai non si ristette di gridare, e per tal modo l’arse che non pareva nè bestia nè persona, e cosi miseramente passò di questa vita. Questo assempro udii da un mio figliuolo di penitenzia, el quale gionse a Gaieta forse sei dì doppo ’l sopradetto giudicio che tutta la città non ragionava d’altro.


Note

  1. Benchè questo nome sia stato dato a diverse dartrosi, pure apparisce in questo caso, che fu la forma terribile della Lebbra detta acuta.