Gazzetta Musicale di Milano, 1872/N. 51

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../N. 50 ../N. 52 IncludiIntestazione 22 dicembre 2021 25% Da definire

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[p. 419 modifica]Si prega di rinnovare l’abbonamento pel 1873 in tempo per evitare ritardi nella spedizione del giornale. Anno XXVII GAZZETTA MUSICALE DI MILANO Numero ÌT DIRETTORE G. RICORDI. Esce tutte le domeniche. REDATTORE S. FARINA Le prove date di costanza nel migliorare in tutti i modi la Gazzetta perchè risponda sempre meglio alle favorevolissime accoglienze che le vengono fatte dal pubblico, ei dispensano dal farci noi patrocinatori di noi stessi e da verbose promesse. La Gazzetta continuera ad essere pubblicata nello stesso formato, colla stessa carta, e colle medesime condizioni d’abbonamento, vale a dire: PFR UN ANNO in Milano a domicilio I LI 1 UH Al 11IV e in tutto il Regno LIRE 20 Semestre in proporzione. — Non si fanno abbonamenti trimestrali. — Per V estero si aggiungono le spese postali. Gli associati annui riceveranno in dono i seguenti premii: PRIMO PREMIO RIVISTA MINIMA diretta da ANTONIO GIIISLAN COLLABORATORI: Giorgio Arcoleo, A. G. Barrili, Vittorio Bersezio, A. Boito, Prof. G. Celoria, Edmondo Le Amicis, Salvatore Farina (Redattore), Vittorio Imbnani, B. Marazzam, Prof. F. Martini, Luigi Matteucci, E. Navarro della Miraglia, Giulio Bicordi, E. Torelli-Viollier, ed altri. La Rivista Minima, a cui si aggiungono col nuovo anno tanti cari nomi della giovine letteratura, conserva gli intendimenti del passato anno e li migliora. Si occuperà di lettere, di politica, di arte, di drammatica e di scienze in apposite riviste; pubblicherà racconti, studi critici, e articoli di varietà; sarà insomma una vera rivista della quindicina e come il complemento della Gazzetta Musicale. Escirà due volte al mese in ottavo grande in sedici pagine di due colonne ciascuna, colla massima regolarità. Il successo di questa pubblicazione di nuovo genere è sempre crescente. Negli anni scorsi la difficoltà di raccogliere gli autografi ingenerò qualche lentezza; nel 1873 1a pubblicazione sarà più regolare e in maggior numero le tavole date agli associati. Queste tavole conterranno fac-simili degli autografi rari dei più grandi compositori, con un breve cenno biografico. L’Album riesce cosi un interessante Dizionario Musicale. Le tavole d’autografi non si trovano in commercio, e sono riservate ai soli associati della Gazzetta; i nuovi associati che vogliano avere le tavole già pubblicate aggiungano L. 2 al prezzo d’abbonamento. Gli associati annui possono scegliere uno fra i seguenti premii musicali: l.° Il nuovo Album vocale di G. Palloni: Misteri delatore. 2.° Il nuovo Album vocale di F. Campana: Ricordo di Milano. 3.° Il nuovo Album vocale di A. Guercia: Una primavera a Roma. 4.° Il nuovo Album vocale di F. Schira: Dalla velia delle Alpi. 5.° 30 Eludes-Poésies pour Piano par H. Berens. 6.° Reginella - Opera di G. Braga, ridotta per Pianoforte, elegantissima edizione. 7.e Un volume della Biblioteca Popolare delle Opere complete per Pianoforte e Canto. 8.° Un volume della Biblioteca Popolare delle Opere complete per Pianoforte solo, ed un Fascicolo della Biblioteca tascabile. 9.° Tre Fascicoli della Biblioteca tascabile delle più celebri Sinfonie per Pianoforte solo. 10 0 Tre Fascicoli della Biblioteca tascabile delle Danze più popolari degli Strauss di Vienna. 11.0 Otto fotografie d’artisti. QUARTO PREMIO (a scelta fra i tre numeri) l.° SCRITTI PIACEVOLI di A. Ghislanzoni. Un volume di 400 pagine (recente pubblicazione). 2.° PICCOLO ROMANZIERE di E. Panzacchi, Raccolta di Poesie Liriche per Musica da Camera. 3.° CRONOLOGIA degli spettacoli dei RR. Teatri di Milano dal 1778 al 1872, redatta da P. biasi. — Magnifico ed interessante volume. Inoltre in ogni numero della Gazzetta e della Rivista Minima saranno pubblicate una o più Sciarade a premio a cui potranno aspirare quattro fra gli associati che ne manderanno la soluzione esatta. Sono in tutto non meno di 304 pezzi di musica che si offrono agli associati. Ogni trimestre verranno pubblicate varie Sciarade e Rebus col premio straordinario di uno spartito per Canto e Pianoforte solo a scelta. Gli artisti di canto associati alla Gazzetta avranno diritto a far inserire gratuitamente gli annunzi delle loro scritture e disponibilità nella copertina. Potranno inoltre far pubblicare quattro volte all’anno il loro repertorio.» I soli associati annui hanno diritto a tutti i premii. Gli associati semestrali ricevono soltanto il primo premio. Non si daranno i premii se non dopo il pagamento dell’intero prezzo annuo d’associazione. Si spedisce gratis un numero completo di saggio della Gazzetta Musicale e della Rivista Minima, una tavola &AV Album di Autografi, più il programma coll’elenco particolareggiato dei premii a chi ne fa richiesta al IL Stabilimento Ricordi. — ALilrmo. L’AMMINISTRAZIONE. [p. 420 modifica]GAZZETTA MUSICALE DI MILANO PROSPETTO DELLE OPERE NUOVE ITALIANE 0 D’AUTORI ITALIAN Rappresentate nell’Anno 1872 N 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 MAESTRO TITOLO DELLO SPARTITO GENERE POETA CITTA’ TEATRO PRIMA RAPPRESENTAZIONE ESEC U TORI

DONNE pf UOMINI ESITO Sarria... Salomè.. Impallomeni Fenzi.... Alberti.. Antonietti. Boccaccio. Corrado.. Ricci F... Detto Soffredini. Nani.... Il babbeo e l’intrigante Gilda Fatima.

I prodi di Mosca... Oreste

Il franco bersagliere Il Bandito (Op. postuma) Evelina Le docteur rose.... Une fête à Venise... Il Maestro del signorino Zorilla

Piero di Calais.... Il conte di Monreal.. Il Capitano nero.... Paria Manfredo La secchia rapita... Astolfo Cavalcanti... Rosetta la giardiniera Maria di Torre.... Un marito in cerca della moglie Il ritorno a Parigi dopo la guerra Selvaggia

Oleina

Le nozze per astuzia. Macco

Riccardo duca di York Caterina di Belp.... Gelmina The ear-ring La figlia di Jefte... L’assedio di Brescia (4) Djem la Zingara.... I Normanni a Salerno. Don Marzio Le nozze di Michelina. La Fiera

buffo semis. serio semis. buffo w w serio eroicom. Napoli.. Palermo. Taganrog Napoli.. Taganrog Savigliano Casale.. Parigi..»» Livorno. Napoli.. Messina. Genova. Bologna. Firenze. Napoli.. Firenze. Napoli..» Milano. Napoli..» Modena. Calcutta. Bologna. Genova. Torino.. Londra. 99 Bologna. Roma.. Genova. Salerno. Milano.. Torino. Napoli.. Rossini.... Mercadante. Garibaldi.. Dell’Opera.. Politeama.. Dell’Opera.. Sociale.... Municipale.. Bouffes Parisiens. Lyrique....... Gennaio.. 11....» ••••» 31 5 Febbraio. 7 10 10 15».... 9»....» 6 Marzo.. 16.... 99 21 24 5 Aprile.......».... 99 21.... Aprile.. 23 4 Maggio.. De-Nunzia.... Tagliana, Correria Montebello... Meyer, Giannetti. Clerici.... Negri.... Peschard, Fonti, Bonelli, Thierret Ganetti, Donau. Dilettanti... Ronzi-Stecchi, Miarelli. Pascal-Damiani. Boluda, Moretto. Bianchi-Montal do Krauss.... Nascio.... Albertini... De Nunzio.. Sainz, Malvezzi, Correris, Massini Gabussi-De Bassini, Rossi Blume, Tati.. Galletti, Tiozzo. Bosisio.... Paoletti.... Gerii, Rovaglia. Bonney.... Patti

Princip. Simonetti, Borghi-Mamo Trafford.... Guadagnini.. Lamberti... Paoletti.... Nascio.... Lambiase, Lamoneo, Casaccia. Parmisini, Archinti. Passetti, Gizzi, Ricci. Belardi,Spallazzi, Giannoli. Casarini, Carpi, Migliara. Milani, Marchisio, Polonini. Berthelier, Désiré, Guyot. Duwast, Aubéry, Odezenne. Dilettanti... Ciapini, Sani.. Gajarre, Orsi, Fradelloni. Ponti, Pifferi, Morotto. Villani, Cima.. Barbacini, Aldighieri.De Bassini Bacci, Zesevich, Scheggi. Massimiliani, Gonnet. Giudice,Lambiase, Savoia, Lamonea Mastriani, Tessada, Jorio. Delfico, De Bassini ten.De Bassini,òr. Celada, Aldighieri, Arati. Silenzi, Masini. Artoni, Devoti, Giotti, Vecchi. Paoletti, Belardi, Bonafous. Parmizini, Butti. Vanzetti, Gabella Naudin,Cotogni, Bagagiolo, Tagliafico. Neri, Ciapini, D’Ottavi. Butti, Ronconi, Cesari. Bignardi, Morghen, Contedini. Zanardi- Landi, Carpi. Graziosi, Fiorini. Montanaro, Polonini, Coreggioli. Buono w 99 Cattivo Buono» 9» 99 99» Cattivo Buono 99 Mediocre 99 Buono Buono Mediocre Buono 99 Buono Mediocre Buono 99 99 Mediocre Buono 99 Buoniss. Mediocre Buono 99 Mediocre Buono CarusoSpinelli Gualtieri De Najac Nuitter e Beaumont Rossini.... Vittorio Emanuele. Carlo Felice Brunetti... Pergola... S. Carlo... Goldoni.... Pergola.... Rossini.... Filarmonico. (2) Società Filarmonica S. Carlo... Municipale.. Gandolfì.. Ma gotti.. Burgio di Villafiorita Petrella.. Diversi (1) Bensa... Avolio... Fornari... Grondona. Delfico.. Viceconte. Pedrotti.. Panizza.. Bruti.... Sassaroli.. Bozzelli.. Poniatowski Schira... Sampieri e Manganelli Pontoglio. Bozzano.. Marzano.. Rasori... MarianiMontaubry Delfico... Cimino. buffo serio buffo serio buffo serio serio» serio serio serio buffo semis. buffo Golisciani Delfico. Morgigni Piave.. Sassaroli Ciani.. Rizelli.. Roncaglia Perosio. Bardare. Brunetti... Doria

Balbo

25 Maggio.. 27 4 Giugno.. 4 11 Giugno.. 15 20 12 Luglio.. 19 19 Agosto.. 20 Covent-Garden S. Georges Hall. (3) Politeama.. Doria

Fossati.... Gerbino... Mercadante. Rosata. (1) Bacchiai, De Champs, Felici, Gialdini, Tacchinardi ed Usiglio, allievi tutti del maestro Mabellini. (2) Nelle sale del conte Bolognini. (3) Nelle sale della principessa Simonetti. (4) Rifatta. [p. 421 modifica]GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 423 N. MAESTRO TITOLO DELLO SPARTITO GENERE 39 Mercuri.. Adelinda

serio 40 Pontoglio. La notte di Natale.. 41 Musone.. Camoens

42 Tacchinardi I conti senza l’oste...... 43 Casalini.. Manfredi re di Sicilia (5) 44 Pani zza.. Il caporale Bastoglo al campo d’istruzione. 45 Mercuri.. Addio

serio 46 Apolloni.. Gustavo Vasa» 47 Canepa... David Rizio

48 Bignami.. Anna Rosa.... 49 Dalbesio.. Le astussie d’Margritin (in dialetto). buffo 50 Bercanovich (figlio) Vatel

51 Ponchielli. I Promessi sposi (6).. serio POETA CITTA’ TEATRO PRIMA. RAPPRESENTAZIONE GhislanS. Marino Concordia... 27 Agosto.. zoni. Bergamo Riccardi... 29 Golisciani Napoli.. Mercadante.. 18 Settembre


Firenze. Nuovo.... 22 Ottobre.. Genova. Doria

24 Betti.. Milano. Fossati....?» N. G... Ferrara. Pavone.... 30»» Poggi • • Trieste. Comunale... 15 Novembre Costa.. Milano. Carcano... 16 «Genova. Paganini...

Rocca.. Torino. Rossini.... Bercanow Circolo Artisti 99 vidi (padre) Milano.. Dal Verme.. 5 Dicembre. ESECUTORI DONNE UOMINI ESITO Cortesi, BarlaniCarpi, Sterbini, Buono Dini. Miller. Novetti, Ghiotti. Villena. Gabella, Del Fabbro. 99 Suardi-Repetto. Montanaro, Brignole.

Nascio.... Parmizini, Panizza, Baldelli. Pifferi, Bonacich 99 De Montelio.. Mediocre Marinelli-Duprez Valenti, Ardclliano. 5» Buono Wizjak.... Capponi, Pantaleoni, Maini t» Meyer, Valerga. Ferrari, Carpi. Spaak, Stoika. Karl, Brandini. 99 Milone.... Cherasco, Milone» Merlo.... Avigdor.Rolando, Besia. Contone. 99 Brambilla, Barlani-Dini. Fabbri, Junca, Broggi. Ottimo (5) Opera postuma. (6) Quest’opera, rappresentata per la prima volta a Cremona nel 1856, si può considerare come nuova, avendo l’autore fatto molte aggiunte e modificazioni e rinnovato interamente l’atto quarto. Al presente numero è unito il N. 24 della Rivista Minima. BIBLIOGRAFIA IL TROVATORE Album Musicale La raccolta musicale che il Trovatore nel suo quattordicesimo anno di vita, offre in dono agli associati è degna di speciale attenzione, giacché i pezzi di cui si compone sono riusciti pregevolissimi e degni de’bei nomi che si leggono sul frontispizio. Il saper raccogliere in un solo album Albites, Arditi, Bazzini, Bozzano, Dacci, De-Giosa, Faccio, Fumagalli Luca, Kelling, Rinaldi e Rovere, davvero è merito non comune, e noi facciamo i nostri rallegramenti col buon gusto del brioso direttore del giornale. Ed ora passiamo in breve rivista gli undici pezzi dell’Album del Trovatore. ALBITES L. — Rimembranza. Bizzarria melodica fatta con tre sole note. Al contrario delle solite bizzarrie musicali, in cui lo stento va di pari passo col cattivo gusto, questa rimembranza dell’Albi tes è una graziosa melodia, che arieggia alquanto il fare degli antichi classici italiani, e specialmente lo Stradella. Un elegante accompagnamento, un simpatico modulare mascherano molto piacevolmente lo stretto cammino prefissosi dall’autore. Facilissima a cantarsi, permette tuttavia di usare molta espressione nella voce, e potrà essere eseguita con molto effetto dai dilettanti... forniti di poche note. ARDITI. — La Povera. Romanza. Il brillantissimo, il popolarissimo autore del Bacio, dell’Ardita, dell’Incontro, ecc., ecc., ei presenta ora una triste canzone, lavoro assai pregevole scritto con sicura conoscenza della voce, e dell’effetto. Ne piace assai il passaggio in do maggiore, ove notiamo una frase molto animata e piena di passione. BAZZINI — Illusioni perdute. Melodia. L’eleganza dell’accompagnamento, la purezza della melodia, e specialmente la condotta bellissima, giusta, razionale non mancano mai nelle composizioni del nostro simpatico Bazzini. Questa melodia ne sembra il miglior pezzo dell’Album; i pochi versi che la compongono hanno dato mezzo al compositore di farne un breve poemetto descrittivo. La memoria de’ bei tempi andati, le divagazioni fantastiche, i sogni, il dolore del tempo presente sono sentimenti che il Bazzini descrive e svolge elegantemente in poche, ma davvero buone pagine di musica. BOZZANO — La viola. Romanza. Ecco un giovane maestro cui non mancò già il plauso del pubblico nell’opera rappresentata non è molto a Genova. Nè l’applauso può mancare a questa sua composizione, in cui la semplicità non va disgiunta dall’eleganza. È un pezzo facile a cantarsi e di sicuro effetto: a noi pare migliore nel principio, mentre la frase in si b. con cui termina ha un po’ la forma antiquata delle arie teatrali de’ bei tempi che furono. DACCI — La tomba. Romanza per Tenore. Il Dacci, valente-compositore, pianista, ei si presenta quest’anno anche come compositore di musica vocale: però il pianista fa capolino senza forse ch’esso se ne avveda, ed il pezzo sembra piuttosto un’aria drammatica da teatro, che non una composizione da sala: anche la tessitura è arrischiata; solo un vero tenore di cartello può arrampicarsi fino a quei la e quei si b che sono il terrore de’ dilettanti! Con tutto ciò questa Romanza non è priva di pregi: la prima frase è ottima, ed anche la chiusa del pezzo è fatta con molto gusto ed effetto. DE GIOSA. — Non dirmi nulla. Stornello. Ed eccoci nel gajo!... bravo De Giosa! È inutile... per noi, la forma spigliata, festevole, incisiva dello stornello ei sembra la migliore, la più appropriata alla musica da camera. Ci sono già tante miserie e noje al mondo, che è inutile venirle a cantare anche in musica!... Benvenuto dunque lo stornello del nostro De Giosa: ei porta un raggio di sole, un tesoro in questi tempi piovigginosi, un gajo sorriso!... Quanti e quanti stornelli si sono fatti!... Eppure questo del De Giosa non teme il confronto de’ migliori: in ogni ritrovo in cui non sia bandito il buon gusto, certamente udremo questo simpatico pezzo, popolarissimo, eppure [p. 422 modifica]424 GAZZETTA M U S I C A L E D I M I L A N 0 elegante, facile, eppure suscettibile di finissima interpretazione. Come alla melodia del Bazzini si compete il primo posto nell’Album per quanto riguarda la musica severa, così allo stornello del De Giosa si compete pure il primo posto per la musica gaja. FACCIO — Tecla. Notturno a due voci. Il direttore e concertatore del massimo nostro teatro, il direttore de’concerti della più che benemerita arma cioè Società del Quartetto, l’equestre Faccio (come lo chiamò il Pungolo in uno slancio di mefistofelico lirismo) trova ancor tempo di regalare un pezzo all’Album del Trovatore. E nel suo notturno ha anche il tempo di mettere una condotta perfettissima, un elegante modo di armonizzare, e sopra tutto poi quel fare speciale, proprio al Faccio, che fa distinguere le sue composizioni a primo colpo d’occhio. È questo un merito che pochissimi hanno, giacché tanto è facile l’imitare, il copiare, quanto è difficile il formarsi uno stile proprio. Ci piace sopratutto in questo pezzo l’elaborato accompagnamento, che descrive con felice imitazione il mormorio del bosco, il frangersi dell’onda coll’onda; purché le dita dei signori dilettanti non si frangano contro la difficoltà di tale accompagnamento! In questa composizione traspira una profonda, tranquilla mestizia, che traduce con piena efficacia il pensiero di Schiller: miglior elogio di questo sarebbe impossibile fare. FUMAGALLI L. — Il tempo passato. Melodia. Un altro pianista che diserta il campo della tastiera, per entrare in quello più delicato della voce. Ma non siamo alle prime armi, ed il Fumagalli si è già pienamente impossessato del nuovo campo. Ardente ammiratore del Wagner, ardentissimo ammiratore di quella sezione di compositori tedeschi che formano la scuola wagneriana del piànoforte, il nostro bravo Luca Fumagalli fa precisamente nè più nè meno degli altri wagneromani italiani, e cioè mette in pratica dottrine e modi assai differenti dalle teoriche che propugna. Epperò la sua melodia è chiara, di forme puramente italiane, doti codeste che non escludono per nulla affatto l’eleganza deH’armonizzare, la scienza, la buona forma del pezzo, checché se ne pensi da taluni in contrario. Strana cosa codesta!!... gli ammiratori di buona fede della scuola wagneriana, sono i primi a non seguirla affatto! A questo patto, siamo ben contenti che i nostri giovani compositori adorino ed onorino un Dio solo!... Wagner!... KOLLING. — Ir eue. Barcarola. E qui comincia la musica per pianoforte. Io non so se questo signor Kolling sia italiano, tedesco, wagneromano, wagnerofobo, ma è certamente un simpatico compositore pianista, che conosce perfettamente il meccanismo della tastiera, che scrive facile e pur di effetto, e che per soprassello mette in carta ispirazioni graziosissime: dopo enumerate tutte queste doti, dire che la Barcarola del Kolling è un bellissimo pezzo, ei pare cosa più che superflua. RINALDI. — Notturnino. Questo giovine pianista è un compositore serio, e che merita speciali considerazioni. — Crediamo che in Italia, nella giovane scuola de’pianisti-compositori, vi sieno ben pochi degni di stargli a pari. Elevatezza di pensieri, condotta castigata e sobria, novità di forme e di abbellimenti sono le doti precipue del nostro Rinaldi. Con tutto ciò non possiamo tacere che i suoi pezzi non sono troppo conosciuti!.... mentre che in coscienza non ei peritiamo d’affermare che meriterebbero di figurare su tutti i leggìi dei buoni dilettanti. Crediamo che questa difficoltà a popolarizzarsi dipenda dalla diffìcile diteggiatura che si richiede nella esecuzione dei pezzi del Rinaldi, specialmente poi per quanto riguarda la mano sinistra. Eseguite dall’autore sembrano le cose più facili del mondo; ma quando le si hanno là sul leggio del pianoforte, c’è d’affaticarsi per bene prima di rendere il concetto del compositore: eppure non contengono passi arrischiati, acrobatici, come sono quelli dell’Adolfo Fumagalli, o del Liszt. È duopo adunque che il Rinaldi si studi di rendere più traducibili meccanicamente e moralmente le sue bellissime pagine di musica, e ei pare impossibile che, in tal caso, non abbiano subito ad acquistarsi quella popolarità grandissima che meritano. Il Rinaldi farà così anche un gran servigio all’arte, facendo prendere sempre più in sano orrore quelle innumerevoli trascrizioni, fantasie, rapsodie, rimembranze, capricci, pot-pourris ecc, ecc., sopra motivi di opere teatrali, che, meno poche, pochissime onorevoli eccezioni, sono un vero sfregio dell’arte, guastaditi, guasta buon-gusto, e quel ch’è peggio irriverenti traduzioni dei capolavori teatrali che svisano, torcono, molestano in mille guise. ROVERE. — La Spigliata. Mazurka. E perchè ve ne fosse per tutti i gusti, il nostro Brosovich ha pensato anche a far ballare i suoi abbonati, ed a nessun’altri meglio poteva ricorrere che al bravo Rovere, il popolare compositore della fashion milanese. Che ve ne pare, lettori miei, dell’Album che ora abbiamo scorso assieme?... Se non siete persuasi delle mie parole, abbonatevi al Trovatore, e potrete cosi riveder le buccie ai giudizj del vostro Rivista Milanese Sàbato, 21 dicembre. Siamo alle porte del Santo Stefano; l’apparizione del programma della stagione di carnovale-quaresima alla Scala è aspettata da un momento all’altro. I giornali ben informati si sfiatano ogni sera a gridare le ultime notizie; l’altro dì promettevano la Lucia, jer l’altro il Roberto il Diavolo, jeri il Rigoletto invece del Roberto, ed oggi ancora il Roberto invece del Rigoletto. Tutto ciò perchè il tenore Brignoli ammalato di nervi si sciolse dalla sua scrittura. L’impresa ebbe la fortuna di poter rimediare col tenore Bulterini, il quale ha finalmente accettato di debuttare col Roberto il Diavolo! I cieli siano lodati! Alla nevralgia del tenore Brignoli si aggiunge ora la costipazione della signora Lamare, e a questa non so se siasi trovato il cerotto. Stando così le cose, se nuovi accidenti non ei smentiscono, il programma della Scala dovrebbe promettere i seguenti spettacoli: Ruy-Blas colle signore Krauss e Mariani, col tenore Campanini, col baritono Maurel e col basso Milesi. Roberto il Diavolo colla signora Edelsberg, col tenore Bulterini e col basso Maini. Fosca di Gomes (Krauss, Campanini e Maurel). Lohengrin (Krauss, Edelsberg, Campanini, Maurel). Viola Pisani di Perelli, con compagnia non ancora stabilita. Re Manfredi di Montuoro, come sopra. La bagattella di quattro opere nuove! Troppa grazia Santo... Stefano! Il teatro della Commedia conta due nuovi trionfi Carmela, leggiadro lavoretto amoroso di Leopoldo Marenco, 0 bere o affogare di Castelnuovo, commediola in un atto tutta gas e brio, di quel genere che va facendosi raro. Nella Rivista Minima si fanno molte più parole, ma in fondo non si dice altro. Gli altri teatri sonnecchiano ancora. Si risveglierà stasera il Carcano coll’Ebreo di Apolloni. Alla topaja di Santa Radegonda si fa molto applaudire il meneghino Cappella; quel teatro aspetta i fratelli Grégoire col ba [p. 423 modifica]GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 425 gaglio di una dozzina di operette nuove; e per topaja si fa molte illusioni; in fatti annunzia che le rappresentazioni avranno possibilmente luogo nei giorni di riposo della Scala! Pare un indovinello, tanto la cosa è bizzarra, ma pensandoci molto si capisce il pensiero gentile di permettere alle signore le quali hanno la debolezza di preferire la Scala al teatro Santa Radegonda, di assistere anche all’operetta! Il teatro Milanese cucina sempre VAnnada in umici, che dicono un intingolo saporito! Parlando della Scala ho dimenticato di dire che anche nel ballo sono avvenuti dei malanni. Non già nei Selle Peccali, i quali, per grazia di Dio, sono sani e vigorosi, ma nella persona della prima ballerina assolata di rango francese, la signora Assunta Gamberini, che fu sostituita dalla prima ballerina assolala di rango francese, la signora Giuseppina Engelmayer. Non ei é altro. S. F. ALLA RINFUSA Q Franz Liszt aderì all’invito fattogli dal Comitato Beethoven a Vienna, di prendere parte al concerto a beneficio del Monumento Beethoven, non accettò però l’incarico di comporre una cantata per questa occasione. Al teatro Nazionale di Berlino fu rappresentato un dramma, Cristina di Svezia, del principe Giorgio di Prussia, sotto il pseudonimo di G. Conrad, con musica di Teodoro Bradsky. Gran successo, malgrado la debole esecuzione della parte musicale. Il duca Giulio Litta ha dato incarico al valente poeta Emilio Praga, di scrivergli un libretto, togliendo l’argomento dal Decamerone di Boccaccio. L‘egregio maestro A. Mercuri, è intento a scrivere una nuova opera col titolo: L’abate di Mommaggiore. Il libretto è dal nostro Ghislanzoni. V Scrive il Trovatore: Al nostro facetissimo amico maestro Braca è accaduto. testò in Ispagna, un grazioso fatterello. Nell’andare a Saragozza, fu arrestato dalle bande Carliste, che lo avevano scambiato per Salamanca, uno de’ più opulenti banchieri spagnuoli. Quando il Braga fu arrestato dai Carlisti, pei’ provare che egli non era punto il creduto banchiere, ha dato un Concerto di violoncello; ma mentre stava suonando, ecco arrivare le truppe reali, le quali, essendo in numero maggiore, circondarono il nemico fecero tutti prigionieri, e creduto il nostro Concertista della banda (anche perchè per aver perduto il suo cappello erasi fatto dare un berretto de’ Carlisti), fu preso e sarebbe stato fucilato senza l’intromissione del vescovo di Saragozza, per cui il Braga aveva una commendatizia. Il teatro di Perugia, che ora si sta restaurando, verrà inaugurato nel venturo estate. I palchettisti del Teatro Sociale di Treviso, hanno deciso di tener chiuso j quel teatro nel prossimo carnovale! Scrive il Trovatore: Nel prossimo carnevale al teatro S. Radegonda verrà probabilmente rappresentata dalla compagnia francese Grégoire, un’operetta di un maestro di Milano (che non possiamo ora nominare) un’operetta originale, perchè ogni personaggio canta in una lingua differente, il soprano in francese, un altro soprano in ispagnuolo, il tenore in italiano, il baritono in inglese, e il basso in tedesco. Abbiamo parlato nel passato numero della bizzarra causa intentata al signor Avrillon da uno spettatore che non avea trovato posto in teatro Sappiamo ora che il Tribunale di Commercio di Bruxelles, ha pronunziato la sentenza che condanna l’impresario a pagare al sig. Gewerd (questo è il nome dell’attore) la somma di 5 franchi chiesta a titolo di danni ed interessi, più alle spese del processo. Siffatta decisione è conforme alla giurisprudenza francese. Paolina Lucca, per le prime 14 rappresentazioni, a cui prese parte in Nuova-York, percepì oltre 30 mila dollari, ossia la bagatella di 150 mila franchi. A Chicago si va per le spiccie. In 36 giorni fu fabbricata la nuova accademia di musica nella stessa area che occupava prima. Non ei volle maggior tempo per ricostruire il teatro Gardner capace di 1300 persone. Altri tre teatri sono in costruzione, e presto si darà mano ad un quarto che porterà il nome di Opera Hooly’s. Inoltre molti teatri d’opera tedesca, sale di; musica e di ginnastica sono sorte come per incantesimo, tanto che in breve non apparse più traccia del terribile disastro recente. V L’accademia di canto di Magdeburgo ha eseguito al teatro la Torre di Babele, opera religiosa di Rubinstein, interpretata da 2C0 esecutori. Riccardo Wagner ha vietato formalmente la rappresentazione sul teatro di Berlino, del Tristano ed Isolda, per la ragione che non v’ha in tutta Berlino - a parer suo - un direttore d’orchestra capace di dirigere il suo spar! tifo. Che ne diranno i due primi Kappellmeister di S. M. Guglielmo, essi appunto che si posero alla testa della società fondata allo scopo di propagare! la musica dell’avvenire? Lo stesso Biilow non è trattato meglio dal riformatore il quale lo trova sufficiente per dirigere le masse istrumentali, non abbastanza per dirigere le voci. La figlia del sonatore, di Rheinberger, la cui prima rappresentazione doveva aver luogo alla fine di novembre a Monaco, fu differita. Le rappresentazioni d’opera tedesca al nuovo Terrace-Garden-Theater a Nuova-York ebbero principio il 18 novembre col Trovatore di Verdi. L anniversario della nascita di Beethoven, che ricorreva il 17 corrente fu celebrato al solito con un bellissimo concerto in casa del valente dilettante di musica, il signor Alessandro Poss. Non furono eseguite che composizioni di Beethoven. — I professori Luca Fumagalli, Appiani, Fano, Truffi, e il nostro collaboratore Filippi gareggiarono nel farsi applaudire. Fu una bellissima serata. Oggi alle ore 2 pom. nella Sala del R. Conservatorio, la signorina Emma Fumagalli, figlia al celebre pianista Adolfo e pianista valente ella stessa, darà un concerto, a cui prenderanno parte vari egregi artisti. — CORRISPONDENZE TORINO, 19 dicembre. Ultimo Concerto popolare — Marta allo Scribe — Il Folletto di Gresy al Balbo — Offenbach al teatro Carignano. Il successo economico-finanziario del quinto ed ultimo Gran Concerto Popolare ha superato tutte le previsioni: poco prima che Pedrotti desse il segnale dell’attacco il vasto ambiente del teatro Vittorio rigurgitava di spettatori e si aveva dovuto cessare la vendita dei biglietti rimandando molta gente per assoluta mancanza di posto. Fatto questo, il quale viene a confermare l’esito soddisfacentissimo dei concerti precedenti ed incoraggiare la Commissione Promotrice a volerne preparare una nuova serie per l’anno prossimo. Confesso il vero, io dubitava assai che gente usa agli spettacoli scenici, avvezza alla musica sinfonica solo nelle sale, potesse ridursi a chiudersi di giorno in un teatro a sipario calato, e stare per quasi due ore in viva attenzione ad un capo d’orchestra senza alcun sussidio di scene, di decorazioni, di vestiari, di un’azione qualunque non esclusa quella di servire, come nei palchetti, di spettacolo e di spettatore. La cosa invece si è avverata non solo, ma di mano in mano ad ogni concerto in proporzioni maggiori a tutta lode dei promotori, del Pedrotti e dei valenti professori d’orchestra. La novità più attraente di questo Gran Concerto è stata la sinfonia dell’opera Guerra in quattro di Pedrotti, un vero gioiello tutta melodia e ispirazione, tutta freschezza ed eleganza, che si ebbe fra le più vive dimostrazioni l’onore della replica; quei due canti cosi spontanei ed affascinanti che ingemmano l’adagio e l’uno serve all’altro di contrappunto, maniera questa che credo propria del Pedrotti, ovvero da esso usata in più larga misura, sono di un effetto graziosissimo, come è sovranamente ) bella la frase melodica che domina nell’allegro e riesce brillante la chiusa, ossia stretta finale lavorata con magistrale perizia. La sinfonia dell’opera Mignon, venendo dopo questa del Pedrotti, parve scolorata e nell’insieme sconnessa, quantunque l’adagio affidato ai violini ed eseguito stupendamente, abbia fatto tanta impressione da volersene da molti la replica, anche forse per poterla meglio comprendere, e gustare. L’altra sinfonia replicata fu quella di Nicolai nell’opera Le allegre Comari di Windsor, che. già aveva ottenuto lo stesso onore al quarto Concerto. Si doveva eseguire anche la sinfonia del Guglielmo Teli, ma per accertata malattia del professore d’oboe e corno inglese vi si è dovuto rinunciare e sostituirvi quella del Reggente di Mercadante. La Canzonella, scherzo del quartetto, opera 12 di Mendelssohn, eseguita da tutti gli strumenti d’arco, ha [p. 424 modifica]426 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO ZE’A.TìIGrl, 18 dicembre. rinnovato il magico effetto tanto gustato nel secondo concerto. Il trattenimento ha avuto principio colla sinfonia dei Vespri Siciliani, uno de’capolavori orchestrali di Verdi, i quali dispensano da ogni commento. Il vanto di aprire in questo anno la stagione carnevalesca per gli spettacoli d’opera in Torino spetta stavolta allo Scribe, ma, pur troppo, tutto si riduce ad una priorità di data cui si annoda un disgraziatissimo insuccesso. L’opera condannata a non sopravvivere alla prima e tutt’al più alla seconda rappresentazione era la Marta, cui fece difetto il tenore, un sufficiente concerto e l’affiatamento dell’orchestra. Sotto le spoglie della protagonista la signora Rivoli ha fatto del suo meglio, aiutata dal baritono Cujas, dei quali il pubblico amò con qualche applauso tener conto, ma il resto piacque assai poco e procurò contrarie dimostrazioni. Pare che la teoria vagheggiata dall’impresa sia quella d’andar in scena presto, teoria che per fortuna di essa non volle mettere in pratica il Bozzelli per la Dinorah e per il Boscaiuolo, e che piuttosto di seguire ora stimò miglior partito ritirarsi, e fece bene. Più fortunato è stato ieri sera il Balbo col Folletto di Gresy di Petrella, accolto assai bene per merito dello spartito e degli interpreti. Al Carignano s’è data l’operetta d’Offenbach Le pont des Soupirs, ma con poco successo a cagione del libretto, che non presentando le situazioni strambe adatte al talento eccezionale dell’autore della Belle Rélène e dei Brigands lascia nella musica molti desideri insoddisfatti. Per contro quella buffonata divertentissima che si chiama Boule de Neige è stata ripetuta più volte e favorita sempre di numeroso concorso. La breve stagione sarà chiusa colhoperetta Le petit Faust di Hervé. Lo spettacolo d’apertura delle nostre massime scene consterà della nuova opera-ballo Guarany di Gomes, posta in iscena dall’autore, ed avente ad interpreti principali il Capponi, la signora Spach, il Pantaleoni, il Barberat ed il Gasparini La Società letterario-musicale — Suo scopo — Le sovvenzioni teatrali — Corso di storia al Conservatorio — Società di concerti. Nulla di nuovo ai teatri lirici, ma ho a parlarvi d’altre cose. Si è fondata qui. una riunione (non saprei come chiamarla altrimenti, non potendo darle il troppo pomposo titolo d’accademia) la quale ha preso il nome di Cercle de la littérature musicale. Essa si compone dei critici musicali, quelli più specialmente che pubblicano ogni settimana nei giornali politici o speciali, un’appendice in feuiletlon o un rendiconto ebdomadario sulle opere e lavori musicali. Al numero di questi che è abbastanza considerabile perchè se ne contano oltre i cinquanta, si unisce quello dei musicologi, o scrittori di storia o d’estetica musicale, e fra i quali si trovano parecchie brillanti individualità lirico-letterarie. Questa società terrà delle tornate settimanali, nelle quali i diversi membri, serbando ciascuno l’indipendenza delle sue opinioni, s’intenderanno per trattare le quistioni d’arte e d’interesse comune. Cito un esempio per far ben intendere lo scopo di questa riunione: Il governo dà più di un milione di dote a 4 teatri di musica, V Opéra, VOpéra Comique, gVItaliani ed il Teatro Lirico: in tutto 1,140,000. Quest’anno l’Assemblea ha tolto al Teatro Lirico la meschinissima dote di 60,000 franchi, serbando 800,000 franchi all’Opéra, 240,000 aXVOpéra Comique e 100,000 al Teatro Italiano. Il pretesto di questa singolare economia è che il Teatro Lirico è stato bruciato in parte; e ciò senza pensare che TAteneo gli ha succeduto e che ne fa le veci. Sono adunque 60,000 franchi tolti all’Ateneo, che senza quest’aiuto non può andar innanzi. Alcuni tra i critici ordinari della stampa politica si sono lamentati, ed han preso le difese del povero Ateneo. Ma le voci di tal o tal’altro, quando sono cosi isolate, non ottengono quell’effetto che si richiederebbe. Il club della letteratura musicale nelle sue riunioni ha messo all’ordine del giorno la discussione sulle doti ai teatri di musica, e se la maggioranza dei membri che lo compongono sono d’accordo, tutt’i giornali domanderanno al governo, per l’organo degli scrittori d’appendici musicali, che sia restituita all’Ateneo la dote cosi ingiustamente ad esso tolta. Quando la nali, diverrà più giunto. L’unione che avrei potuto istituzione. domanda sarà fatta da tutti ed in tutti i giorimponente, e probabilmente lo scopo sarà ragfa la forza. Ho citato quest’esempio fra cento addurre per ispiegare il perchè della novella Un altro esempio anche importante è quello degli oneri imposti ai direttori dei teatri di musica che ottennero la dote o sovvenzione Quello dell’Opéra incassa ogni anno una sovvenzione di 800.000 franchi. Non è una bagattella e non gli vien pagata per arricchire il direttore. Bisogna che faccia qualche cosa in ricambio, vai dire che dia almeno un’opera nuova ogni anno. Questa condizione non è rispettata. Un giornale può farle notare, un altro ripeterlo; ma il Governo fa il sordo. Se son tutti a dirlo, converrà che faccia rispettare le clausole del foglio di òneri, che fino ad ora è rimasto come lettera morta. Tutt’i membri di questa Riunione han dichiarato che le loro opinioni individuali, le loro simpatie pel tale o tal’altro genere di musica non dovranno menomamente alterare la concordia. È da sperarsi che questa dichiarazione sia sincera. Intanto è curioso veder riuniti i partigiani della musica italiana e quelli che la vorrebbero vedere al fondo dell’inferno, i wagneristi più esaltati e quelli che non possono udir parlare di musica dell’avvenire. Ma, lo ripeto, non sono le quistioni di genere, di scuola, di nazionalità che saranno trattate nel Cercle de la littérature musicale, ma quelle che offrono un interesse comune e che si legano più strettamente all’arte. Lo scopo non mi pare inutile; vedremo quali vantaggi si avranno da questa Riunione. Il Conservatorio di musica (il quale merita aneli’esso l’attenzione dei membri della nuova società) ha inaugurato il corso di letteratura musicale. Il signor Eugenio Gautier che ne ha la cattedra ha cominciato dalla storia generale della musica. La prima lezione concerneva la musica presso i Greci, alla quale succederà la musica presso i Romani La conferenza è stata cosi gradevole come istruttiva, e se il Gautier continua con lo stesso successo si farà molto onore e renderà un vero servigio ai giovani compositori o allievi che compongono l’uditorio di questo Corso e che, generalmente parlando, sono piuttosto ignoranti. Toglieteli dal contrappunto, non sapranno quale de’ due era maschio o femmina, se Enea o Bidone, se Igea o Catone. E giacché parlo del Conservatorio, aggiungerò che la società dei Concerti di questo stabilimento ha inaugurato anche in questa settimana la sua 46.a annata d’esistenza. Il nuovo direttore d’orchestra (ed è noto che l’orchestra del Conservatorio non ha rivali; è anche superiore - e di molto - a quella delYOpéra) è il signor Delvedez. Il programma conteneva i nomi di Beethoven, Giudi, Mendelssohn, Weber e Berlioz. Certamente, tutti nomi illustri. Ma per quale ostinata tradizione non dobbiamo veder mai o quasi mai sul programma dei concerti del Conservatorio di Parigi nomi di maestri italiani? E se non voglionsi prendere i moderni, benché Rossini, Mercadante e Verdi valgono pur qualche cosa e non sono cosi poca cosa da non poter essere messi in compagnia di Berlioz, che è pure un moderno, si prendano gli antichi, quelli che hanno insegnato a scriver musica a tutti quanti. Non si avrà che l’impaccio della scelta. La pleiade è cosi numerosa come brillante; ma no, non si vuol uscire dalla musica tedesca. Chi nega che gli Alemanni non sieno peritissimi nella scienza musicale; ma è questa men ragione per escludere sistematicamente i Marcello, i Palestrina, i Leo, i Porpora, i Durante e tutti gli altri sfolgoranti del firmamento musicale italiano? Quando vidi Ambrogio Thomas alla direzione del Conservatorio di musica, ne fui lieto pensando che quest’onorevole compositore, avendo passato qualche hanno della sua vita in Italia, avrebbe riparato l’ingiusto obblio dei suoi predecessori. Ma no, veggo che «più si cambia, più è lo stesso» come diceva spiri— [p. 425 modifica]GAZZETTA MUSI tesamente Alfonso Karr. Possibile che non s’abbia a udire che musica tedesca, anche qui ove i tedeschi non sono troppo in odor di santità! fi. LONDRA, 16 dicembre. Rappresentazioni del Winter Season Opera Company — Concerto Mendelssohn — — Festival a Dublino — Wagner — Hullah — Fiori — Concerto dei ciechi. Il Winter Season opera Company è in piena azione; e mirabile a dirsi! ha già una settimana di vita pubblica, durante la quale ha dato le tre rappresentazioni, ch’erano state promesse, sempre col Conte Ory. I giornali inglesi se ne sono occupati, e, ad eccezione dello Standard, il cui critico musicale non è nè più nè meno che il proprietario del St. Georgs’Hall - il teatro come sapete, della compagnia, - tutti ne parlano in sensi di commiserazione. Vi fu invero il Times, che l’indomani della prima rappresentazione pubblicava un resoconto anzi che no favorevole, portando alle stelle l’orchestra e non immeritamente, e facendo sperare notti trionfanti avvenire per le donne Rizarelli e Danieli, il che, sebbene difficilissimo, non è nullameno impossibile. La Rizarelli non ha gran voce, ma canta bene; un soprano leggiero e d’abilità è la Danieli. A proposito della Danieli debbo rettificare un’asserzione, comparsa in un mio carteggio precedente. Essa non è l’amabile cantatrice che in quel carteggio è rappresentata. La Danieli non è una nativa del nebuloso cielo d’Inghilterra (e ch’è nebuloso lo sanno quelli che lo hanno visto oggi o dirò meglio quelli che non hanno potuto vederlo oggi - tanta era l’oscurità dalle 9 alle 3 pom.) è nata sotto il bel cielo d’Italia, ed è figlia d’artista. Rimarchevole è stata la settimana scorsa per il numero dei concerti Mendelssohn iani. Giovedì veniva data all’Albert Hall Y Alalia e l’Inno di lode sotto la direzione del maestro Carter: venerdì sotto gli auspici della Sacred Harmonie Society veniva eseguito il & Paolo a Exeter Hall, direttore Sir Michael Costa; e sabato veniva dato l’Elia all’Albert Hall con la Titiens, la Trebelli-Bettini, T Agnesi, e il Cummings. Al seggio del direttore siedeva il maestro W. G. Cusins. La Titiens, la Trebelli-Bettini, e T Agnesi erano venuti espressamente da Birmingham ed arrivati nella giornata. Erano quindi stanchi e forse anche di mal umore; e questa è forse la ragione per cui agli applausi tempestosi del numeroso uditorio non risposero che freddamente - la Tribelli-Bettini in special modo. Non fu una tempesta d’applausi quella che salutò l’Agnesi, il quale pure fu applaudito; ma certo fu tale quella che accolse la comparsa e T esecuzione di quasi ciascun pezzo della Trebelli-Bettini e della Titiens. Un festival musical sta organizzandosi in Dublino per il mese prossimo. I promotori stanno cercando di assicurare i servizi di varie notabilità musicali di primo cartello. Notizie non prive d’interesse giungono di Germania. Il professore Puschmann da Monaco ha pubblicato uno studio psicologico, nel quale si forza di provare che il genio di Wagner è ora oscurato (overshadowed) da aberrazione mentale! Il maestro Hullah, il quale è stato recentemente nominato ispettore musicale sotto il capo del dipartimento dèli’istruzione pubblica, ha insegnato musica nel Batterseli Training College per lo spazio di trent’anni. Ora i suoi discepoli ad attestargli la loro stima ed ammirazione hanno colto l’occasione della sua nomina governativa, e della dimissione dalla cattedra musicale in detto collegio per fargli presente di una collezione di cose d’oro e d’argento. Al Palazzo di Cristallo la musica del maestro Fiori non ha fortuna. Al penultimo concerto la Sinico cantò una sua nuova romanza intitolata la Baccante, e un ottimo musicista parlandone nella stampa manifesta la speranza che la Sinico non vorrà mai più cantare suchtrash! Chiudo la lettera coll’accennare al trattenimento musicale, dato ieri l’altro dalla Scuola dei Ciechi poveri in Southwark. I poveri ciechi cantarono egregiamente vari cori del Messia di CALE DI MILANO 427 Handel sotto la direzione dell’organo! Oltre 150 persone avevano risposto all’invito delle autorità della scuola, e tutte se ne andarono oltremodo soddisfatte. fBERLINO, 8 dicembre. Il Ratto del Serraglio e VAfricana alV Opernhaus — Il Trovatore e la critica berlinese — Quartetti Joachim — Il compositore Roberto Franz cieco. Due opere nella settimana passata ebbero il vanto di non lasciare un posto vuoto nell’Operahaus - Tuna è l’alba dell’astro più fulgente nel cielo dell’ideale classico - l’altro il tramonto d’un genio cosmopolita, il quale, benché tedesco di origine, ebbe la fortuna rara di veder eseguiti, lui vivo, i proprii capilavori in tutte le zone, perfino fra i cumuli di ghiaccio della Lapponia, e di ottenere quasi da tutti i potentati della terra segni di favore - voglio dire il Ratto del serraglio di Mozart e Y Africana di Meyerbeer, la prima un gioiello semplice, ma d’un effetto irresistibile, l’altra un capolavoro, ma complicatissimo quanto ai mezzi scenici, decorativi e meccanici. Sapete che l’immortale Mozart creò questo spartito incantevole durante le gioie del prossimo matrimonio colla diletta sua Costanza; la letizia dell’anima sua scorre vivamente per tutta T opera, la quale se pure non potè sostenersi finora sulla scena, fu colpa massima, non dico unica del libretto, fatto da un poeta, che non aveva la minima idea del come si facessero queste cose. Quanto ai tipi musicali non potè crearli in tanta perfezione immacolata se non un genio. Guardate solo la figura dell’Osmino, tipo di cui gli indagatori filologici hanno mostrato il narentado intimo colle faccie satiriche dei freschi inimitabili A di Pompei, ed udite questi canti satirici, in cui s’avvicendano perpetuamente il maggiore col minore con un bisogno naturale che fa stupore per la stessa naturalezza. Anche le parti del Beimonte e della Costanza sono riuscite a quella finezza di particolari propria di tutti i capilavori del Mozart. Quanto all’esecuzione fu buonissima, principalmente da parte dei due protagonisti, lo Schott e la Grossi; l’orchestra poi suonò stupendamente, ottenendo specialmente applausi vivi per l’esecuzione finita della sinfonia, che è un gioiello. W Africana ebbe riposo in questa stagione perchè Y infedele, la perfida Lucca infranse il suo contratto; in questa parte essa brillò in tutta la gloria ed ebbe una forza d’attrazione che fu una manna per la cassa dell’opera. Del resto il pubblico si è divezzato dell’abitudine cattiva di non andar all’opera che per solo scopo di udir tal o tal’aria di una diva; avveniva che le rappresentazioni di bellissime opere, solo perchè non vi cantava la Lucca od un’altra diva, erano frequentate quasi da nissuno, mentre un’opera favorita dal capriccio della diva era l’uovo d’oro dell’impresa. Ora abbiamo avuto nella parte della Selika la Voggenhuber, artista davanti alla quale la critica deve cavar il cappello. Pure non trovò l’istesso applauso con cui veniva accolta-la, Lucca, causa la madre natura che dimenticò di ornarla della stessa amabilità e della stessa leggiadria; ma io credo di più, perchè sdegnosa di sostituire talvolta all’arte vera le moine capricciose, come fece la Lucca. La Voggenhuber cantò benissimo la sua parte drammatica molto difficile, e seppe dar espressione giusta ai sentimenti ardenti della figlia Oruna dell’oriente. Non ho bisogno di dirvi che gli altri artisti furono il Niemann (Vasco) ed il Betz (Nelusco), i quali non potrebbero mai esser migliori, ed aggiungo che fu la Grossi una leggiadrissima Ines; non voglio tacere che si portarono benissimo i cori e T orchestra. Nel Trovatore si fece udir nella parte di Leonora la Rauffmann, artista valente, la quale possiede tutti i mezzi e tutt’i vantaggi d’una prima donna; solo fu una Leonora, a parer mio, troppo realistica. A proposito di quest’opera non posso tacervi cosa memorabile, cioè che ora i critici wagneriani della vita berlinese cominciano già a far paralleli fra Verdi e Wagner rispetto alla maniera loro di scrivere musica drammatica e - pensate! - in favore del primo! Vi scrissi già che un critico disse una voltala [p. 426 modifica]428 G A Z Z E T T A M ESIGALE DI MILANO Traviata essere il Lohengrin italiano; ora il Trovatore ha il piacere d’esser chiamato dallo stesso critico (che pure è uno dei primi fra noi) il Tannhauser italiano! Non so che ne diranno ì miei colleghi italiani, ma quant’a me, io non ho trovato nissuna comparazione fra l’uno e l’altro. Le serate di quartetti del celebre Joachim hanno finito il primo ciclo, ne cominciano ora un secondo; fu un vero miracolo per Berlino che sempre la grande sala della Singakademie fosse affollata. E tanto più curioso in quanto il genere difficilissimo della musica elevata è offerto ad un pubblico per la massima parte profano. Udimmo nelle serate passate quattro quartetti di Beethoven (do dies. min., mi min:, re mag., do min ), un quartetto di Mozart (re magi). Mendelssohn (re magi), Cherubini (mi bem. mag), Schubert (la mini), Haydn (do magi), il quintetto dello Schubert (do mini) ed uno stupendo sestetto del Brahms (sol magi) Quest’ultimo, che pure appartiene alla scuola romantica, ha bellezze esimie e fa dimenticar taluni punti, ai quali lo stesso wagnerista non potrebbe acconciarsi affatto, ma, p. es., il primo tempo ed il finale sono d’una tale originalità che gli fa perdonar di cuore le lievi mende. Lo stesso Joachim diede colla bravissima moglie, aiutato dalla Jachman-Wagner, dal pianista Barth e da un dilettante famoso di canto, di cui il programma tacque il nome, un concerto che radunò gran folla. Fu dato a benefizio d’un celebre compositore tedesco, Roberto Franz. (Schubert, Schumann e Franz, il solito trifoglio ideale del lied tedesco), che ebbe la sventura di perdere la vista. La nazione tedesca e principalmente i rappresentanti dell’arte musicale faticano ora a procurargli un premio peli’età più tarda. L’ambasciatore tedesco alla Porta ottomana, barone di Kendell (valentissimo dilettante di musica) diede la somma di 3000 talleri per questo scopo. L’esecuzione di questo concerto a beneficio del povero maestro fu perfetta, naturalmente, in tutte le parti, come si doveva aspettare da artisti di tale fama. Alla fine non voglio dimenticar di comunicarvi che alla nostra scena si tratta di rappresentare il capolavoro del Cherubini: Le due giornate, colla parte principale affidata al bravissimo basso Fricke. Ìa RO. PIETROBURGO. Adelina Patti aveva avuto un’angina, ed i giornali non avevano fatto altro che commentare l’angina di Adelina Patti. Ora la Diva è guarita e ricomparve in teatro il 9 corrente nella Dinorah. Fu accolta con ovazioni senza fine, e con entusiasmo indicibile. Cotogni e Gardoni furono pure applauditissimi. NOTIZIE ESTERE — Lipsia. Il 7 dicembre, ebbe luogo al teatro un concerto straordinario a beneficio del fondo Beethoven col concorso della cappella della Corte del principe di Schwarzburg-Sonderhausen. L’orchestra interpretò sotto la direzione degli autori, la Principessa Hilse, Ouverture di Herdmannsdorfer; e Nella foresta, sinfonia di Raff, oltre l’Ouverture che Rietz ha scritto per le recenti feste di Dresda. — Bruxelles. Il secondo concerto dei signori Brassins, Vieuxtemps, e Servais, ebbe luogo lunedi al circolo artistico e letterario. In quest’occasione fu eseguito un Trio di Ralf, che destò entusiasmo. — Torino. Giovanna Mussi, ex-maestra di musica, mori testò ad 84 anni. — Londra. J. B. Ciabatta, professore di musica, italiano di nascita, mori il 22 novembre in età di 51 anni. — Bruxelles. Jacques Decoo, clarinettista valente, morì il 26 novembre a 43 anni. — Gand. Emilio Steinkilhler, compositore (nato a Diisseldorf), mori il 21 novembre a 51 anni. — Stoccolma. Thorsell, direttore dei cori al teatro reale. — Ixelles (nel Belgio). Dottor Coremans, poeta e musicista, morì a 71 anni. — Il 30 ottobre, a bordo d’un bastimento che faceva vela per gli Stati Uniti, mori il principe Adolfo di Sayn-Wittgenstein-Hohenstein, il quale fornito di bella voce di tenore, si recava in America per consacrarsi tutto alla carriera teatrale. Aveva 32 anni. — Gota. Sandhausen organista di Corte, maestro di musica al Seminario, e teorico distinto mori il 25 novembre. — Stuttgard. Baron de Gali, già intendente del teatro di Corte, mori il 30 novembre. — Parigi. Giuseppe Bader, accordatore di pianoforti, celebre per avere esercitato la sua professione presso Beethoven., Mòri a 98 anni, contemporaneamente a sua moglie, che aveva 94 anni. — Bruxelles. Narciso Desiderato Delop, antico tenore del teatro della Monnaie, mori il 6 dicembre ad 84 anni. — Ezetneck (in Ungheria). Antonio Babnigg, cantante, mori il 28 novembre. Nacque a Vienna nel 1794 e fu uno dei migliori tenori tedeschi. — Hannover. Cristiano Heinemeyer, rinomato flautista, morì il 6 dicembre. CAIRO. Il Barbiere fu un altro trionfo per merito della Smerowski, del tenore Piazza, del basso Medini, del buffo Fioravanti e del baritono Cottone. Applausi e chiamate a tutti. NUOVA-YORK. Leggesi nell’Eco d’Italia: Andò in iscena all’Accademia di Musica la Linda di Camounix con abbastanza buon successo. Questo gioiello Donizettiano ebbe ad interpreti fedeli la Kellogg (Linda), la Sanz (Pierotto) che gareggiarono in bravura. Il Vizzani (Carlo), emerse nel duetto del primo atto, ed ottenne molte ovazioni nella romanza del secondo atto pel modo finito con cui l’accentò. Il bravo baritono Monami seppe dare alla figura severa del vecchio Antonio tutta l’impronta del suo carattere, e mentre fu felicissimo nel canto del primo atto e nei duetti, raggiunse un bell’effetto nella maledizione del secondo atto, che gli procurò moltissime ovazioni. — All’Accademia di musica ebbero lietissimo esito gli Ugonotti, interpreti le signore Lucca, Lanielli e Doria, il tenore Vizzani, il basso Jamet, ed il baritono Sparapani. I giornali lodano molto la Lucca e tutti gli esecutori; biasimano i cori, che rovinarono il rataplan, e l’orchestra e la messa in scena. MESSINA. La stagione al teatro Vittorio Emanuele s’inaugurò col Rigoletto, interpreti il baritono Faentini-Galassi, la signora Mayer e il tenore Byron esordiente. Benissimo i primi due, specialmente il Baritono Faentini che ebbe applausi frequenti. Nel Faust ottimamente il soprano Creny, Marinozzi, e Quintili-Leoni; male il tenore. BARLETTA. Al teatro Comunale andò in scena il Ballo in maschera con lietissimo successo. Applaudite le signore Morandini, Cellini, Azzoni e Bonney (Paggio). Quest’ultima dovette ripetere la ballata. Bene gli altri. OPORTO. Il Ballo in maschera, interpretato dalle signore Carozzi, DarioMaggi, Vicini e dai signori Prudenza, Masi, ecc., ebbe accoglienze festose. La Carozzi e Prudenza furono fatti segno di speciali ovazioni nel duetto. Ottima per scenica eleganza la Dario-Maggi. POSTA DELLA GAZZETTA Signor G. O. — Padova — N. 160. Oltre che ei è una differenza di valore grande, da 2 lire circa a 9, le complicazioni che nascono da siffatti cambi, sono gravi all’amministrazione. Ci duole molto di non poter aderire al vostro desiderio. Signor Ang. Z — Cesenatico — N. 320. Va benissimo. dDT pn S.Col cr VIll Quattro degli abbonati che spiegheranno il sorte, avranno in dono uno dei pezzi enumerati nella copertina della Rivista Minima, a loro scelta. Rebus, estratti a SPIEGAZIONE DEL REBUS DEL NUMERO 49: Gli uomini privi di puntiglio non opreranno niente di buono. Fu spiegato dai signori: Ferdinando Ghini, Pio Pietra, S. Saladini, G. B. Loi, G. Orrù, prof. Angelo Vecchio, avv. B. Bottigella, Ernestiita Benda. Riuscirono premiati i signori: G. Orrù, S. Saladini, Ferdinando Ghini, Pio Pietra. Editore-Proprietario TITO DI GIO. RICORDI. Oggioni Giuseppe, gerente. Tipi Ricordi — Carta Jacob.