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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 423 N. MAESTRO TITOLO DELLO SPARTITO GENERE 39 Mercuri.. Adelinda

serio 40 Pontoglio. La notte di Natale.. 41 Musone.. Camoens

42 Tacchinardi I conti senza l’oste...... 43 Casalini.. Manfredi re di Sicilia (5) 44 Pani zza.. Il caporale Bastoglo al campo d’istruzione. 45 Mercuri.. Addio

serio 46 Apolloni.. Gustavo Vasa» 47 Canepa... David Rizio

48 Bignami.. Anna Rosa.... 49 Dalbesio.. Le astussie d’Margritin (in dialetto). buffo 50 Bercanovich (figlio) Vatel

51 Ponchielli. I Promessi sposi (6).. serio POETA CITTA’ TEATRO PRIMA. RAPPRESENTAZIONE GhislanS. Marino Concordia... 27 Agosto.. zoni. Bergamo Riccardi... 29 Golisciani Napoli.. Mercadante.. 18 Settembre


Firenze. Nuovo.... 22 Ottobre.. Genova. Doria

24 Betti.. Milano. Fossati....?» N. G... Ferrara. Pavone.... 30»» Poggi • • Trieste. Comunale... 15 Novembre Costa.. Milano. Carcano... 16 «Genova. Paganini...

Rocca.. Torino. Rossini.... Bercanow Circolo Artisti 99 vidi (padre) Milano.. Dal Verme.. 5 Dicembre. ESECUTORI DONNE UOMINI ESITO Cortesi, BarlaniCarpi, Sterbini, Buono Dini. Miller. Novetti, Ghiotti. Villena. Gabella, Del Fabbro. 99 Suardi-Repetto. Montanaro, Brignole.

Nascio.... Parmizini, Panizza, Baldelli. Pifferi, Bonacich 99 De Montelio.. Mediocre Marinelli-Duprez Valenti, Ardclliano. 5» Buono Wizjak.... Capponi, Pantaleoni, Maini t» Meyer, Valerga. Ferrari, Carpi. Spaak, Stoika. Karl, Brandini. 99 Milone.... Cherasco, Milone» Merlo.... Avigdor.Rolando, Besia. Contone. 99 Brambilla, Barlani-Dini. Fabbri, Junca, Broggi. Ottimo (5) Opera postuma. (6) Quest’opera, rappresentata per la prima volta a Cremona nel 1856, si può considerare come nuova, avendo l’autore fatto molte aggiunte e modificazioni e rinnovato interamente l’atto quarto. Al presente numero è unito il N. 24 della Rivista Minima. BIBLIOGRAFIA IL TROVATORE Album Musicale La raccolta musicale che il Trovatore nel suo quattordicesimo anno di vita, offre in dono agli associati è degna di speciale attenzione, giacché i pezzi di cui si compone sono riusciti pregevolissimi e degni de’bei nomi che si leggono sul frontispizio. Il saper raccogliere in un solo album Albites, Arditi, Bazzini, Bozzano, Dacci, De-Giosa, Faccio, Fumagalli Luca, Kelling, Rinaldi e Rovere, davvero è merito non comune, e noi facciamo i nostri rallegramenti col buon gusto del brioso direttore del giornale. Ed ora passiamo in breve rivista gli undici pezzi dell’Album del Trovatore. ALBITES L. — Rimembranza. Bizzarria melodica fatta con tre sole note. Al contrario delle solite bizzarrie musicali, in cui lo stento va di pari passo col cattivo gusto, questa rimembranza dell’Albi tes è una graziosa melodia, che arieggia alquanto il fare degli antichi classici italiani, e specialmente lo Stradella. Un elegante accompagnamento, un simpatico modulare mascherano molto piacevolmente lo stretto cammino prefissosi dall’autore. Facilissima a cantarsi, permette tuttavia di usare molta espressione nella voce, e potrà essere eseguita con molto effetto dai dilettanti... forniti di poche note. ARDITI. — La Povera. Romanza. Il brillantissimo, il popolarissimo autore del Bacio, dell’Ardita, dell’Incontro, ecc., ecc., ei presenta ora una triste canzone, lavoro assai pregevole scritto con sicura conoscenza della voce, e dell’effetto. Ne piace assai il passaggio in do maggiore, ove notiamo una frase molto animata e piena di passione. BAZZINI — Illusioni perdute. Melodia. L’eleganza dell’accompagnamento, la purezza della melodia, e specialmente la condotta bellissima, giusta, razionale non mancano mai nelle composizioni del nostro simpatico Bazzini. Questa melodia ne sembra il miglior pezzo dell’Album; i pochi versi che la compongono hanno dato mezzo al compositore di farne un breve poemetto descrittivo. La memoria de’ bei tempi andati, le divagazioni fantastiche, i sogni, il dolore del tempo presente sono sentimenti che il Bazzini descrive e svolge elegantemente in poche, ma davvero buone pagine di musica. BOZZANO — La viola. Romanza. Ecco un giovane maestro cui non mancò già il plauso del pubblico nell’opera rappresentata non è molto a Genova. Nè l’applauso può mancare a questa sua composizione, in cui la semplicità non va disgiunta dall’eleganza. È un pezzo facile a cantarsi e di sicuro effetto: a noi pare migliore nel principio, mentre la frase in si b. con cui termina ha un po’ la forma antiquata delle arie teatrali de’ bei tempi che furono. DACCI — La tomba. Romanza per Tenore. Il Dacci, valente-compositore, pianista, ei si presenta quest’anno anche come compositore di musica vocale: però il pianista fa capolino senza forse ch’esso se ne avveda, ed il pezzo sembra piuttosto un’aria drammatica da teatro, che non una composizione da sala: anche la tessitura è arrischiata; solo un vero tenore di cartello può arrampicarsi fino a quei la e quei si b che sono il terrore de’ dilettanti! Con tutto ciò questa Romanza non è priva di pregi: la prima frase è ottima, ed anche la chiusa del pezzo è fatta con molto gusto ed effetto. DE GIOSA. — Non dirmi nulla. Stornello. Ed eccoci nel gajo!... bravo De Giosa! È inutile... per noi, la forma spigliata, festevole, incisiva dello stornello ei sembra la migliore, la più appropriata alla musica da camera. Ci sono già tante miserie e noje al mondo, che è inutile venirle a cantare anche in musica!... Benvenuto dunque lo stornello del nostro De Giosa: ei porta un raggio di sole, un tesoro in questi tempi piovigginosi, un gajo sorriso!... Quanti e quanti stornelli si sono fatti!... Eppure questo del De Giosa non teme il confronto de’ migliori: in ogni ritrovo in cui non sia bandito il buon gusto, certamente udremo questo simpatico pezzo, popolarissimo, eppure