Gazzetta Musicale di Milano, 1844/N. 37
Questo testo è incompleto. |
◄ | N. 36 | N. 38 | ► |
onta di lutti questi inconvenienti il pianoforte risultò in ogni sua parte presso che perfettamente accordato giusta il corista parigino. I piccoli pianoforti a coda di Herz oltre esser possenti, omogenei e chiari di suono al par di quelli denominati da concerto e di un metro circa più lunghi; uguali, pronti c precisi nella tastiera; commodi nc’ristretti appartamenti pcr la esigua loro forma; utili pel prezzo, per quanto a me finora consta, sono eziandio da ritenersi solidi quanto altri mai. Speriamo che il tempo toglierà ogni dubbio e che Herz pure per questi suoi pianoforti sarà dichiaralo benemerito all’arte. Is. Cambiasi. il UN NUOVO STROMENTO MUSIC AEE (Dalla Gazzetta Musicale di Vienna). In Salisburgo vive un sacerdote dell’Ordine di S. Francesco, di nome Pietro Singer, nato a Ilesselgehr in Tirolo ai 18 luglio 1810, uomo assai istrutto nelle scienze, il di cui straordinario talento già da lungo tempo gli attirò l’attenzione di quegl’intelligenti che ebbero occasione di conoscere quel venerabile uomo ritirato dal mondo c le sue veramente mirabili opere. Come fecondo, profondo e svariato compositore (conosciuto soltanto in piccolo circo a cagione del suo stalo) merita tutta l’aminirazione, come pure <pial teoretico cd eccellente organista. Nel silenzio della sua cella P amabilissimo nomo si dedica alla musica, e produce delle opere che rivelano sublime genio c ricca fantasia; c in ciò converrà ogni intelligente che veda travagliare il venerabile padre cd esamini il mirabile tessuto de’suoi maestrevoli lavori armonici nella loro grande varietà; ove la perfezione e la novità delle idee eccitano la maggiore ammirazione. Un semplice pianoforte non bastava a quel bell’ingegno; altro stromento però non aveva nella modesta sua cella. Dopo lunghissime indagini egli è finalmente riuscito a ridurre I’ accennato strumento nel soltodescritto, e... qual opera gigantesca!... fabbricarlo da sè stesso nelle sue quattro pareli, senza ricorrere agli ordegni ed agli utensili del falegname, senza aiuto e senza consiglio! lo sentii quest’islromento prima che fosse intieramente terminato, e fui più che mai sorpreso per la varietà degli effetti ch’esso produce. - Mi tengo dunque in dovere di chiamare l’attenzione su quest’importante invenzione.’* F. S. Gassner. Carlsruhe in Dicembre 1815. paiisymplionico» Perfettissimo islromento a tastiera, dell’estensione di ottave sei c mezza, a due tastiere elfi registri ossia cambiamenti impiegabili pcr innumerevoli combinazioni; ove ogni singola combinazione può ascendere dal pianissimo al fortissimo a piacere del suonatore, ciò eli’ è una proprietà che dà all’islromento, consideralo nelle sue altre perfezioni, un pregio sigolare. In tutta li sua pienezza risonano da ogni singolo tasto dicci voci a fiato e nove suoni di corda, ciò che dà aH’istromcnlo un tale delizioso amalgama di suoni che appena un’orchestra è in istalo di produrre, sibbene quest’ullima renda più rumore. Venendo qucsl’arinonioso stromento trattato da un solo suonatore, nc risulta cosi un assoluto insieme, che pure appena c possibile in una grand’orchestra anche de’ migliori individui. Il carattere del suono ha alcun che d’originale, nc pcr la nessuna analogia con altro islromento pyò essere facilmente spiegalo a chi non l’abbia mai sentilo. Epperò per spiegare la cosa un po’ chiaramente, valgano i seguenti cenni. Le note più gravi hanno per cosi dire l’essenza del suono d’assieme del contrabbasso, del bombardone c del contrafagollo e di un maestoso pedale il’organo; - i toni più alti del basso, il suono combinato di un violoncello, di un fagotto e di un corno bassetto; - i toni di mezzo (i più gradili), il suono del corno, del clarinetto, il suono dolce del violino e della tromba; - i toni alti, una mescolanza del flauto, del clarinetto e del suono di alcuni dolci registri dell’organo. Colle varie combinazioni dei registri si può fedelmente imitare una completa armonia di stromenli di metallo o di legno, come pure una musica ad istromenti d’arco, cd anche una completa orchestra in generale. Quest’islromento ha altresì la gravità di un organo di 1G piedi. - Alcune combinazioni di registri rendono anche una somiglianza della voce umana, ciò che non è facile rinvenire in altro stromento. Di più, tulio questo può essere prodotto completamente da un solo suonatore, come se da due che suonassero a quattro mani; perocché al tocco di ogni tasto risonano nello stesso tempo tre ottave di suoni (i «piali i tasti però posson esser usati anche semplicemente come nei pianoforti comuni). Qui torna superfluo l’accénnare, i che il suono di corde può essere usato per sè solo, senza il collegamento delle voci a fiato. Inoltre, su quest’islromento si può eseguire musica brillante c musica in stile legalo, come pure dolci e soavi armonie, c musica energica e strepitosa., Insomma, da tutto ciò appare che questo strumento! è veramente degno del nome impostogli Pangympho-! nicon. GA2SETTIH0 SEÏTIIUIULE in nii.iAO — Emani alla Scala piace; e piacerà di più se si | penserà, come si fa sperare, a qualche miglioramento dal lato degli attori principali. — A questo medesimo Teatro si sono cominciale le j prove della nuova Opera del sig. M. Gualtiero Sanelli, i — Diccsi che nella Grande Accademia, che il Casino della Nobile Società pensa offrire agli Scienziati, vi si udiranno i nostri due famosi contrabbassisti, Bollesini ed Arpesani. NOTIZIE — Aia. 17 Agosto. - Théâtre-Royal-Français. - Les Martyrs. - La musica dei Martyrs è sempre sentita con nuovo piacere; un successo così crescente può far j esitare il critico nel giudizio che sarebbe tentato d’e- । mettere su quest’importante lavoro musicale. Tultavolla non crediamo ingannarci dicendo che la partizione dei Martyrs è inferiore a quella di Lucia e della Favorita. - Così la Revue des Théâtres. — Brusselles. Circa sessanta fra artisti e amatori | di musica si riunirono nello scorso mese all’//dici du L’élier, ove hanno offerto un banchetto al celebre compositore alemanno, signor Corradino Kreutzer. Vi furono altresì invitati 1 primi soggetti della compagnia tedesca. — Dresda. Si è dato un gran concerto a beneficio dei poveri, sotto la direzione di Riccardo Wagner, maestro di cappella. Oltre la sinfonia pastorale di Beetho- i ven e la /Volle di S. Falpurgo di Mendelsshon, vi si I è eseguita un’ouverture del signor Wagner per la prima parte del Faust. — Genova. Malissimo il Columella. — Londra. Una novella Malibran, secondo i gior- [ pali, che ne parlano con indicibile entusiasmo, sarebbe comparsa nella metropoli inglese, astro brillantissimo i il quale si è levalo sovra cotesto orizzonte a spandere nuova luce nel mondo musicale. Dessa è, dicesi, mes-. sicana, di diciolto anni e sappella donna Luisa Mira- j flores. (Fama) l — Lucca. Il 27 agosto andò qui in iscena Emani. Piacque assai, come dappertutto. — Madrid. Si conferma la voce che diversi capitalisti abbiano il progetto di erigere un teatro più vasto e più bello di qualsiasi esista in Europa, sullo spazio oggigiorno occupato dalla Società del Museo, che fu allre volte un convento di dorme. In questo caso si comprerebbero i teatri Della Cruz e Del Principe per demolirli, lasciando loro così il novello rivale in possesso esclusivo dell’ammirazione e della voga pubblica. — Napoli. Margherita di Manforte. Musica del maestro Fodale. - Data questa musica l’anno scorso sulle scene del Carolino a Palermo per la prima volta, piacque moltissimo. Considerandola, ora noi troviamo che vi sono pregi e difetti. Non si può negare all’autore una vivace fantasia, e la capacità di poter far bene nella sua carriera, ma tempi, luogo e persone ora tra noi non l’hanno ajutato. - Noi speriamo che scrivendo appositamente | per Napoli voglia avere miglior occasione di farsi conoscere. Diceva una gran cosa Pindemonlc che il più felice è l’oratore, perchè egli fa il componimento, ed egli se lo recita. (Omnibus) — L’assedio di Costantina, del maestro Brancaccio, colle signore Chimerli, Bazzani, c i signori Bischetti, Bazzani c de Leva, con la maschera di Pulcinella. Pulcinella in Algeri! La battaglia di Costantina alla! Fenice!!! Se io fossi come quel signor M. elicsi mera vigliava di veder Tauro far Don Pasquale alla Fenice (in cambio di Lablache!) se, Iddio me ne scampi, io fossi come quello, sarei rimaso fuor di me al solo ve- i derlo annunziato sui cartelli, ed in tal modo non avrei | goduto un bello spettacolo, non avrei sentila una graziosa musica. Meglio come sono. - Che volete? Quella bicocca della Fenice renderla capace di schiere francesi cd africane, di combattimenti a fuoco ed a ferro, di tu-; multi guerreschi, di campi di battaglia, «Tincendi!.... che volete voi? per me è qualche cosa di assai gradito. Nella strettezza del luogo vi ho trovato tutta quella proprietà che potea immaginarmi, cd anche più. Laonde è da inferirne che l’impresa fa più che non dovrebbe. La musica del maestro Brancaccio diverte molto, e nel serio e nel buffo. Vi si riconosce un lavoro accurato; c tre pezzi sono degni di gran lode; il duetto, dir voglio, tra la Bazzani e Pulcinella al primo atto, il finale di i questo stesso alto, cd un coro di Africani neU inlroduzione dell’atto terzo. 11 sommo Donizetti l’ha udita, c se n’è mostrato contentissimo. - L’esecuzione... piace; gli applausi vanno alle stelle quattro e cinque volle, il > pubblico vi accorre in folla: questo non mostra che l’esecuzione in generale è buona? fOmnibusf. j Parigi. Il sig. Vaici voleva scritturare Moriani per il Teatro Italiano, ma non è riuscito nelle sue trattative. - La stagione degli Italiani ebbe termine a Londra il 15 agosto. Mario aveva ritrovato tutte le sue forze ed ha ottenuto un gran successo nel Don Giovanni- Lablachc è già di ritorno a Parigi. Mario, la Persiani c la Grisi, son rimasti m Inghilterra per fare un giro nelle province. Nini ritorneranno a Parigi che alla fine di settembre. — Il brevetto di fabbricatori d’organi del re è stato testé accordato ai signori Cavaillé-Coil, i valenti fabbricatori deli organo di Saint-Denis, i quali hanno avuto la medaglia d oro all esposizione, e ora stanno costruendo il grand organo della chiesa di S..Maddalena e l’organo della cappella reale di Dreux.. ~ Ea commissione centrale d’istruzione primaria della citta di Parigi ha preso una risoluzione, che dovrà necessariamente contribuire alla propagazione dell’insegnamento del canto in Francia. Tre volte l’anno, in aprile, giugno cd ottobre sarà fallo alla Jlalle-aux-draps un corso normale gratuito destinato a formare dei professori di canto, giusta l’eccellente metodo di B. Willicm che già diede tanti bei risultati. Le lezioni avranno luogo alla mattina, tre volte la settimana; la durata d’ogni corso sarà di un mese. I! signor Hubert, ispettore generale dell’insegnamento del canto nelle scuole normali, comincierà il primo corso il 2 ottobre prossimo. — Domenica 18 agosto, una nuova messa del sig. Dietsch al quale la musica religiosa deve già tanti servigi, è stala eseguita a S. Rocco. Il talento del compositore vi si è manifestato soprattutto nel Credo c nell’O salutari*. pezzi di lodevole fattura. — I) sig. Glinka, il più celebre compositore russo, che ha scritto diverse opere rappresentate, con felicissimo successo a Pietroburgo, è testò arrivalo a Parigi, ove (lasserà l’inverno. — Leggesi nel Monde Musical. • L’apertura del Teatro Italiano è imminente; Lablache è già ritornato fra noi in una salute più florida che mai, c riposerà pcr (pialchc giorno. Il boulevard des Italiens ha preso una* ria di festa dacché il grande artista l’onora di sua presenza. - Il sig. Vaici ci prepara uno spettacolo magnifico; VOtello di Rossini, senza trasposizioni, sarà rappresentalo il 1, ottobre; il Corrado di Ricci, che testé ottenne un sì bel successo a Londra, sarà ripreso al cominciamento della stagione. Ne si promette altresì la riproduzione dell Ines di Castro, del Fantasma di Persiani, come, anche della Lucrezia. - Finalmente dopo più mesi d’aspettazione nc, sarà dunque dato di della musica e dei cantanti!» — H sig. Berlioz annunzia nel Débats, colle scaiTOili parole un nuovo festival pcr quest’inverno: - Solo un locale può permettere di far sentire ai Parigini, se non tutta la inassa, almeno il fiore de’loro cantanti e istromentisti; egli è il Circo de’Campi Elisi. L’antico direttore si è finora rifiutalo a deviarlo dalla sua specialità; il nuovo ha delle idee differenti. La sonorità e la disposizione di questo locale sono eccellenti; noi ne chinino la certezza in questi giorni, facendo situare nell’arena c sui gradini un’orchestra di cinquanta strumentisti. Dugento voci c «Ingerito istromenti, che di leggeri si possano disporre in ordine opportuno, produrranno senza dubbio in «piesto splendido teatro, di forma antica, tutto I effetto desiderabile. Tenteremo di farne esperimento quest’inverno. ■> — Esposizione dei prodotti dell’Industria a Parigi. - Distribuzione delle ricompense. - La distribuzione delle ricompense decretate agli esponenti ba avuto luogo lunedì 29 luglio. I! numero delle medaglie, compresevi le richiamale, è di 17W3, di cui 06 per la parte musicale. Vi furono inoltre, 31 croci della Legione d’Onore, di cui una è accordata ad un celebre fabbricatore di pianoforti. Diamo qui la distinta completa dei laureati che appartengono alla nostra specialità, e che disponiamo per ordine alfabetico pcr comodo de’ nostri lettori: Croce della Legione d’onore. Sig. Roller (pianoforti). Richiamate di medaglie d’oro. Sig. Erard (pianoforti). • Pape (i«Ì.). ■ Pleyel (id.). Medaglie d’oro. Sig. Boissclot (pianoforti).» Cavai] lé-Coll (organi). • Duvcrgcr (tipografia musicale).» Girard (il cavaliere), (pianoforti trcmolofoni). • Herz (Enrico) (pianoforti,.» Kricgclstein e Plantade (id.). • Raoux (istromenti a fiato di metallo). • Vuillaumc (istromenti ad arco). • Wolfel e Laurent (pianoforti). Richiamate di medaglie d’argento. Sig. Chanot (istromenti ad arco). Medaglie d’argento. Sig. Bcrnardel (istromenti ad reo). • Domény (arpe). o Gaidon giovane (pianoforti).» Gicsler (tastiere per pianoforti).» Girard e C. (casa Daublaine) (organi). • Guichard magg. (istromenli a fiato di metallo). • Hatzenbuhler (pianoforti). = Mcrcicr (id.).» Rambaux (istromenti ad arco).» Rohden (macchinismi per pianoforti).» Sclioen (pianoforti).» Sax c C. (istromenti a fiato). ■ Soufleto (pianoforti).» Tantenstein c Corde! (tipografia musicale). • Tulou (istromenli a fiato di legno). - 452 — O VVoIfT. Osborne. ICosellen. VlollT. Richiamate di medaglie di bronzo. Sigg. Busson (pianoforti). Hildebrand (campane). Koska (pianoforti). Lacoté (chitarre). Roger (corde metalliche). Wetzels ’(pianoforti). Medaglie di bronzo. Sig. Adler (istromenli a fiato di legno). Alexandre (organi espressivi). Bernhard! (pianoforti). Bollée (campane). Bord (pianoforti). Breton (istromenti a vento di legno). Buffet-Crampon (id). Buffet giovane (id.). Dcbain (organi espressivi). Dussaux (pianoforti). Eslanger (id.). Faure e Roger (id.). Fourneaux (organi espressivi). Godefroy magg. (istromenti a fiato di legno). Hesselbein (pianoforti). Lacoux (arpe). Leroux magg. (istromento a vento di legno). Martin, a Provins (organi espressivi). Mcrmet (pianoforti). Montai (id.). Miiller (organi espressivi). Mullier (pianoforti).» Niederreither (id.) • Pancera-Duchavany (corde). • Peccate (archi). • Poirot (organi).» Sanguinède (corde d’acciajo temperato). > Savaresse figlio (corde di budelli). • Suret (organi). • Sylvestre fratelli, a Lione (istromenli ad arco). • Thibout e C. (pianoforti). (Dalla Revue et Gazette Musicale} — Torino. Debolmente la Beatrice di Tenda ai Carignano. quantunque la Malvani vi si abbia distinto. — Trieste. Apparecchiansi sontuosi spettacoli in questa città per l’auspicata venuta di S. M. l’imperatore; il teatro Grande, che verrà aperto a bella posta, avrà coll’impresario Trevisan una compagnia di canto, non indegna di quelle scene, che saranno poi occupate dalla Frezzolini Poggi, da Ferretti e Colini. (Fama) ALTRE COSE — L’immenso successo che Liszt ha ottenuto a Marsiglia si è rinnovato in tutte le città da lui percorse. A Tolone, a Nimes, a Montpellier, ovunque l’illustre pianista fccesi sentire, il più vivo entusiasmo ha salutato il suo ammirabile talento. I pianoforti di cui Liszt si è servito in tutte le città del Mezzogiorno, uscivano dalla fabbrica dei signori Boisselot c figlio di Marsiglia; essi hanno perfettamente secondato il talento inaraviglioso dell’artista. Così, mentre che il giuri dell’esposizione decretava la medaglia d’oro per la superiorità de’ loro pianoforti a coda, questa decisione era pienamente V5W’><k giustificata dall’approvazione che questi stromcnti ottenevano dal primo pianista dell’epoca. - Così la Gazzette Musicale. — L!n capitano della marina inglese ha inventato un istromento a fiato di grande potenza, e il di cui uso potrà essere di pari utililà nella navigazione a vapore e sulle strade ferrate. Questo stromenlo, che il suo inventore chiama Télefone. si compone di un unione di trombe che si suonano coli’ajuto dell’aria compressa. Questi suoni possono essere intesi a sei miglia di distanza. Vi ha pure un modello portatile che si sente a quattro miglia. Quest’utile stromento può essere impiegato pcr trasmettere dei segnali o degli ordini in tempo di nebbia, per prevenire sul mare l’urto de’ batelli a vapore, e per impedire l’incontro de’ convogli sulle strade ferrate. — Teresa e Maria Milanollo, le due sorelle viollniste, diedero dei concerti in Annover, ma poco profitto ne ebbero, essendo stato scarsissimo il numero degli accorrenti. Ora riposano a Brusselles ove giornalmente visitano il loro maestro De Bériot. — Meyerbeer passa l’estate per lo più a Dresda; la sua nuova Opera è terminata, ed ora la sta rivedendo; si occupa altresì nei perfezionare il canto della prima donna signora Lind, che deve cantare a Berlino nella sua opera. — L’Opera che Verdi scriverà nel venturo carnovale alla Scala dicesi intitolata Giovanna d’Mrco. NUOVE PUBBLICAZIONI DELL1!. R. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEGIATO DI GIOVANNI RICORDI (75t attui va iti citte] ne aiti DI E, SCHISE TRADOTTO IN ITALIANO DA C1IO. KLFFIXI L’Opera completa pcr per pcr noi SLIÌiSTinO Canto con accompagnamento di Pianoforte........ Pianoforte solo.....•••••••■• Pianoforte a quattro mani (sotto i torchi)
Le suddette Riduzioni vendonsi anche in pezzi separati. Il Libro della Dorsi» Fr. 1. COMPOSIZIONI RIVERSE PIANOFORTE SODO Caprice sur la Barcarolle. Op. 53 Fr. 5 75 — - — - • * • •rs de Ballets. Op. 159. Dcjazet. <, Herz (Henri). Trois Divertissements sur des Aii N. 1, 2, 5: chaque.. Ilerz (Jacques). Valse brillante sur un motif. Levar peu lier. Fantaisie et Variations. Op. 88 — 4lune Bagatelle
Morceau de Concert
Fantaisie de Concert. Op. 64. Gran Caprice. Op. 99
pianoforti: a quattro Duc brillant. Op. 98
IL TELEGRAFO MUSICALE RACCO MA PERIODICA DI SOPRA MOTIVI DELLE OPERE TEATRALI PIÙ RECENTI E PIÙ ACCLAMATE per Flauto, Clarinetto o Oboe e Fagotto COMPOSTI DA w»}3 mm Op. 21. La Fidanzata Corsa di Paclni. 15925 Pot-pourri N. 1. Fase. XVII. Fr. 5 15921 — «2. «XVIII. «4 — 15925 — «5. «XIX. h 5 — 15926 — n 4. «XX. n 5 — 5 25 2 2 5 5 25 25 50 50 D I MANI 5 (L Fr. 58 20 SOPRA I.’OPERA S URRETTA PIANOFORTE E VIOLINO Panofka. Louis. n Romance transcrite pour Violon avec accompagnamcnt de Piano. Op. 51 Fr. Souvenir de Dont Sébastien. Deux Divertissements. Op. 149. N. 1,2 chaque n PIANOFORTE E VIOLONCELLO Seligmann. Morceau de Concert pour Violoncello avec accompagnement de Piano. Op. 55. n per Pianoforte GRAN DUETTO COKCEBJCANTE SOPRA ALCUNI MOTIVI FAVORITI DELL OPERA SAFFO DI PACINI SOPRA UN TEMA DELL OPERA a 4 5 40 50 25 COMPOSTA DA GIUSEPPE DALLA VECCHIA ZAMPA DI IIEROLD per Violino e Pianoforte 16262 Fr. 4 COMPOSTO DA ww. ys, Op. 11. CONCERTANTE SOPRA UN TEMA DEL BALLO ^ÌÌTuóiCvX. Sl Q. óX, òcixtautefìt Per Violino e Pianoforte COMPOSTA DA GIUS, AL. SCABAMELLIE L. SARTORI 46133 GIOVANNI RICORDI EDITORE-PROPRIETARIO 16132 Op. 40. Op. ultima. Fr. 7 — Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOV A I RICORDI Contrada degli Omenoni X. 1720, e sotto il portico di fianco all’1. R. Teatro alla Scala. E G. S. STWÎŒ8SCHMIDT Op. 2. Fr. 6 — - o GAZZETTA IUISICALE»! MILANO DOMENICA ’lo Settembre 1814 O ANNO III. - N. 37. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica MISIOI.F. — Per quei Signori Associati cbe amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2IJ00 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, c questi vengono dati qratis all’atto che si paga I’ associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Vengasi I’ avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno II, 1843. SOMMAR IO. I. Intorno al nuovo progetto di misurare i tempi musicali coi mimili. - II. I na dichiarazione al chiarissimo signor maestro A. Mazzucato. - HI. Esperimento Musicale nell’ospizio degli Esposti di Parma. - IV. Gazzettino settimanale ni Milano. - V. C.vnteggio i’ar ricoi.AHE. - VI. Notizie. - VI 1. Altee cose. - Vili. Nuove pliuilic.azioni musicali. Intorno ni nuovo progetto <11 minorare!tempi ninnimi! coli, mi liuti (Vedi i Numeri 20, 28, 50 c 52 di questa Gazzetta) Klnpontn alla lettera del nignor Geremia I itali Chiarissimo Signore! I)l"’e vlI0’e (’he io mi faccia a ’ (Jo giudicare della bontà del mezzo da Lei per determinare con esattezza -V giusto movimento dei tempi musicali? K.’Aifc?’Egli è questo un tratto di gentilezza degno di una persona del suo sapere c del suo ingegno, di cui ben ho ragione di tenermi onoratissimo, sebbene sappia di non meritarlo: ed è solo per dimostrarmele grato qual sono, che io mi accingo a ritoccare I’ argomento da Lei così bene discorso; poiché penso che, se mi rimanessi dal farlo, sembrerei più affettalo che modesto; ed Ella potrebbe credermi a ragione ostinatamente avverso al suo progetto non ostanti le ragioni con cui seppe fiancheggiarlo. Cionullameno il mio qualunque sia libero sentimento non deve nè può in questo caso aversi in conto di vero giudizio: epperò soltanto quale un libero sentimento intendo sia ricevuto sì dalla S. V. come dal pubblico c dai confratelli d’arte, il di cui commi voto, non quello di un solo, di scarsa fama qual io mi, sono, pui) dare autorevole sentenza. Ciò premesso, adempio anzi tutto al dovere di esporle le ragioni per cui dissi, che quando volessi valermi dell’orologio a dichiarare il giusto movimento avrei preferii) dì segnare in minuti secondi la durala di un breve tratto all’indicare quanti minuti primi debba impiegare o l’intiero pezzo, od anche ogni suo tempo. La prima ragione è quella osservala anche dall’amico Cattaneo, che mi parve assai plausibile, di non obbligare, in caso di sbaglio, a ritornare più volle da capo per fare un riparlo sul tutto della differenza rinvenuta. La seconda è che nei casi, non difficili a presentarsi, nei quali un tratto richieda si segnino delle frazioni, può non essere indifferente l’errore di cinque o sei secondi in più od in meno, orrore assai facile per la poca disianza a cui si trovano i minuti primi sul quadrante dell’orologio da lasca. Questa riflessione fu già da Lei prevenuta coll’osservare che
- < non s<)"° P’cc°te cosc quelle che fanno i grandi
fi®®1—
La musique. par des inflexions vives,accentuées, et, • pour ainsi dire,par tantes, exprime toutes les pas• sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• timents propres à l’émouvoir. • J. J. Roussbju. mali, e ciò è vero in massima generale; ma è vero altresì che i piccoli mali ponno farsi abbastanza sensibili nelle piccole cose. E dato il caso, non impossibile, che un tempo di certa lunghezza dovesse divij dorsi in piccole frazioni a motivo di frequenti deviazioni dal movimento regolare, l’errore di cinque o sei secondi lasciato correre nella prima frazione verrebbe a farsi grave moltiplicandosi sulle frazioni successive. Permetta che io pure mi valga ili un esempio pratico che prenderi) dalla Mossa da Requiem a quattro voci di Cherubini. 11 primo Requiem presenta un Larqhello sostenuto in tempo a cappella di battute I Vi, diviso a principio da numero fi fermalo; cioè: Frazioni’ La 1/1. IL 1/2. I Frazione ll.a 1/5. 4. 1/2. Frazione III? 1/4. 10. 1/2. Frazione IV.a 10. 1/2. Frazione V.a 1/5. 21. 1/2. Frazione V La 50. 1/2. Frazione VII.’1 75. con ima ultima fermata in fino. 1/indicazione del metronomo è P — ’)0, equivalente a N." 25 battute ogni minuto, epperò si vede che le prime sei divisióni sono: di così breve durala, che per esprimerle in minuti primi conviene usare frazioni impossibili a misurarsi । con esattezza. Segnando per la prima divisione minuti 1/2 circa, abbiamo un errore possibile da 20 a 28 secondi. Converrebbe dunque incominciare dalla sesta feria l mata in poi, dicendo: da qui al fine minuli 2 c o minuti 5 circa; oppure esprimere la durala totale determinandola a mimili fi circa. Nel primo caso vi è un po’di stranezza; nel secondo rimane un incertezza per le fi fermate incluse. Ricorrendo invece ai minuti secondi evito questi due inconvenienti, ed abbrevio l’operazione della ricerca del tempo, indicando 5 battole = 12 secondi precisi, col solo primo quarto in )..Uì 1-2 I levare omesso, perchè — sono eguali a — — — . 1 50 " 60 5 Passiamo al Dies irœ, il di cui primo tempo consta di 290 battute parimente a cappella senza alcuna deviazione dall’isocronismo, e coll’indicazione, del metronomo P = 88, equivalente a minuti fi e ossiano minuti fi e 1/2 abbondanti. Ma il ripetere Ire 0 quattro volle le 290 battute pui) riuscire incomodo, laddove se si prendono per norma i secondi, sic22. 15 come — equivalgono a — , così ho F indicazione osaio o bU lissima di battute 11 — Ili secondi; epperò un risultato esattissimo colla ricerca fatla su sole undici battute, invece di 290. j Queste saranno sottigliezze; ma mi parve opportuno di riflettervi, trattandosi di volere la somma esattezza, tanto più che gli orinoli a secondi non costano | p,iii degli altri, e, quando ne fosse applicalo l’uso alla musica, ogni professore potrebbe agevolmente provvedersene. i Siccome poi la prima impressione ricevuta è d’ordi’.I nario tenacissima, e, o giusta o falsa, vi si ritorna “ facilmente, così mi parve opportuno prevenirla per Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta e alla Musica è di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. il affrancata di porto tino ai contini della Monarchia Austriaca: il doppio per I’associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatla mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicalo nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l l’llieio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli (Imenoni N.° 17-20; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. — Le lettere. i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto. (pianto è possibile: al quale scopo essendo utilissime le oscillazioni di un pendolo, perchè si possono consultare prima dello stacco, stimai di ricordare il pendolo economico di Weber, proponendo di indicarne le dimensioni a misura metrica ornai universalmente i conosciuta. E se io pure mostrai di preferire quel mezzo, col quale si possa ottenere, l’intento colla minor fatica, egli è per renderlo più facilmente accetto alla comune dei professori, sapendo per lunga esperienza quanto la medesima incresca, specialmente ai signori cau.io ti, ai quali nulla è più grave dello studiare un iqW^ nuova, nulla è più dolce del buscarsi un grasso stipendio cantando opere eseguite le mille volte; di cui, se non fosse la somma pigrizia, dovrebbero essere mortalmente annojali (I). Del resto lo sviluppo che Fila ha dato ultimamente al suo concetto, troppo interessante perchè potesse passare inosservato, avendo meglio dimostrata l’utilità del suo trovalo non meno ingegnoso che semplice, ’ io non so vedere motivo di non farsene dai maestri esperimento, rendendole ragguaglio del risultato dell, prove, siccome Ella desidera, c che io punto non dubito debba riuscire secondo la sua aspettazione (2). Mi rimane ora a rispondere all inchiesta riguardante l’utilità del servirsi gli stessi maestri dell’orologio per proprio conto, onde accertarsi di non eccedere la giusta misura dei singoli pezzi, e complessivamente delle intiere opere. Su tal punto godo poterle dire che mi trovo seco lei nel più perfetto accordo, essendomi sempre valso di un tal mezzo per giudicare della conveniente estensione delle mie qualunque siano produzioni. Infatti, sebbene non si possa prescrivere un limile cerio ai singoli pezzi di mi’ opera come di ima messa o vespro, pure la lunghezza telale ha certi dati confini in ogni circostanza, c, quando si accorge di averli oltrepassati nel tulio, non è difficile emendarne le parli per metterle fra di loro in una proporzione più facile a sentirsi che non a spiegarsi. Non rammento, che, dopo un tali’ esperimento, mi sia occorso di non accorgermi si’ per caso il pensiero mi avesse trailo in qualche lungheria; per la qual cosa, se l’esperienza può avere qualche peso, io non osilo ad unire il mio al di Lei consiglio, animando i cmnposilori a ricorrere, al mezzo da Lei proposto, dopo di avvi- osservalo in pratica il tempo medio sul quale, regolarsi. La sazietà è madre della noia, e quell’arlisla che non sa finire a tempo corre rischio di perdere il frutto delle più felici ispirazioni. (I) Noi non abbiamo altro mezzo per fare che una novità proposta venga adottata, fuor quello di persuadere; e per ottenere l’intento giova il pensare anche agli incomodi, e prevenirli col rida rii ai minimi termini. (2). Ella lia ragione ili chiedere prove di fatto: sono queste che rettificano tulle le idee e perfezionano tulli i trovati, facendo accorgere delle verità alle (piali la sola teoria non basta Quanto al suo progetto, egli è di sommo interesse pei maestri; e riguardo agli esecutori, di qualunque ramo essi siano, potrebbe darsi che I’abitudini! venisse a rendere loro assai facile ciò, che a primo aspetto appare difficile o faticoso. - 454 Questo argomento mi trac ad una digressione che La prego a volermi gentilmente permettere in grazia dell’arte di cui è cosi benemerito cultore; sebbene affatto estranea al primo assunto. Non le pare, egregio signor Vitali, che noi italiani siamo divenuti in fatto di musica soverchiamente intolleranti? Più intolleranti degli stessi francesi, i quali son riputati il più volubile ed irrequieto popolo del mondo? E non è egli vero che noi troviamo lunghissime certe opere, le quali non raggiungono la giusta misura in Francia? Ciò mi sembra degno di riflessione, non tanto per riguardo alla musica, quanto per riguardo al dramma che, ristretto in troppo angusti limiti, stenla le molte volte ad avere sufficiente estensione per E esposizione, l’intreccio c lo scioglimento dei falli: motivo, per cui molli argomenti o non si possono trattare o non riescono abbastanza chiarì. Ma lo spettacolo della Scala, come di tutti i grandi teatri, dura già (piasi cinque ore; nè io vorrei prolungarlo, poiché confesso di aver avuto ben di rado la pazienza di rimanervi sino al fine, quantunque avvezzo a lunghe veglie. Sembra perii si potrebbe molte volte far di meno del balletto, c, con buona licenza dei signori coreografi, restringere alcun poco anche i balli grandi, tanto più che l’amore pei medesimi va scemando sensibilmente. La passione del pubblico si è ora rivolta principalmente ai ballerini, o meglio alle ballerine danzanti, le quali fan mollo quando durano una niezz’ora nel lavoro delle dotte gambe. Del rimanente poche azioni mimiche oramai giungono a cattivarsi l’attenzione, e meno ancora interessa lo sgambettare della turba, i di cui giri, intrecci, evoluzioni, salti, tableaux, con veli, ghirlande, canestri, banderuole, tirsi, ecc., ecc., si sanno a memoria da chiunque ne sia stalo dieci volle spettatore. Fors’anche le azioni mij^wbe farebbero miglior effetto se succedessero più taxii L- c sgombre da (pici tanti ballabili della moltitudine che ne interrompono il corso. Si potrebbe oppormi clic il hallo è tanto più gradito, perchè, trattandosi di vedere più che di sentire, non costringe ad un molesto silenzio. Ciò sarà vero in Germania, in Francia, ed anche in qualcuna delle nostre città di provincia; ma nelle capitali della nosira penisola il ciparsi da certi i casi non rari nei teatri i più bene il tempo. pubblico ha saputo assai bene cnianriguardi puerili, e premunirsi contro di un noioso spettacolo, introducendo svariali mezzi di divertirsi c passar Ivi infatti il fare c ricever visite nei palchi, il lieto conversare, ed il farsi ammirare, di gran lunga più soave e lusinghiero che non lo stare ad ammirare: ivi il ritrovo degli amici, il raccogliere c seminare le novelle del giorno, il raccontare le avventure eludere a bassa a ferire corse, gli intrighi svelali, l’intavolare, il connegozii., ecc. Le. quali cose, benché succedano voce., producono un cicalio, il cui effetto va i provinciali e quei pochi veri amatori vogliosi di godersi rii) che si rappresenta sulla scena, c. dimostrano che un’opera potrebbe durare, un’ora di più senza che alcuna lingua dovesse soffrire pel lungo rimanersi inoperosa. Ma quand’anche si convenisse di abbreviare alquanto i balli, secondo l’esposta idea, per concedere più ampio spazio ove è d’uopo al melodramma, non cesserebbe, pei maestri il bisogno di usare somma attenzione affine di non dilungarsi di troppo, essendo meglio lasciar desiderio del più che del meno. A conchiudere adunque questa oramai troppo lunga lettera, ora che ritornai al primo proposito, rinovo ai maestri il consiglio di sperimentare quanto Ella progettò, al che sono essi particolarmente interessati, persuaso che ne trarranno motivo di esserle grati pel suggerito espediente, come io lo sono per le di Lei cortesi espressioni, le quali vorrei potermi lusingare di meritare. Sono colla più verace stima c rispetto Di Lei Dev. Sere. Raimondo Boucheron UNA DICHIARAZIONE AL CHIARISSIMO SIGNOR MAESTRO A. BAZZICATO Prcgialiss. Signor Maestro! essi con piacere nel N. 51 della Gazìffozctla musicale gli cncomj fatti a! Mae^Jnslro Raimondo Boucheron per II Tro’^v alare che cerca c trova, da lui messo ®*Çin musica (I). Mi duole però che un ^rì^*^"^^err()re di fallo, del quale non avete pur ombra di colpa, faccia cadere sul Maestro tutto il peso di un vostro, benché urbano, rimprovero, che, nel caso fosse meritalo, dovrebbe invece dirigersi a me per quattro (punti almeno. L’errore sta nell’aver supposto che il Maestro abbia fatto la scelta della poesia; ed a rettificare questo sbaglio io dichiaro che, stanco c nauseato dal vedere messe in musica per camera le tarlale sdolcinature arcadiche, le ritrite (pianto svenevoli nenie di Tirsi tradito, di Cloe tiranna, di Margarita barbara, gli spasimi, i deliri, gl’incanti, i sospiri, le estasi d’amore, le arcitenere felicità, c simili rancidissimi concetti narcotici, che ajulano a meraviglia ad infiacchire i figli della classica Ausonia; stanco dal vedere la musica da camera falla strumento di cicisbeismo, di evirati costumi, pregai il Maestro Boucheron del mettere in musica lo scherzo II Trovatore che cerca c trova del valentissimo Pillor-poeta Cesare Masini, pregandolo scriverla in tessitura adattala all’estension di voce di una giovinetla mia allieva, per la (piale spasimo d’amore ad onta de’miei buoni lustri numero undici maturali, ma senza pericolo di buscarmi del cascamorto. - 11 compiacente Maestro mi spediva poco dopo quella musica, scrivendole in fronte: Mozze note, ecc., e destinandole alla mia accadendola di famiglia. Ma, assaggiale quelle rozze, ed avendole trovale invece assai genliii, ingegnosamente descrittive od imitative e sparse di felici idee, come voi dite benissimo nel vostro articolo, trovatele insomma assai più gustose che non tantissimi de’ presenti e preteriti manicaretti da camera, pregai l’amico a permettermi di farle stampare, ciò che oltenni non senza replicale inslanzc: ma volle che la stampa porlasse la dedica a mia figlia. Nè io per verità mi feci pregare dell’accettare questo tratto di amicizia da persona che amo per elezione, perchè tanto stimabile per giustizia: e mandai il Trovatore al Ricordi, che fu ben contento di pubblicare, un piccini saggio della vena melo-comica di questo distinto creatore di sacre armonie, degne del suo allo sentire, della sua coltura, degne del ’l’empio troppo spesso profanato dalla teatrale Euterpe, degne in line dell’autore della filosofia della Musica, o Estetica applicata a questa bell’arte (2). E dietro la mia dichiarazione voi vedete che rimarrebbe «piasi tutto a mio carico il fallo di che appuntale il Compositore, quello di aver scelto un concetto in verità, come scrivete, poco men che scurrile, trattandosi d‘un’offerta a giovane.... donzella; e sarei a mille doppi riprovevole se, genitore e precettore della giovine dilettante, oltre al darle a cantare un pezzo scritto su men che decente poesia, avessi per soprammercato permesso le ne venisse fatta una dedica a stampa. - Nè qui finirebbero ancora i miei torli; giacché le lautissime volte ho fatto plauso anch’io agli odierni poeti dell allegra cetra perchè ne abbiano gettato il lubrico plettro de’ Bernieschi delle scorse età. E nella stessa Gazzella Musicale del benemerito Ricordi (N. ’il, anno 11), io eccitava i contemporanei poeti giocosi a dettare lepido-morali poesie per musica da camera, dimostrando di (pianto possano esser utili affarti musicali ed al miglioramento de’coslumi. - Ed io sarei proprio nel buffo caso del Salirò predicatore di verecondia se, in mezzo alla castigatezza ne’pindarici confi) Pubblicato dal Ricordi in edizione nitida e di buon gusto. (2) Operetta pubblicata eoi tipi del sig. Ricordi, la quale, sebbene scritta con bella c chiara dicitura, sebbene ricca di cognizioni utilissime, anzi necessarie ai cultori della musica che vogliano separarsi dalla plebe dell’arte, e singolarmente ai signori Maestri Compositori, è però un libro riservato a pochi; perché, nella sempre crescente sfera de’ Professori, Maestri, Dilettanti, Minatori ed Tntelligenti musicali, sono pochi (se forse non pochissimi) quelli che seppero arrivar a capirla: che le arti senza filosofìa non possono pretendere agli illustri predicati di belle, di liberali, di nobili, e non sono più in su dell’arti metaniche, dell’arti che non hanno diretto dominio sul cuore; talché senza filosofia la pittura non é che l’arte dei colori, l’architettura farle del capo-mastro, la scoltura quella del modellatore di bronzi c marmi, la poesia l’arte del far versi, la musica Parte del mischiar minime a crome, zuffolar soavi fe faut ti, gorgheggiar biscrome. ccpimenti clic onora l’età nostra, io avessi trascelto un poco men che scurrile concetto, E avessi raccomandalo ai dotti numeri del Boucheron, ed, accettando lo dedicasse per sentimento di stima ad una mia figlia, che pretendo educare a castigato costume, l’avessi lasciato cantare da lei accompagnata al cembalo da altro di lei spasimante, il giovinetto fratello. Epperò non sarei il solo a meritar rimprovero; ci avrebbe la sua particella anche il Maestro, accettando di abbellire di musica J fiori un men casto scherzo poetico, e ben più ne avrebbe poi meritalo il Poeta nello scriverlo, mandarlo con gentile viglietlo a donna egregia per nascita c, quel ch’è ben più, per nobile, onorato costume e colto spirilo, la Marchesa (.alterimi Maffei Caucci, e darlo in fine alle stampe con quello stesso indirizzo (5), in un tempo ove, se la poesia profanala dai rifiuti del Parnaso manca bene spesso al nobile scopo di ispirare maschi, generosi sensi, di scaldare a virtuose, magnanime passioni, se troppo soventi si degrada al segno di buccinare sognali melili, di leutare di dar fama illustre a niente illustri fumi illustrissimi, di servire di mantice per gonfiare le rane bipedi, di cantare l’apoteosi a vocali Virtù, a ballanti Glorie, non osa perii abbassarsi ad insozzare la lira nel lezzo delle sgualdrine Muse dei Marini, dei Casti.... Ma, chiarissimo.Maestro, persuadetevi che Io scherzo // Trovatore che cerca e trova, come tutti quanti i parti poetici del bravo Professore Masini, tanto più polente (pianto più casto e scherzevole staflilalore del vizio, delie moderne fiacchezze, delle inverecondie erotiche, può essere letto c cantato senza rossore dalla meglio educala vergine: oh fosser tali tutti I versi lirici che, coloriti dalle soavi melodie, si trovano sul Pianoforte di sedicenti educale! i privali trattenimenti, le accademie, musicali darehbcr legge di pudore, sarebber esempio di scuola di gentilezza e verecondia da far arrossire non pochi venduti pseudopoeti che osano mettere sulle scene liriche, poco men che in trionfo, frammezzo a tutte le lusinghe dell’arti belle, le passioni sfrenate, gli amori criminosi, la tradita fede conjugale!.... Dopo letto il vostro articolo, cui esordite coll’ottimo pensamento di eccitare gli Editori a slampare la data sui pezzi musicali (4), mi feci ad esaminare di nuovo, c colla possibile attenzione, la musica del ’Trovatore; ma, per quanto 1‘ abbia considerata, c come semplice musica, c nei di lei rapporti col senso poetico, non mi riesci di meltermi con voi d’accordo quando pensale che abbisogni che il pensiero dell’..... esecutrice raggentilisca le idee del Compositore..... Se mal non m’appongo, regna in (pieslo pezzo una generale tinta di melo-armoniche grazie, colle (piali il dilicalo (pianto assennato ed immaginoso Maestro volle, appunto velare. la sgraziala ruvidezza del buffo che, secondo il vostro opinare, esigevano le parole, appunto forse affinchè, come ben dite, consonasse meglio alle idee di gentilezza di una giovinetla. E non dubito che anche per tale riguardo, se non forse per (pieslo solo, siasi astenuto il Boucheron dall’introdurre nel canto le contraffazioni, delle quali abbiamo esempj in altri distinti Maestri, come per esempio il era era della rana, il bau bau de’ cani, il dan dan della campana, alle (piali supplì con adombrarle nell’accompagnamento, senza quelle ridicole istrumentali imitazioni cui ricorrono i Maestri brulli di estetica. Del resto mi gode f animo ai pensare che, se ben altro che rimprovero meritano il poeta del ’Trovatore ed il Maestro che 1 ha musicato, io devo pure dar lode a voi, perchè ritengo che il vostro sbaglio nacque da un sempre lodevole principio di severa moralità che vi fa onore e vi raccomanda in modo speciale alla confidenza delle famiglie e degli insliluti ove siete chiamato all’educazion musicale della gioventù, lo non dubito che, ritrattovi da momentanea eccessiva schifiltà, troverete, anzi nel ’Trovatore una morale (pianto tragicomica lezione di rispetto ad uno de’ più sacri degli umani vincoli. Se tulli i Trovatori nel loro cercare quando n E la notte cupa cupa, trovassero la pseudo-musicale battuta che faceva solfeggiare i dolenti Ahi! Ahi! a quello del Masini, che, n Poveretto!
a Finalmente le trovò; oh non sarebber tanti i Mariti che piangono al pallido lume della Luna in primo quarto! (3) Vedi Poesie giocose del professore C. Masini. Novi 1843, tipografia Morelli. (4) Oh (pianto la sarebbe utile, opportuna! essa farebbe fede autentica che, se vi sono musiche di lineamenti si belli che, sebben vecchie, sono sempre amabili e care, vi sono pur troppo (c sono troppe) le musiche, le quali, anche nella primavera dell’età, sembrali nonne sdentate; e i maestri ne trarrebbero insegnamento utilissimo per la gloria loro e per non seccar la gloria a) prossimo co’loro stentati o fracassonici concenti, dai quali scampi una volta Apollo clemente i non prolissi orecchi!.... A’. E. C. O