Gazzetta Musicale di Milano, 1844/N. 19

N. 19 - 12 maggio 1844

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6AZZETTA MUSICALE ANNO Ili. - N. 19. DI MILANO DOMENICA 12 Maggio 4 844. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scella musica classica antica c moderna, destinati a comporre un volume. in i.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Auoioiar classica musicali — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati yratis all atto che si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Vengasi l’avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno lì, 1843. S O M <11 A U 1 O. I. Critica. - li. Breve notizia intorno all’Archivio musicale dell’I. IL Biblioteca di Vienna. - 111. Progetto ni osa nuova riforma musicale. - IV. Bibliografia. Scuola del Violino o Gran metodo del sig. Guichard. - V. Varietà’. I Novità or ora arrivale all‘1. Negozio di musica di Slimmgahel e C. 1 2 L’na scena in una sala di Concerto. - VI. Notizie musicali diverse. - VII. Nuove l’UBIM.ICAZIOM musicali. CRITICA II Progetto di riforma dei teatri musicali d’Italia. conosce per suo autore il signor A. Ferrary Rodigino, (juello stesso che Tanno scorso pubblicò in Milano, coi tipi di Giuseppe Radaelli. Le convenienze Teatrali. Analisi della condizione presente del Teatro musicale Italiano. Noi invitati a dire sul merito del suaccennato Progetto di riforma, notere- | mo. siccome I Autore dichiara, che «in «questi due primi libri viene da lui sol«tanto dimostrata T assoluta necessità di u una Riforma, e che questi che ora escono «alla luce, non formano che un dodicea simo dell intero lavoro, che intende ren«dere di pubblico diritto, ” perciò una giusta riserva ancora più restringe, per ora, il mandato che ci siamo assunti. L’Autore nel primo capitolo, alla pagina N. 8, mostra certa tal quale perplessità nell imprendere (coni’ ei dice) a trattare sulla materia in discorso, imperciocché, (cosi continua) «e fuor di modo «malagevole dettare precetti, senza una «scienza che ne fiancheggi, e ne proveda «i raziocinò.» A vero dire siffatte parole si uniformano pienamente a quelle del celebre G. G. Rousseau, il quale trattando delle qualità necessarie a chi si fa a ragionare intorno alle scienze, alle lettere ed alle Arti, vuole ch’ei sia sperimentato e dotto delle materie di cui ragiona. Cosi la pensava quel gran ragionatore, e nel vero la Critica sarebbe una irrisione, se colui che ne assume 1 importante ufficio,! ignorasse la dottrina su cui versa. Puttavolta commendar dobbiamo quanto scrive il nostro A. là dove dichiara eli egli «nulla I «presume di sé, e che espone i suoi «pensieri ad oggetto di poter arrecare a qualche vantaggio all arte. «Il proponimento è lodevole, ed il lettore troverà qua j e là sparse alcune verità: come per esempio j • La musique, par des in/le rions rires, accentuées. et, • pour ainsi dire, parlantes, e.rprime toutes les pas•• sinus, peint tous les lableau.r. rend tous les objets.» soumet la nature entière a ses saraiiles imitations, • et porte ainsi jusqu’au coeur de.l’homme des sen• timeuts propres a l’émoaroir.» J. J. HoLSSEJf. nel capitolo secondo, a carte I) e 10 ove dimostra che le arti belle, le lettere, le scienze. mercè le sacrissime sovrane ordinanzi*, trovarono in ogni tempo, e presso tutte le Nazioni più favore che la musica. Così pure nel capitolo terzo, a carte 1 I e 42 ci sembra giusto quanto ei scrive, su gli attuali conservatorj di musica, e specialmente dove si fa a discorrere, nel progresso del detto capitolo sull orario fissato ne pubblici stabilimenti, elicgli ritiene non poter essere applicabile a tutti gli allievi, e così pure riguardo alla metodica. Sul proposito poi dei maestri distruttori ei crede che ve n abbiano pochi capaci,• su questo noi siamo d avviso che, non tanto scarso sia i! numero dei valenti, per permettere al nostro A. di nutrire un tanto sospetto. Nei capitoli 4, 5, G e 7 TA. asserisce che i dilettanti non ponno cooperare al progresso delTarte, per le ragioni che ivi accenna. Con sua venia abbiamo in contrario che molti fra i nobili e ricchi si sono resi in ogni tempo benemeriti all arte, colle loro produzioni musicali:, che anche oggidì parecchi si distinguono in varie città d 1talia nell’arte del comporre, del pari che nel canto e nel suono. 1 capitoli 8, 9 e 10, trattano della classe del popolo che applica all arte musicale. Poco lumeggiato è il quadro che qui pinge fautore, e tetri sono i colori di cui si è servilo. Nel capitolo 11. parla dei meriti degli studenti, e nel capitolo 12 pone in luce i mezzi adoperati dai principianti sulle scene. e prevede il loro destino. Accenna eziandio, e senza pietà, agl Impresarj ed ai corrispondenti teatrali, sul quale argomento parrà a taluni che TA. siasi lasciato trasportare da soverchio zelo. Nel libro secondo il sig. Ferrary parla nei capitoli 1 e 2 della scarsezza di buoni compositori ed artisti di canto, asserendo che per questo motivo non ponno essere proveduti a dovere i teatri, eccetto che quelli delle più cospicue capitali, soggiungendo che «i desiderj per La musica sono «grandi e generali, ed i mezzi per appagarli sono pochi e particolari.» Nel capitolo terzo aggiunge che «gli artisti «mal corrispondono al progresso dell arte, «ed aspreggia i poeti, dicendo che oga gidì i libretti sono tutti cattivi, e che w questi cooperano al nessun progrediti mento delf arte. «I capitoli 4, 5 e G, riguardano la massima generale dei goIl prezzo dell’associazione alla Gazzetta e alla Musica è di cITcìtne Austriaclic L. 12 per semestre, ed rilettivi» Austiache L. I l affrancata di porto tino ai contini della Monarchia Austriaca; il doppio por l’associazione annuale. La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio dite,ordì, ned modo indicalo nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso I l Micio della Gazzetta in casa /{leardi. contrada degli Omenoni N." 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Filici postali - Le lettere, i gruppi, ex. vorranno essere mandati franchi di porto. verni attuali, eh egli invita ad abolire l’odierno sistema della musica, o condurla in uno stato d attività, ed a generalizzare 1 insegnamento in modo atto ad ottenere vantaggio sulla morale dei popoli. Questo di lui pensamento si accorcia con quanto | esegui vasi nell’antica Grecia, ed il felice successo allora ottenuto fornirebbe eccitamento per mandarlo ad effetto. Nel capitolo 7 annovera gl inconvenienti 1 che ne vengono per la pratica di affidare i teatri agl Impresarj. Nel capitolo 8 fa osservare la mancanza della educazione morale degli allievi, dal quale difetto pare che avesse dovuto eccettuare quelli che la ricevono uè1 pubblici stabilimenti. Per ultimo il nostro sig. Ferrary alla pagina Gl j epiloga quanto ha detto nell opera, coll’aggiunta duna veemente Filippica, tutta per esteso dedicata ai cultori delTarte, della quale non possono essergliene di sicuro grati. Almeno avesse fatta qualche ecce- | zinne! ma nissuna è troppo rigore. Noi non ci sentiamo inclinati a ricambiarlo con acerbe parole, e se molta lode non crediamo dovuta a questa prima pubblicazione, non è certo per mal animo, che anzi ci teniamo in debito colTAulore di valutare al giusto il merito delle successive dispense che ci sarà per fornire, in continuazione dell incominciato Progetto di riforma. Che se anche la di lui opera non può promettere disquisizioni artistiche, se I autore confessa <T essere estraneo all arte, può per altro farci spe-! rare un saggio sulla letteratura delTarte, e meglio un analisi filosofica sulle circostanze, che in epoche varie, e presso nazioni diverse, hanno influito a prò del1 arte medesima. 1/opera del genio, conduce alla ricerca del secolo che lo ha illuminato, nè può essere impresa perduta aggiungere nuovi fatti, a prova che la possente sua leva non è destinata a sollevare la polvere. G. A. Perotti. Ifrevc notizia intorno all’Archivio musicale dell’1. IC. Hihlioteca di [ Vienna, di Antonio Schmid ceditore nella medesima. (Dal giornale intitolato: Fogli Austriaci di Letteratura e belle Arti.) 5L Ella è cosa propria della nostra età, e e’% nel tempo stesso consolante, di scorgere, che destasi ovunque ardente brama di ’ [p. 76 modifica]- 76 ■— u • ’ ~

raccogliere le antiche opere di musica, per conservarle diligentemente, ed aumentarle ognora con nuove produzioni, facendo anche con ingenti spese ampia raccolta delle più recenti. affinchè codesti ben ordinati tesori non restino ignoti, ed occulti agli artisti ed amatori dell arte. Con questo mezzo apresi una vantaggiosa fonte tanto all’indagatore delle cose musicali, quanto al giovine artista, che sente in sè stesso la vera vocazione allo studio della musica, cui viene appianata la via di conoscere classiche di tulli i le opere facilmente tempi. L’I R. non meno Biblioteca di Colle possedeva delle Biblioteche di Berlino, Bologna, zia, Monaco, Parigi, Praga, VeneZvickau, ecc. un ricco fondo di opere musicali e scritti, da’ tempi più remoti sino ai nostri, ma questa massa non era ordinata in guisa che alcuno [totesse formarsene una vera idea. L’estensore quindi di queste notizie dall’anno 4 820 sino al 1825 nelle ore di sua libertà, per amore dell arte, ed a propria istruzione, si accinse a collazionare le opere a lui note della letteratura, ed elenchi musicali coi cataloghi di quell Istituto Imperiale. Per questa via alquanto faticosa riuscì lilialmente a conoscere tutto ciò che contiene quel corpo giga ni esco. Allorachè nell anno 1826 S. E. il Nobile conte Dietrichstein, munificentissimo mecenate e cultore delle scienze ed arti, ebbe 1 incarico di presiedere alla Direzione di quest’istituto, diede tosto ordine di formare un ragionato elenco delle ivi esistenti opere musicali. Prese inoltre la determinazione di aumentarlo tosto coll incorporazione del sino allora inaccessibile Archivio dell I. R. Corte, e di arricchirlo in seguilo d anno in anno coll acquisto dei più pregiali capolavori d’arte. A quest’uopo cooperò col massimo zelo il Vice-direttore di quella Biblioteca, il rinomato scrittore, classico compositore e consigliere di Corte, il Nobile sig. Ignazio Francesco Mosel. Cosi si formò la presente raccolta di musica, ordinata secondo le proporzioni di quella località, la quale se non supera le già note e rinomate raccolte di questo genere, cecamente non è seconda a nessuna. Il contenuto di questa trovasi in venti minori armadi! • i quali sono sparsi nella grandiosa sala, e di cui quattro ne formano un gruppo, ove codeste opere sono diligentemente custodite. O 1 • • Esse sono divise: -1.) Letteratura della musica*, 2.) La musica antica consistente in opere stampate di vario genere:, 3.) La musica di Chiesa: 4.) La musica di camera: 5.) Le Opere teatrali e cantate profane) 6.) Gli Oratorj e le cantale sacre) 7.) La raccolta privata dell’imperatore Leopoldo I per la maggior parte consistente in Opere teatrali; 8.) Originali. La prima classe conta 1700; la seconda 2020), la terza 1300; la quarta 800) la quinta 1568; la sesta 244) la settima 480 e l’ottava ne conta 500 esemplari. In lutto volumi 8612 e puntati;. Alfine di <lare poi agli amatori dell’arte un’idea più circostanziala del pregio di questa raccolta, credo, per interesse del lettore, conveniente di segnare i nomi dei principali e più rinomati autori delle opere ivi contenute. I. Nella letteratura di molte, ed estremamente rare opere stampate, io per cagione del ricco materiale, annovero soltanto i nomi dei più accreditati scrittori, li quali vissero, ed operarono nel secolo XV. XVI. XVII. cioè: A. Burlius, S. Th. Theodoricus (Dietrich). M. A. Raselius, Fr. Bocchi. F. Osio. L. Lossius. S. Hafenrefer, Martin Agricola. Job. Lainpadius. Orontius Fiueus. Jos. Walther, N. Listenius. R. Schlick. W. C. Printz, Seb. Virdung. O. Tigrini. A. Bonelli. Fr. Gallici. M. Mei, M. Rosvvick. Ilerm. Fink. Nik. Wollicus. P. Ponilo, Guil. Guerson, Olimi. Luscinius (Nachtigall), Joannes Paduanus, L. Dentice, Bl. Rossetti, epe., ecc. Dei più rinomati autori del secolo XVIII e XIX, trovatisi li migliori scritti di ogni genere. Riguardo ai manoscritti che trattano della musica, basta leggere dalla pag. 147 alla 151 i supplementi alla letteratura musicale di C. F. Becker. Le più antiche opere che trattano di materie miste, fia cui si trovano le più stimale e rare edizioni, particolarme.ille quelle di Pétrucci, (piali primi monumenti della stampa musicale contengono i nomi seguenti: C. IL Abel, G. Abondante. A- Aguzzali, Agostini, Alex. Agricola. G. Aich.inger, Cosmas Aiderions, Bl. Anion, G. Ancina, F. Anerie. C. Antegnali, J. Arcadelt. C Ardesi. G. Arnold. G. Anioni, G. M. Asola, L. Balbi, V. Bacfarcus, B. Balelti, Baltazarini, J. Bamvart, M. de Barberiis, O. Bartolini, ecc., ecc. (Sarà continuato’). PROGETTO IUTA 1T7O7A RIFORMA MUSICALE (Continua;ione, Vedi il A. 18). Ti ringrazio dcH inleresse. che prendi in ciò che mi riguarda, ma non vedi mio caro Lorenzo che sarebbe un far perdere il tempo agli scolari insegnando loro la musica secondo la mia nuova maniera? Ti diri) anzi che. più d’uno, conoscendone la facilità, m’esternò il desiderio d’impararla così, ma dovetti mio malgrado ricusarmi. La difficoltà di mandarla ad effetto consiste appunto nel non poter principiare dal poco, come succede (piasi in tutte le cose. Si tratta d’un linguaggio unico al mondo, c per cambiarlo non basta ccrlamente un solo, rilalia, la quale riorità sopra le maestra, c sarà Basterebbe forse se quest’uno fosse se conserva nelle belle arti la supealtre nazioni, in musica si può dir tale finché il suo cielo sarà così bello, c sereno come lo è in questo momento che scrivo. Un Bossini solo basterebbe per dar questo vanto all’Italia, c pure ve ne sono altri il cui nome nc forma l’elogio. Un Raimondi, l’Italia non ebbe mai un contrappuntista più distinto, cd ogni elogio è inferiore al suo merito. Un Donizclli; non ormai angolo dell’orbe terracqueo che non conosca, cd apprezzi le sue opere, e forse, accade sovente che il mondo intero musicale si bei a un tempo delle produzioni del suo fervido ingegno. Che dirò d’un Merendante che tanto meritamente occupa, successore del celebre Zingarelli, il più luminoso posto in Italia, come direttore del R. Collegio di Napoli? D’un Vaccai che, non mcn di Merendante Napoli, onora questi Milano, censore dell’L R. Collegio? D’un Pileini che sorge a nuova; vita dopo una tregua di 10 anni c più, c trova ani cura nuove e vaghe cantilene che aggiungo!) lustro i alla sua fama? Mi resterebbe adir di Bellini, mio caro condiscepolo; ma e chi non lo conosce? Egli non è più! venne ultimo fra questi, ma tale non si mantenne in in rinomanza. Scrisse poco ma dettalo dal cuore, breve tempo toccò anch’egli l’apice della gloria. Se dunque. l’Italia non solo conserva la riorità in musica, ma forse non ebbe mai ria, sebben pochi anni addietro avesse a Cimarosa, Paesiello, Guglielmi, Fioravanti, sua supclaiita gloluminari i c Generali, potrebbe benissimo colla sua approvazione introdurre una riforma nella scrittura musicale. Alcuni son d’avviso che non vi sia questo bisogno, e chi volesse dire un preciso bisogno non c’è davvero, giacche per tanto tempo s’è capita la musica com’è scritta, si capisce c, si capirà fin Dio sa (piando. Qui però non si tratta di vedere se vi sia o no bisogno di riforma; ma bensì se nella maniera attuale di scriver la musica vi sia nulla a ridire, e se fosse possibile scriverla con maggior chiarezza c leggerla per conseguenza con maggior facilità. E prima di tutto mi convicn dire che non approvo affatto l’opinione di coloro, se pur v’è alcuno, che nella vana lusinga che possa un giorno introdursi l’uso dei «piarli di voce, trova questo mio progetto un impedimento alla progressione della musica. La ristrettezza del foglio non mi permette trattenermi a lungo su questo particolare; onde, mi limiterò a dirti che un Paganini, a cui di buon grado avrebbe ceduto Orfeo, o per meglio dire superò col fallo quanto han saputo immaginare di squisito i poeti, si rese, nell’epoca più luminosa della musica, l’ammirazione dellEilropa universa senza questi benedetti (piarti di voce, clic formerebbero l’impossibilità della esecuzione. Non si può negare che in astrailo non presentino ima esattezza maggiore, giacché per un supposto il /li diesis non è sempre identico al sol bemolle; ma dove c’inoltreremmo noi volendo stabilire questa differenza? Sento dire da certi schifiltosi, o dirò meglio rigoristi musicali, che per fortuna son pochi, che i Greci conoscevano questi (piarti di voce. Sarà, non lo nego, ma l’han poi messi in pratica? Non lo sappiamo di cerio, c se alcuni de’ più celebri ne han parlato, fu a quanto pare unicamente per dare altrui ad intendere che la musica loro era più sublime della comune. Di quei sommi clic ci han lasciate tante opere e di letteratura c d’arte, non si conosce una sola opera in musica, dal che se ne potrebbe dedurre che in musica non fossero mollo esperti; e so è vero, come non è da mcltersi in dubbio, che i Greci non conoscessero punto l’armonia, parlo d’una simultanea unione di suoni, (piai norma prenderemo da loro? La melodia sola potrebbe ammettere i (piarli di vóce, e ancora Dio sa con (piale effetto, poiché il bello della musica non consiste in andar strisciando per (piarti di voce; ma c mi burli, mio caro Lorenzo, li pare che quand’anche effelto se nc potesse ricavare, si potrebbe mai mettere a confronto con una buona disposizione di parti, e con un bell’impasto d’armonia unita ad un bel canto, e con (pie’ pezzi in somma de’ nostri grandi maestri, che (piando son bene eseguili ti producono effetti da trasportarli lassù dove Petrarca rivide Laura? Soggiungon peri) que’ tali rigoristi che anche 1 armonia poi) ammettere i quarti di voce, c che anzi da questo potrebbero sperarsi nuovi effetti, ad allargare per conseguenza il campo alla musica. Al che risponderò brevemente che lasciando da parle I immensa difficoltà che presenterebbe il dover cambiare tulli i slromenti a fiato, c i Pianforli, il dover trovare altri sette nomi per la nuova divisione delle 7 prime note, cd accrescere a mille dopj»j le difficoltà della musica, non so con qual precisione i contrabbassi in particolare ci farebbero sentire questi (piarti di voce, e nel tutto assieme tanta varietà di suoni come, potrebbe, con quella prontezza che si richiede, giunger distinta c determinala al nostro orecchio. Non la finirei più se volessi continuare su questa materia, e in’avvedo intanto che per non abusare della tua bontà mi convien finire; onde riserbo a miglior tempo il farli veder più chiara l’impossibilità di questi (piarli di voce, ed il misi alla fine del primo foglio. Genova 12 dicembre 1813. provarti quanto proAddio. Maurizio Sciorati. [p. 77 modifica]BIBLIOGRAFIA SCUOIA»ED VIOIAXO o gran metodo completo ad uso del Conservatorio del sig. Guicil.vnn (Dalla Bevile et Gazelle Musicale). Si domanda come mai nel movimento musicale che regna in Francia, il violino, questo re costituzionale della repubblica istrumenlale, sia preso in indifferenza dalla generalità degli amatori. Egli è certo, evidente che questo stromenlo è neglelto.il violino è peraltro l’interprete essenziale, indispensabile di tutta la musica d’assieme; e come stromenlo solo, è ancora lo stromenlo che più commovc, impressiona c diletta l’uditorio. Se desso conta pochissimi sellarj ferventi nel mondo, bisogna convenire, però che il numero di quelli che lo coltivano per professione non diminuisce punto, perocché il concorso del Conservatorio si mostra ogni anno più numeroso c brillante. Checché ne sia, bisogna essere animali da un nobile coraggio per riprendere ab oro i principj c l’insegnamento di questo slromenlo, c compiere, un metodo dopo tulli quelli già pubblicali. Epperò il signor Guichard, già primo violino del Teatro Italiano di Parigi, volle dedicarsi a (piesto utile lavoro. Il suo metodo completo c ragionalo ad uso del Conservatorio è l’opera d’un professore paziente, logico e (ulto affezionalo alla bell’arte di suonare il violino. Noi diremo con franchezza che il signor Guichard ha reso un vero servigio all’arte del violino, raccogliendo, riassumendo in una maniera chiara, lucida, tulio quanto è s’alo dello e falto dai grandi maestri per questo bello stromenlo. Tutta la parte elementare di questo metodo è trattata con una coscienza infinita, con siluppamenli che attcstano l’esperienza e la pazienza del professore. Dopo i principj di musica, coniinciamcnlo indispensabile a ogni metodo istrumenlale, l’autore dà tulle le scale di prima posizione in note nere o bianche puniate, con una parie d’accompagnamento d’un secondo violino, destinato ad essere suonato dal professore. Questa idea è tolta dal metodo del Conservatorio, trattato in questa parte da Cherubini, che ha fatto dei mirabili bassi su queste semplici scale con noie bianche. La parte del secondo violino impiegato dal signor Guichard è d’una armonia corretta c pura; poi vengono degli esercizj elementari per violino solo. Questi esercizj sono numerosi senz’essere troppo scoraggianti per gli allievi; dessi son d’altronde progressivi e non hanno più di otto pagine; e mclton l’allievo sulla via di perfezionarsi nell’arte per servirsi dell’archetto di Tariini. Vengono in seguilo, in una dozzina di pagine, trenta lezioni progressive e cantanti nei toni più usitali, sempre coH’accompagnamcnto di un secondo violino. Questi piccoli esercizj ingegnosi e facili posson tener luogo dello studio vocale preparativo, tanto indispensabile a tulli quelli che vogliono divenire, veri aclisti, quantunque Fautore raccomandi più volle lo studio del solfeggio come punto di diparto assolutamente necessario per una buona educazione musicale. Gli abbellimenti; il trillo, le appoggiature, le piccole note trovano qui tulle naturalmente il loro posto; c poi vengono tre duelli progressivi che si potrebbero trovare forse un po’semplici, se la prima condizione, in riguardo agii allievi, non dovesse esser la semplicità. Buonissima é l’idea di far seguire questi piccoli duetti da esempj in doppia corda, e soprattutto quella di dar loro una forma armonica, cioè dei principali accordi in due, tre c (pialtro suoni soprapposli. Tre duelli concertanti terminano la prima parte di questo metodo. Questi piccoli duetti, che si sarebbero potuti fare di una forma melodica più moderna, ricordano alcun po’ lo stile di quelli di Pleycl; ma appunto perciò essi sono cantati, ben digitali, c quindi facili a suonare. Il démancher, le scale c gli esercizj di lòtte le posizioni aprono la seconda parte* Ogni scala ed ogni esercizio, a ciascuna di queste posizioni, è seguila da una lezione melodica in duetto; poi da esempj del O démancher nelle sette posizioni, c su ciascuna corda; cosa obbliata in (piasi tutti i melodi, c che è peraltro di una reale utilità. Come compositore del metodo, il signor Guichard infuse dell’espressione nel suo lavoro; ma ciò senza maniera, senza frasi, senza esletiea ridicole. Egli dà in dieci linee, appoggiato ad una citazione di Rousseau assai ben scelta, una concisa e sufficiente definizione del gusto, del senlinienlo e dell"espressione, impegnando anzi lutto l’allievo ad acquistare il meccanismo dell’islromento, chi* solo può metterlo in islalo di rendere ciò elici sente: ecco tutto il secreto dell’espressione, musicale dell’individualità. Gli esempj dati dall’autore dei differenti colpi d’archetto tolti da diverse opere dei nostri grandi maestri parranno un po’ corti secondo noi; ma sono sufficienti. In ipiesli esempj son compresi il legalo, il gran détaché, il martellato, il ricochet, il détaché leggero, il détaché perlé, il détaché salicilato il colpo (T archclto, il tremolo, ecc. Dopo queste idee meccaniche dell’arte dell’archetto, Fautore fa abbandonare all’allievo il campo arrido del meccanismo dell’istromenlo, c gli da ancora l’occasione di dialogare col suo maestro suonando (re gran duelli concertanti impressi della maniera classica; il primo in me minore, il secondo in re maggiore, cd il terzo in mi bemolle maggiore. Dopo questi (re duetti, die avrebbcro’potuto terminare benissimo il metodo, e lasciar l’allievo nella soave melodia c pura armonia, Fautore, amò meglio finire con sei sludj esclusivamente meccanici per violino solo; poi vengono i modi arlifiziali, fuori del carattere dell’istromenlo, i modi ciarlataneschi infine, se. così si può esprimersi, per produrre dell’effetto, come i suoni armonici, il pizzicalo, ecc., che hall mollo usalo Paganini e i suoi imitatori. 11 signor Guichard nulla non ha (immesso nel suo metodo: tulio è ben classificalo, ben trattato, senza spirilo troppo rigorosamente, colaslico. Egli ha riunito, conciliato questi due problemi: istruire, c ricreare l’allievo nell’opera difficile d insegnare. a suonar il violino, arte utile, indispensabile, da cui dipendono i progressi dell’arte musicale in Francia, ove da qualche tempo quest’arte prende un cammino prodigioso. Enrico Blanchard. VARIETÀ Aovità or ora arrivate al negozio di musica di Stininigaliel e L’elegante pianista nella sala di concerto, ossia ammaestramento a suonare il pianoforte per di dietro.... colle mani e volgervi la faccia del pubblico. Unitamente ad una sedia meccanica. La sedia meccanica vendasi anche separata meule, ed ha la proprietà che adatta al corpo d’ogni virtuoso e gli risparmia lo smuoversi dal posto. Dicci cause, perchè un virtuoso di pianoforte non abbisogna alcuna cognizione del Basso fondamentale. Venticinque Studj progressivi per i due diti mignoli con una Fuga pel pollice sinistro, di Alessandro Vierscliock. Le strade ferrate in riguardo all’arte ed ai virtuosi. Un’impolitica brochure, che non è proibita. Libro di complimenti per compositori e virtuosi in tutti gli accidenti della vita musicale. Indispensabile consigliere prima c dopo il comporre, con un’appendice sull’ortografia. L’arte di arrivare, a due ottave, c conservarvi perii una inano delicata. (Suggellalo). La scuola della capigliatura pi i pianisti, poinatico con incisioni in rame. L’arroganza, ove è (lessa applicabile c ove Sulla relazione cogli articolisti e redattori zelte musicali. Di linigge minore. Pui> il virtuoso ammogliarsi? Problema miarsi. Trattalo no? Madi da prcRaccolta di pezzi di musica in miniatura per album in lutti i toni maggiori c minori. Segnalamento per virtuosi che non sanno ancora comporre e che devono però nei viaggi scrivere negli album. La dedica di pezzi musicali per viste d’economia con indicazioni per ottenere nel più breve tempo una decorazione. (Ultimo esemplare). Sin fona ilicon, o l’arte di comporre le più belle sinfonie di Beethoven in 24 ore, del dottore G. Drilling. L‘ inchino prima di suonare in un concerto, in riguardo alla storia naturale. Per ambi i sessi. Corsets parigini con molle sentimentali, per mezzo delle (piali la cantante nell’esecuzione di arie ai passi acconci, senz’altro aggiungere, si move e dondola. L’arte di dondolare (piai cantatrice sentimentale, senza il meccanico corset. Metronomi di Miìlzel in miniai tira che son sì piccioli da potersi portare per pendenti. (.aria per articolisti della grandezza delle banconote di dieci fiorini. Rimedio (’sperimentato conico gli articolisti mordenti. Sull’istruzione dell’uso, che si dà yratis, soavi impressi più di cento attestali di virinosi o Bastoni per battere il tempo con metronomo, che dirigono da se stessi, tosto che vengano in una mano Apparati di salvamento contro gli schiaffi nei concerti. Capsule per la barba di tutte le grandezze. Bravo-bonbons. Allo stracciare della carta intendesi sonoramente la parola bravo. Dessi non sono più cari dei comuni bonbons senza bravo. (inalili glaces fini che giovano alla bianchezza dei dili, c danno nello stesso tempo un grato odore alle mani. Manifattura di Parigi. Nordamericano Pommade des cheveux. stivale per pedale con molle. Virtuoses pour dresser et fixer les (Segnale) Mcena ili una Mala «Il concerto L’ama Dama (Avvenimento vero fra due dame) A. Detestabile! terribile! Sentite! B. Io non sento ciò che voi sentile..1. Vi prego, mirale soltanto le sue gambe storte, con siffatte gambe io non mi presenterei mai. B. Ma starete pure seduta..1. Mille perdoni. - Avete, scolilo Thalberg, Dohier, Liszl, Drcischock, Mendelssohn? A. Ebbene, allora sentile certamente anche voi il martirio che ci cagiona (piesto guastamestieri*. Che insolenza di pretendere un tallero per poter martirizzare le nostre orecchie! B. Signora, ciò io trovo assai impudente. Voi aveste un vigliello yratis c in ringraziamento tenete un così insensibile disonnalo parlare!? A. Come? che? Io insensibile? insensibile.? Vi prego, signora. Eh, io non mi avvilisco così, i miei viglielli li pago io. Se voi prendete dei ciglietti regalali, io non li prendo, lo ho pagalo il mio ingresso, lo so appunto, con un tallero. B. Voi inculile. E mio marito (’). Io lo devo pur sapere, essendoché non abbiamo venduto nemmeno un ciglietto. (A. Va da mia parte col viso pallido, B. dall’altra col viso sanguigno, fra la folla all’uscita. Che accadde la, non lo posso indovinare). (’) iNB. Il concertista. (G. M. di Berlino). NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Parigi. Liszt al secondo suo concerto guadagnò I 4000 fr.; domani sera suonerà in un gran concerto per Berlioz; fra i varj interessanti pezzi vi sarà un duetto a due pianoforti fra Liszt c Dohicr, che nella terza sua mattinata a benefizio degli artisti di musica colse grandi onori, in ispecie in una nuova fanlasia sulla Sonnambula d imponente risultato e fra le migliori della giornata. - Mercoledì arrivò Tbalberg il (piale tiene in portafoglio un pezzo sulla Ulula di Portici di cui proclamatisi meraviglie. - Il giorno primo maggio si aprirono le porte del palazzo dell’esposizione dell’industria francese: il complesso e la particolarità sono di un’imponenza straordinaria; prima di potersene formare una giusta e chiara idea bisogna ritornarvi una dozzina di volte almeno. La quantità e la qualità e L importanza degli oggetti esposti superano l’immaginazione umana. Il numero degli esponenti ascende a 40(10, settanta de’quali sono fabbricatori di pianoforti. Avvi un ricchissimo magnifico islromento di Erard nello sfarzoso stile della renaissance; una macchina di Pleycl per scriver la musica nel mentre la si suona e che può applicarsi a qualsiasi pianoforte; un’altra macchina per accordare da sé; de’ Pianoforti di Pape ad otto ottave c di nuova forma; e di Herz a coda sì piccoli che tengono meno posto di un pianoforte a tavolo ed hanno distinta vibrazione. Boisselol di Marsiglia ha presentato un pianoforte a coda che con una sola tastiera fa l’effetto di due diversi istromenti, ecc. ecc. (Brano di lettera). I. C. o [p. 78 modifica]— La sera del 10 corrente davasi nella sala Herz a beneficio dei poveri una grande accademia della quale fu promotrice la principessa Belgiojoso: in essa Liszt suonava un duello colla signora Cirilla Cambiasi, il che ne piace d’annunciare siccome cose che (ornano a lode del cuore e dell’educazione delle nostre concittadine. II Editore. — Vienna. L’Unione di musica ecclesiastica all’I. IL chiesa parrocchiale del Voto a S. Carlo, distinta per la sua lodevole attività artistica, coniava alla fine dello scorso 1843 il non piccolo numero di 405 membri cooperanti, oltre il ragguardevole numero di 265 assistenti, fra i quali non sono compresi i personaggi di altissimo rango. La musica in questa chiesa ha raggiunto quel grado di perfezione che di rado si trova altrove, e ciò merce la nobile, vera artistica direzione ch’essa prende. Nel corso del passato anno vennero eseguite delle opere di sacra composizione dai più antichi maestri lino ai più moderni. Comparvero i nomi di Albrechtsberger, Assmayr, Aiblinger, Beethoven, Bibl, Briii, Cherubini, Czerny, Diabelli, Elt, Fucbs, Gounod, lluminel, Gius, c M. Haydn, Eremi, Lickl, Mozart, Riiter, Ncukomm, Titl, Orlando di Lassa, Palestrina, Preindl, Praupner, Righila, Scraup, Schabcl, l’elle, Abate Vogler, Witlasck, Ziak. - L’agente dell’Unione è il molto reverendo signor Gio. Nep. Mayer, sacerdote delI’Ordinecavalleresco della Croce di Malta dalla stella rossa e cooperatore alla chiesa di S. Carlo, uno dei capi dell Unione, che ha cura di operare nell’interesse di questo istituto artistico, che a lui pure deve specialmente la sua diffusione ed il suo incremento. Possa egli efficacemente continuare a cooperare, e mentre egli dà ognor più splendore all’Unione, reca nello stesso tempo un’efficace influenza alla perfezione della musica sacra in A icona e alla musica in generale. (G. IH. di Fienna). — Il signor R? Beriiczky, l’inventore dell arpachitarra e dell’àolopolica, è arrivalo a Vienna, e ha l’intenzione di far conoscere questi due nuovi stromenti a quel pubblico arlislieo. v — I signori consiglier aulico Eker, Barone di Forslern, I. R. consiliere di governo, i signori maestri dì cappella, Eyblcr, Weigl, Assmayer, Prcyer, Nicolaj, il signor maestro di cappella del duomo Giinsbacher, Gustavo Barili, compositore, gli editori di musica dell’1. R. Corte llasiinger e Mochetti e il redattore della Gazzetta Musicale d Vienna, Augusto Schmidt, vennero nominali membri onorarj deH’Unionc Filarmonica; gli ultimi due ricevettero in pari tempo dall Unione il diploma d’onore per la promozione e diffusione della vera musica sacra in Vienna. — Il 1 del corrente il maestro di cappella Giovanni Strauss diede una ma/inJc musicale ncll’l. R. Magarten a vantaggio dell’ospitale dell’infanzia, posto sotto la sovrana protezione di S. M. l’Imperatrice. (G. IH. di Pienno). — Praga. L’Accademia di S. Sofia darà la sera avanti il giorno natalizio della serenissima Arciduchessa Sofia, il 44 maggio, una grande accademia, a cui coopererà la maggior parte dei dilettanti ed artisti di Piaga, sotto la direzione del provvisorio direttore sig. Gio. Nep. Skaup Molte dame di ragguardevoli case si sono già inscritte quali membri cooperanti, c siccome questo esempio com’è da sperare, verrà da molti altri seguilo, città di Praga non avrà ad invidiare l’estero. Conte Schwonborn presidente al Conservatorio sica, ha concesso la coopcrazione degli allievi: cosi la S. E. il di inuvi eoopeperà altresì l’Archivio di S. Cecilia e l’Orchestra del teatro. Anche il programma merita di essere noto: 1. La notte di S. l’alpurgo, poesia di Goethe, posta in musica da Mendelssohn-Bartholdy. 2. La consacrazione del tempio di Salomone, inno di Emilio l iti. 3. Mlleluja del Messia di llandel. 4. Coro boemo, di Voit. 5. Gloria della Messa di Beethoven. Tutte queste opere fino alla quarta sono nuove per Praga. - Ai 2 del corrente le prove erano già cominciale. — Gyoagvos (in l ngheria). Il Casino dà ogni anno una riunione a beneficio del colà stazionato reggimento del maestro di cappella Sawerthal Quella di quest’anno ebbe luogo ai 14 dell’or passalo mese, c l’esecuzione dei diversi pezzi riscosse i ben meritati applausi. Il numeroso pubblico ch’ivi adunossi, abbandono assai soddisfallo la sala. - Il maestro di cappella Sawerthal ed il sig. Rolli, uno dei cooperanti al concerto, vogliono intraprendere una gita artistica nell’Alta-Ungheria. (G..¥. di l’ienna.) — Il flautista Briccialdi diede ai 22 dello scorso mese un concerto a Pestìi avanti ad un pubblico poco numeroso, con lietissimo successo. 0— — In Manchester ebbe luogo agli 8 c 9 del passalo mese una grande solennità, a cui cooperò anche Ernst, il celebre artista alemanno, clic ottenne colà anche nell’anno scorso uno straordinario applauso. — Agli 8 di aprile venne per la prima volta rapprcsentalo in Weimar, una notte d- estate delssohn-Bartholdy. — La gran festa con brillante successo, il Sogno di di bhakspeare con musica di Menmusicale del Reno di quest’anno verrà celebrata a Colonia nella sala di Giirzenich, sotto la dilezione di quel direttore di musica Enrico Dorn. Le opere principali destinate per la rappresentazione sono l’Oratorio Jephte di llandel, la gran Messa di Beethoven, una Sinfonia di Mozart, una cantata festiva di Dorn. — La festa del canto d’uomini (IHiinnergesangfeste) a Misena in Sassonia avrà luogo ai 7 c 8 d’agosto. Alla sera del secondo giorno vi sarà un solenne banchetto. - Si sono incaricati della direzione delle esecuzioni il maestro di cappella Federico Schneider di Dessau, il maestro di cappella C. G. Reissiger di Dresda, e il direltore di musica Hartmann a Misena. — Agli 8 d’aprile mori in Vienna il consigliere aulico Ignazio Francesco nobile di.Mosci, nell’età di 72 anni I suoi meriti qual maestro di musica, scrittore musicale e critico, come anche segnatamente qual coltivatore degli Oratorj di llandel sono noti. Egli fu giù vicedirettore dei teatro di Corte, e in fine pi imo custode ali imperiale biblioteca di Corte. (G. IH. di Lipsia) — Nella biografia di Liszt, di Gustavo Schilling, venula non ha guari alla luce in Sluttgard, i titoli di queil’eroe del pianoforte sono cosi espressi: Consiliere aulico del principe di llohenzoll-llecliingcn, maestro di cappella del Gran Duca di Sassonia-W cimar, dottore di filosofia, delle belle arti e delle scienze, proprietario dcUOrdinc reale di Prussia pour le mérite, cavaliere del reale belgico Ordine del Leone, del granducale Falcone di Weimar, deil Ordine del duca Erneslo di Sassonia, e di quello della casa del Principe di Holienzoll, proprietario della reale medaglia d oro per merito nelle arti e nelle scienze, di Wurtemberg ed anche dell imperiale di Prussia, ccc., cittadino d onore di Pesili e di altre città ungheresi, membro dell’accademia reale di Prussia dell’arli e delle scienze, e membro, in parte effettivo, in parte di merito, in parte coi rispondente di diverse altre dotte cd artistiche società ed unioni!!! — Dietro domanda del direttore del teatro in Konigsberg al Ministerio, ha lo stesso ottenuto il decreto, che nè il direttore ne gli attori non siano obbligali di comparire alle solo dalla loro — il signor è mollo era il chiamale del pubblico, ma ciò dipenda libera volontà. X, è un gran veneratore di Mozart. Non suo giorno natalizio; come poteva la sua moglie rallegrarlo di più che coll esecuzione ili una meravigliosa produzione di Mozart? Ella vestile sue tiglio come le tre dame nel Flauto magico, le mandò la malima del giorno natalizio nella camera del dormente padre; piano, piano s avvicinarono le figlie al suo iello, e quand egli si svegliò, esse cantarono: - Mori mostro.’» (cun queste paiole comincia il terzetto delle Ire dame, che uccidono il serpente da cui vieti inseguito Tantino;. La moglie baciò il commosso marito e disse: ■ Aggradisci il nostro unanime cordiale augurio! • (Segnale) — li celebre violoncellista E. Kellermann, virtuoso di camera e primo violoncellista di S. M. il Re di Da Rimarca, ha dato ai 24 aprile un concerto m Prcsburgo, in cui esegui una gran Fantasia per violoncello sopra molivi dei Puritani, da lui slesso composta, e delie Variazioni di bravura sopra il Valzer funebre di Schubert composte da Servais, con accompagnamento d’orchestra. — Il teatro d estale di Pesili è stato aperto il 1 del corrente con una rappresentazione diurna. — Il pianista Leopoldo Meyer che non è guari eccitò tanto entusiasmo a Costantinopoli e che vi diede fra gli altri un concerto^ vantaggio dei poveri, che, ad onta dell’usitalo basso prezzo d’entrata, fruttò isuut) piastre, ha ottenuto nella Moldavia, Valachia e Gallizia lo stesso universale successo, e continuerà nel corso dell’anno il suo viaggio artistico per la Germania. In Vienna fece egli già furore. quest’anno Schnyder di direzione della festa musicale svizzera di in Sololothurn venne chiamato il signor Wartcnsce. <G. IH. di Lipsia}. MOVE PLBBLICAZ10M MUSICALI DEl.L’l. R. 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