Flora medico-economica/Classe XXIII

Classe XXIII

../Classe XXII ../Classe XXIV IncludiIntestazione 16 ottobre 2018 25% Da definire

Classe XXII Classe XXIV

[p. 162 modifica] Poligamia Monoeccia

[Classe XXIIIa. Poligamia. (molti maritaggi) Fiori ermafroditi con stami e pistilli, fiori maschi con soli stami, e fiori femine con soli pistilli sulla stessa pianta]

CCXI. Andropogono. Ermafroditi. Cal. Glumaceo, bivalve, unifloro. Cor. bivalve, una delle valve restata, resta terminale uscente, o dalla fessura della valva, o dalla base. Mas. quasi mutici, peduncolati solitarj o geminati, vicini all’ermafrodito. Seme libero coperto dalla Corolla glumacea. 272. A. Aleppense. Radicxe serpeggiante, foglie lanciolate, puntite, carenate alla base; nadi(? ) pubescenti, guaine glabre, ligula breve crenata, villosa. Pannocchia ramosa di molti fiori, fiorendo sparsa; fiori ad un lato quasi sericei, l’ermafrodito sessile, valve corolline ciliate, l’esterna restata, i maschj peduncolati, mutici. Holcus(? ) halepensis. Lin. Cannereccia, Sagginella selvatica, Smilace nostrana, S. dolce. Ver. Sorghetta. Fio. lucenti, per lo più rosseggianti, la resta da principio eretta, poi piegata ad angolo. Agosto, 7bre. Infesta i campi e gli orti. Perenne. Dalle radici grosse e mucilaginose di questa pianta qualche speziale fa uso come d’un succedaneo della Cino dolce, quindi il nome volgare di Smilace dolce. CCXII. Celto. Perig. 5. partito. Stami 5. Antere 4. solcate, quasi sessili. Germe superiore ovato, stili 2. Stimmi 2. Drupa globosa di un seme. Nei maschj Perigonio 6 partito. Stami 6. 173. C. australe. Foglie bislungo lanciolate, puntite, dentate a sega, sopra scabre, sotto pubescenti, molli ineguali.

Celtis australis. It. Perlaro, Bagolaro, Giràcolo, Fraggiràcolo. Ver. baolar. [p. 163 modifica]

 
Poligamia Monoeccia

Fio. bianco-verdeggianti. Aple, Mag°. Nelle siepi, e nei villaggi. Albero che serve d’ornamento ai villaggi. Secondo Teofratto co’ suoi frutti, che sono mangiati dai fanciulli, si faceva un vino, che non dura più di due o tre giorni senza inacidire. Il suo legno però duro ed elastico serve a afr manichi di fruste, forche per fieno, timoni ed altre cose per carri. Si facevano con esso le stanghe per le vetture a due ruote, che chiamavansi sedie ora disusate.
CCXIII. Veratro. Perig. 6.partito. Stami 6. Germi 3. superiori, uniti alla base in alcuni fiori abortivi. Stili 3. brevi. Caselle bislunghe, bivalvi di molti semi membranacei al margine.
274. V. bianco. Caule eretto, semplice, superiormente pubescente; foglie ovali, piegate; racemi pannocchiuti; bratee dei rami bislungo-lanciolate, parziali quasi eguaglianti il peduncolo pubescente. Perigonii retti (bianco-giallicci).
Veratrum album. It. Veladro, Eleboro bianco. Ver. Eleboro bianco, Off. Helleborus albus.
Varia molto. Fiorisce in Lug.o Ag. o Nei pascoli e nei prati paludosi, nei dintorni dei Molini detti della Madonna Marciliana. Spezialmente a quel di sotto.
La radice (che deve raccogliersi in inverno) con tutta la pianta è velenosa, acre, amara, che promove fortemente il vomito, e le evacuazioni, per lo che suol prescriversi soltanto nelle malattie ostinatissime, ed in un corpo forte e robusto. Anzi sarebbe meglio astenersene affatto. Pure si prescrive da alcuni nella menia, nell’epilessia, nell’idrope, e nelle malattie

[p. 164 modifica]

 
Poligamia Monoeccia. P. Dioeccia

ribelli della cute. Si dà la polvere della radice spogliata della scorza esterna alla dose di gr. iij-xx. L’estratto gr. ij. Si prepara l’infuso della radice con gr. xx. a dram. iij in lib. j d’acqua o di vino o d’alcool diluito da prenderi a poco a poco. Esternamente si prescrive in forma di polvere, di decotto o d’unguento nella psora, e nella tigna …(?)
Oss. Il Veratro nero appena si distingue dal bianco, e quindi si usano indistintamente l’uno per l’altro, essendo forniti delle stesse proprietà.
CCXIV. Parietaria. Gomitoli(?) dei fiori cinti da un’invoglia moltipartita. Ermafroditi. perig. 4.partito. Stami 4. Filamenti prima incurvati di poi con elastica espansione patenti; antere didime, che s’aprono con elasticità. germe I. Stilo I. Stimma I. Seme I. coperto dal perigonio sopra corrivente. Fem. Stami o. del resto simili agli ermafroditi.
275. P. officinale. Foglio Foglie bislungo-ovate, da ambe le estremità puntite, sopra quasi lucide, sotto irsute, nervose. Peduncoli dicotomi.
Parietaria officinalis. It. Parietaria, Vetriola, Vidriuola(?). Ver. Vidriola, Frignacula, erba da lavar veri.
Fiori erbacei, ascellari, aggomitolati, quasi sessili. Da Mag. o all’inverno. Negli orti, lungo le strade e sui muri. Perenne.
L’erba acquoso-insipida, emolliente, rinfrescante e diuretica si usa pei mali urinarj. Essa contiene molto nitrato di potassa, o nitro.
CCXV. Frassino. Cal. nullo o 3-4-partito. Cor. nulla o 4-partita, e quasi 4-petala. Petali lunghi ligulati. Stami 2., antere nei petali (?) sessili, nei corollati(?) imposte con lungo filamento. Stilo I. Stimma

[p. 165 modifica]

 
Poligamia Dioeccia

bifido. Samara o casella piana linguiforme, pendula, monosperma alla base.
276. Fr. Orno. Foglie pennate con impari; foglioline peziolate, elittico-lanciolate, puntite, dentate a sega, fiori corollati.
Fraxinus ornus. It. Orno, Avornio, Orniello, Ornello. Ver. Frasin de campo.
Fiori in una pianta maschj, in altra ermafroditi.
La scorza amarognola si è tenuta come febbrifuga, e succedanea della china, e valse a fermare le febbri intermittenti, non però le quartane. La dose della polvere a somministrarsi a reiterate prese è di dram. ij. Il seme acre ed aromatico è per sentimento di alcuno, diuretico. Le nostre contadine danno da bere vino temperato in cui furono poste in infusione le scorze del frassino ai pulcini deboli per rinforzarli.
Oss. Il Frassino elevato che trovasi nei boschi ha le stesse qualità mediche.
CCXVI. Fico. Monoico, o dioico. Invoglio cinto alla base da 3. squamette, carnoso vario di forma, dentato all’apice con una serie di denti, entro ripieno di fiori peduncolati, vicino al foro maschj superiori, gli altri feminei inferiori coprenti l’intera sua parete. Mas. Perig. 3-partito. Stami 3-5. Rudimento del pistillo. Fem. Perig. 5-partito. Seme I. Stilo I laterale; Stimmi 2. Seme uno compresso, nudo o quinci semi immerso nel perigonio. Frutto spesso succulento per l’involucro seminifero ampliato.
277. F. Carica, o comune. Foglie cordate, 3-5 lobi, rependo-dentate, lobi ottusi, sopra scabre, sotto pubescenti; ricettacoli periformi glabri.

[p. 166 modifica]

Crittogamia Gonoteridi

Ficus carica. It. Fico domestico, Ficajo, Ficaja. Ver. Figar. I frutti sono dolci, soavi, mucilaginosi, nutrienti, emollienti, espettoranti ed eccoprotici; disseccati e bolliti in acqua giovano nella raucedine, nella tosse, nelle costipazioni; esternamente bolliti col latte in forma di cataplasma nell’odontalgia, nei flemmoni, nei buboni. S’impiegano anche per venapismi(? ). Il sugo lattiginoso che geme dal fico è di sapor bruciante, e che produce delle pustole e degli sconcerti nello stomaco mangiando i fichi poco maturi. Vi è chi crede quel latte analogo alla gomma elastica. Il Fico selvatico, che difficilmante arriva a far frutti mangiabili nasce nei muri, e talvolta anche nei cavi d’altri alberi, negli orti e nelle siepi.