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Crittogamia Gonoteridi

Ficus carica. It. Fico domestico, Ficajo, Ficaja. Ver. Figar. I frutti sono dolci, soavi, mucilaginosi, nutrienti, emollienti, espettoranti ed eccoprotici; disseccati e bolliti in acqua giovano nella raucedine, nella tosse, nelle costipazioni; esternamente bolliti col latte in forma di cataplasma nell’odontalgia, nei flemmoni, nei buboni. S’impiegano anche per venapismi(? ). Il sugo lattiginoso che geme dal fico è di sapor bruciante, e che produce delle pustole e degli sconcerti nello stomaco mangiando i fichi poco maturi. Vi è chi crede quel latte analogo alla gomma elastica. Il Fico selvatico, che difficilmante arriva a far frutti mangiabili nasce nei muri, e talvolta anche nei cavi d’altri alberi, negli orti e nelle siepi.

[Classe XXIVa. Crittogamia (Nozze o maritaggi nascosti) Fiori, in cui non si distinguono Stami nè Pistilli]

CCXVII. Equiseto. Spiga ripiena di ricettacoli peltati, i quali nella parte di sotto hanno da 4 — 7 indusii fatti a cornetto, che si aprono per il lungo. Stami 4. Germe ovato. Stilo o. Seme unico, nudo. 278. E. jemale. Cauli semplici, eretti, scabrissimi, che portano spighe alla sommità, vagine discolori, sfacettate, denti restati, affatto caduchi. Equisetum hiemale. It. Paltrufali, Setolone, Basperella, Asperella. Ver. Coda mussina, Spirel. Feb.   Marzo, Aple. Nelle siepi. Perenne. I suoi fusti assai scabri sono impiegati dat Tornitori, dagli Ebanisti ed altri artieri per lisciare i loro lavori. Quando erano in uso, si adoperava anche per pulire i piatti di stagno. Oss. Abbiamo varie specie di Equiseto, che non se ne fa alcun uso. Di quello dei campi, che trovasi nei luoghi argillosi umidi dicesi che sia diuretico,