Capitolo XXI

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CAPITOLO XXI.

Della verità appropriata alla pernice.

Verità, secondo Santo Agostino, si è a usare il vero senza alcuna mischiatura di bugia. E puossi appropriare la virtù della verità alli figliuoli della pernice; che l’una pernice invola l’uova all’altra, e si le cova. Essendo gli figliuoli nati, la natura gl’induce a conoscere la madre loro; e come l’odono cantare, eglino lasciano la fittizia madre, e seguitano la vera. Così addiviene della verità, che cuopra l’uomo quanto vuole colle bugie, alla fine la verità rimane nel suo luogo. Gesù Cristo dice: Non contraddire alla verità per alcun modo. Aristotile dice: Chi ama la verità, la verità l’ajuterà in tutti i suoi fatti. Ancora dice: Chi dice il vero, non si affatica; e chi vuole colorare la bugia, si ha grande fatica. Cato dice: Quello che t’è promesso non lo promettere per certo ad altrui. Santo Agostino dice più volte: La voce del popolo è voce d’Iddio. Della verità si conta nella Storia de’ Santi Padri che un cavaliere avea lasciato di grandi ricchezze al mondo per andare al servigio d’Iddio in un monastero di monaci. Un dì, credendo l’Abate che egli fusse più savio nelle cose del mondo che gli altri monaci, si lo mandò un dì a un mercato per vendere certi asini del monastero che erano vecchi, e per comperare de’ giovani; e questo monaco non volle dire di no per la [p. 69 modifica]ubbidienza; ma pure malvolentieri v’andò. E stando nel mercato, la gente lo domandava: Sono buoni questi tuoi asini? Ed egli rispondeva: Credete voi che ’l nostro monistero sia giunto a tanta povertà, che se fussono buoni, noi gli vendessimo? E udendo ciò, si ’l domandavano: Perchè hanno eglino sì pelata la coda? E ’l monaco dicea: Egli sono vecchi, e si caggiono molto spesso sotto gli pesi, sicchè si convengono pigliare per la coda; e però l’hanno sì pelata. E ’l monaco, non potendogli vendere, si se ne tornò a casa con essi. E un converso che era andato seco si lo accusò all’Abate di ciò ch’egli avea detto. E lo Abate mandò per lui, e cominciollo forte a riprendere delle parole ch’egli avea detto al mercato. Rispose il monaco: Credete voi ch’io venissi qui per ingannare altrui con bugie? Certo io lasciai assai pecore e possessioni per venire a Colui ch’è Verità, e per uscire dalle bugie del mondo: e siate di questo certo, ch’io non le usai mai infino ch’i’ era al mondo, sì mi dispiaceano le bugie. E udendo ciò l’Abate si strinse e non seppe più che si dire.