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68 fiore di virtù.

CAPITOLO XXI.

Della verità appropriata alla pernice.

Verità, secondo Santo Agostino, si è a usare il vero senza alcuna mischiatura di bugia. E puossi appropriare la virtù della verità alli figliuoli della pernice; che l’una pernice invola l’uova all’altra, e si le cova. Essendo gli figliuoli nati, la natura gl’induce a conoscere la madre loro; e come l’odono cantare, eglino lasciano la fittizia madre, e seguitano la vera. Così addiviene della verità, che cuopra l’uomo quanto vuole colle bugie, alla fine la verità rimane nel suo luogo. Gesù Cristo dice: Non contraddire alla verità per alcun modo. Aristotile dice: Chi ama la verità, la verità l’ajuterà in tutti i suoi fatti. Ancora dice: Chi dice il vero, non si affatica; e chi vuole colorare la bugia, si ha grande fatica. Cato dice: Quello che t’è promesso non lo promettere per certo ad altrui. Santo Agostino dice più volte: La voce del popolo è voce d’Iddio. Della verità si conta nella Storia de’ Santi Padri che un cavaliere avea lasciato di grandi ricchezze al mondo per andare al servigio d’Iddio in un monastero di monaci. Un dì, credendo l’Abate che egli fusse più savio nelle cose del mondo che gli altri monaci, si lo mandò un dì a un mercato per vendere certi asini del monastero che erano vecchi, e per comperare de’ giovani; e questo monaco non volle dire di no per la ubbidien-