Capitolo XX

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CAPITOLO XX.

Della falsità appropriata alla volpe.

Falsità si è contrario vizio della lealtade; e, secondo che conta la Legge, si è a dire una cosa e farne un’altra, per animo d’ingannare altrui di alcuna cosa. Ma sappi che è differenza tra falsità, malizia e tradimento; perciocchè tradimento si è propriamente a tradire altrui d’alcuna cosa di che altri si fida. Malizia si è a pensare maliziosi pensieri nell’animo suo; e dalla malizia nasce sospezione. Fra Tomraaso dice: Sospezione si è a pensare male d’altrui per qualche piccola cagione; e nasce la sospezione per quattro cose: la prima [p. 65 modifica]si è che l’uomo rio crede che ogni uomo sia fatto come lui: la seconda si è, perchè colui di cui l’uomo ha sospetto, è uso di fare male; la terza si è, perchè l’uomo voglia male ad altrui, e però crede leggermente male di lui: la quarta si è per avere provato molte cose. E però dice Aristotile: Tutti gli vecchi sono naturalmente sospettosi, perocchè hanno provato molte cose. E si è differenza tra sospezione e gelosia. Sospezione si è a credere male di altrui per qualche lieve indizio, siccome io ho detto; ed è vizio. Gelosia è a temere che la persona che l’uomo ama, non faccia cosa che potesse tornare danno o vergogna a lui o a sè; e discende da virtù d’amore, chè nessuno non può essere geloso se non per due cose: la prima per paura che l’uomo ha della persona, che non faccia cosa che non sia da fare; la seconda, che l’uomo non possa nuocere al suo bene e amore; e però la gelosia è effetto d’amore, siccome prova Fra Tommaso. E puossi appropriare lo vizio della falsità alla volpe: che, quando ella non puote trovare da mangiare, si si getta ne’ campi a modo che se ella fosse morta; e tiene la lingua di fuori, e gli uccelli le vanno dattorno credendo ch’ella sia morta; e quando ella vede che si sono assicurati, si leva la testa, e piglia quelli che ella può; e altre molte falsità fa, ch’io lascio per brevità di dire. Salomone dice: Il falso al fine non truova guadagno. Ancora dice: Non usare col falso; che non puote amare se non chi gli piace. Il Profeta dice: Iddio distrugga la falsità e le male lingue. [p. 66 modifica]Seneca dice: Il falso s’infinge di non conoscere le offese per potersi meglio vendicare. Isopo dice: Quelli che è pieno d’inganno, non può mai lasciare le sue ingiurie; e chi imprende d’ingannare, desidera di fare sempre ciò. Varro dice: Sotto la pelle dello agnello si nasconde il lupo. Plato dice: Di tre cose sono attristato più che d’altro: la prima del ricco, quando e’ viene in povertà: la seconda dell’onorato, quando e’ viene dispregiato: la terza del savio, quando il matto lo inganna. Cassiodoro dice: Nessuna cosa è mai peggiore al mondo che ’l traditore, e che ’l tradimento. Salomone dice: Non ti menare ogni uomo in casa, perchè sono troppe le persone che tradiscono. Longino dice: Al traditore la morte si gli è vita; che s’egli usa lealtà, non gli è creduta: e s’egli non l’usa, ogni uomo lo scaccia da sè. Salomone dice: Gli rei pensieri fanno partire l’uomo da Dio. Plato dice: Il primo movimento del pensiero non è nella podestà d’altrui, ma la perseveranza; la quale molto si conviene contrastare, se ’l pensiero non è buono. Lo Decreto dice: La carne non si può corrompere, se la mente non è prima corrotta. Isidoro dice: Nessuno male può essere peggiore nella persona che la sospezione. Seneca dice: Schifa la sospezione, se tu non vuoi sempre vivere timorosamente. Salomone dice: Non usare collo invidioso, perocchè vive a modo d’indovinatore, che sempre penserà male di te. Beda dice: Chi de’ due nemici è amico, amendue gli fa stare in sospezione, e non truova mai posa. Longino dice: Le sospezioni non trovano [p. 67 modifica]mai fine. Malachia profeta dice: La sospezione è corruzione di tutte le virtudi. Alessandro dice: In cui ti debbi fidare, non avere mai sospezione, e mai di lui non dare; chè la sospezione dà cagione di far male. Giovenale dice: La gelosia è segno d’amore. Ovidio dice: La gelosia delle femmine è tanta, che sempre odiano quello che gli mariti amano. Cato dice: Il perfetto amore si è in tre cose: in amare, in temere e in onorare. Socrate dice: Chi ama, si teme; ma tutti quegli che temono non amano. Damasceno dice: Chi perfettamente ama, sempre istà in paura della cosa che egli ama. Della falsità si legge nel Vecchio Testamento, che due Angioli furono mandati da Dio a una città che fu chiamata Sodoma per lo peccato che vi si facea; e uno che avea nome Lotto gli ricevette in casa, perchè Lotto era amico d’Iddio. Gli Angioli si gli dissono che egli si dovesse partire, perchè e’ volevano ardere la città con tutti coloro che v’erano dentro. E Lotto, udendo tale giudizio, ebbe con loro assai ragionamenti per lo scampo di quella, ma in fine Lotto n’uscì colla sua donna e due sue figliuole; e la cittade arse. E poi, stando Lotto solo con quelle figliuole in certe montagne sopra Sodoma, amendue lo ’ngannarono.