Esempi di generosità proposti al popolo italiano/La speranza generosa/XII

La speranza generosa - XII

../XI ../XIII IncludiIntestazione 10 giugno 2008 75% Saggi

La speranza generosa - XI La speranza generosa - XIII


[p. 122 modifica]E pure il nome di Càleb sta più alto e più splendido che il nome di molti condottieri e reggitori di popoli, nella storia d’Israello, in una cioè tra le più memorande che conservi l’umana famiglia. E com’acqua che, scendendo da altezza sublime, penetra per vie segrete, e riascende non vista, e deriva a un tratto all’aperto da un’altra altezza di fronte; così questo nome, trapassando di generazione in generazione per la storia de’ giudici e de’ re, risuona sul labbro di Matatia moribondo, come augurio di benedizione e di vita. La mano di Mosè, lo scrive nel Pentateuco; ed ecco lo rileggiamo, come memoria [p. 123 modifica]d’uomo vissuto ieri, in quel libro de’ Maccabei che c’è porto quasi simbolo del risorgere delle nazioni, e modello del come si patisca e si speri, si combatta e si ami, si preghi e si vinca. Ai cinque figliuoli raccolti intorno al suo letto, diceva Matatia di cenquarantasett’anni e pur forte della mente e dell’animo: Siate, o figliuoli, zelatori della legge, e combattete per le memorie de’ padri vostri. E rammentatevi le opere de’ padri, che fece nella sua generazione ciascuno; e acquisterete gloria grande e rinomanza perenne. E qui rammenta, dopo Abramo e Giuseppe, Finees e Giosuè; e tra Giosuè e Davide pone Càleb, siccome quello che rese testimonianza alla verità nel cospetto del popolo congregato. E questi, con Elia e co’ tre giovanetti ribellanti all’adorazione d’un re, e con Daniele, sono i soli esempi dall’eroe nominati. E soggiunse: Così pensate che chiunque di secolo in secolo spera in Lui, non cadrà. Voi dunque, figliuoli, siate forti, e virilmente operate nella legge; perchè sarete in lei gloriosi.