Amorosa visione/Capitolo XLVIII
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CAPITOLO XLVIII.
Graziosamente si feciono onore
Quivi le Donne insieme, ed in brïeve
L’una dell’altra conobbe il valore.
Ora mi fia, la prima Donna, lieve,
5Ver me rivolta disse, farti quella
Grazia, che per addietro m’era grieve;
Dolce, cara, e benigna mia sorella
Tengo costei, e stu m’avessi detto
Di lei il nome, già saremmo ad ella
10È gran pezza venuti nel cospetto:
Costei senza ’l fedel consiglio mio
Non ferma fatto, nè compon suo detto.
Dunque per tale esemplo il tuo disio
Raffrena, e serva il verace piacere,
15Il qual più volte t’ho già mostrat’io.
Intero fa’ che servi il suo parere,
Altro che ben non ti potrà seguire,
Perocch’ell’ha ver te il mio volere.
Lei prese poi per mano, e così a dire
20Incominciò: figliuola di virtute,
Cui questi qui del tutto vuol servire
Ognor con più disio, per sua salute
Pensa, sicch’egli ch’ogn’altra ha lasciata
Per servir te, con laude dovute
25Ringrazi te, cui elli ha esaltata
Nel mio cospetto, tanto che giammai
Nulla ne fu per tal modo lodata.
Ond’io udendo ciò, immaginai,
Che fuor che tu, altro esser non potea,
30E però a venir qui m’inviai.
Ove poi per la destra mi prendea,
E davami a costei così dicendo,
Ancora in ver di lei ciò mi parea:
Non ebbe questi mai fren, che tenendo
35Andasse in modo buon sua giovanezza,
Se non ch’io ora di porgergli intendo;
Dirizzando esso verso quella altezza,
Onde tu discendesti a dimostrare
Alli mondan quaggiù la tua bellezza:
40Imperciocch’io il sento ancora a fare
A te ogni servigio molto presto,
Per la fe’ che mi déi ti vo’ pregare,
Ogni cagion rimossa, che in questo
E’ sia in quanto può raccomandato,
45Drizzando lui col tuo parlare onesto
Là ove sia onorevole stato
Di lui, e tuo e suo contentamento,
In modo che a me non sia disgrato.
Io il ti dono tutto, io ’l ti presento,
50Sempre sia tuo, nè giammai sia ardito
Di sè partir dal tuo comandamento.
E poi rivolta a me mi disse: udito
Hai ch’io t’ho dato a questa: fa’ che ’n guisa
La servi, che il mio dono sia gradito:
55Tiella per donna tua, nè mai divisa
Sia da lei l’alma tua, finchè la vita
Dal mortal colpo in te non è conquisa.
Or qui alquanto per questa fiorita
Campagna dolcemente ti riposa,
60Sicchè poi síe più forte alla salita,
Dove menarti intendo, e la gioiosa
Donna con noi, acciocchè la via
Del tutto paia a ciascun dilettosa.
Io dissi allor: madonna, così sia,
65Se tal grazia mi fai, quando ti piace
A tal cammin con noi dietro t’invia.
Manifesto conosco altro che pace
Io non potrei aver, poi questa viene,
Che per conforto sola nel cor giace,
70Ond’io sento alleggiare le mie pene,
Dio voglia ch’ella ci stia lungamente
Con allegrezza aggiugnendoci bene:
Ridendo e festeggiando insiememente
Su per l’erbette insieme n’andavamo,
75E d’Amor ragionando lietamente.
Ora innanzi ora addietro tornavamo,
E talora cogliendo erbette e fiori
Sopra li verdi prati abbassavamo,
Rinnovando cogli occhi più gli ardori
80Degli animi, e andando per la riva
Soave al naso per diversi odori.
E con colei, ch’a me più aggradiva,
Cercando ogni boschetto, noi soletti
Senza la Donna, ch’a dietro veniva,
85N’andavam ratti prendendo diletti,
Tanto che quella, entrati in chiuso loco,
Più non vedemmo, onde ciascun s’assetti,
Dicendo, qui, or aspettiamla un poco.