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CAPITOLO XLVIII. 195

Io il ti dono tutto, io ’l ti presento,
     50Sempre sia tuo, nè giammai sia ardito
     Di sè partir dal tuo comandamento.
E poi rivolta a me mi disse: udito
     Hai ch’io t’ho dato a questa: fa’ che ’n guisa
     La servi, che il mio dono sia gradito:
55Tiella per donna tua, nè mai divisa
     Sia da lei l’alma tua, finchè la vita
     Dal mortal colpo in te non è conquisa.
Or qui alquanto per questa fiorita
     Campagna dolcemente ti riposa,
     60Sicchè poi síe più forte alla salita,
Dove menarti intendo, e la gioiosa
     Donna con noi, acciocchè la via
     Del tutto paia a ciascun dilettosa.
Io dissi allor: madonna, così sia,
     65Se tal grazia mi fai, quando ti piace
     A tal cammin con noi dietro t’invia.
Manifesto conosco altro che pace
     Io non potrei aver, poi questa viene,
     Che per conforto sola nel cor giace,
70Ond’io sento alleggiare le mie pene,
     Dio voglia ch’ella ci stia lungamente
     Con allegrezza aggiugnendoci bene:
Ridendo e festeggiando insiememente
     Su per l’erbette insieme n’andavamo,
     75E d’Amor ragionando lietamente.
Ora innanzi ora addietro tornavamo,
     E talora cogliendo erbette e fiori
     Sopra li verdi prati abbassavamo,