Voi, che portate de mia vita luce

Cecco Nuccoli

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti Voi, che portate de mia vita luce Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Io veggio ben la mia desavventura Ramo fiorito, el di, ch'io non ti veggio
Questo testo fa parte della raccolta XXII. Ser Cecco Nuccoli
[p. 5 modifica]

IX

Supplica gli occhi amati a non negargli la dolce vista.

Voi, che portate de mia vita luce
nel viso chiar’col piacevele aspetto,
e non vedete me vostro soggetto,
4ch’Amor per voi a la morte conduce;
poi ch’el toccar da me fugg’e desduce,
e del parlarvi sòffero ’l difetto,
deh non siat’aspre a mostrami’ el cospetto,
8che raggio di salute al cuor traluce.
Per lo qua! a mirar si spesso vegno:
e, voi celandol, divento terreno,
11e sempre ’l tristo spirto piú vieti meno.
Vergogna nel venir non ha, né freno,
ben ch’altre parie o me dimostre in segno:
14m’è pur maggior la pena, ch’io sostegno.
Dinanzie a sua figura tu sie messo,
sonetto mio, vicario di me stesso.