Io veggio ben la mia desavventura
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Questo testo fa parte della raccolta XXII. Ser Cecco Nuccoli
VIII
È innamorato, ma non osa confessarlo.
Io veggio ben la mia desavventura,
ché per temenza perdo el mio desire;
e veggio ben che uom, ch’è senz’ardire,
4suo pregio non acquista per paura.
Uom, c’ha coraggio, puote aver ventura;
e bene è matto chi perde per dire,
come ch’él crede di poter fornire
8umiliando sempre la natura.
La gran temenza mi toglie ardimento
de dire a voi quello, ch’io porto in core,
11tal ho paura di far fallimento.
Ch’io non vi dico s’io vi porto amore:
ch’io sono in fuoco ed in grande tormento,
14e son giá quase morto del dolore.