Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/V.

V.

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U. Z.

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V.


V. Lettera consonante, l'nltima del- le mute, e La penultima dell' alfabeto italiano. Sì pronnnzia Vu, e si fa per ordinario dl g. In.||A V,dicesi in modo aggiuntivo di cose, che abbiano la fon - ma di qnesta lettera, ossia di nn an - lo col vertice all'ingiù. || V. ne le abbreviazioni vale Vedi, e nsaai spe- cialmente nei Vocabolari.“ e. vale Verso- ne. Versi. I V. Vostro o Vo- stra; . A. o VJL, o 17.19., valgono Vostra Altezza, Vostra Maestà Vostra Eccellenza, ec.l|W. Viva. “V nella numerazione romana = a 5.

.Vaeanza. s. f. Il rimanere nu nfri- cio, un grado, e simili, privo del ano titolare: ed anche Quel tempo che rimane m tal condizione: c Alla pri- ma .vacanza, li fu promesso un ca- nourcato. s || uel tempo uel qnale cessano per cagione di ri oso, o le scuole, o le accademie, o e assem- blee, dal loro esercizio: z Giovedl è vacanza:— Le vacanze del Natale della Pasquanu Le vacanza, diconsl per antonomasia Que' mesi di riposo, che si danno agli scolari e al mostri: u Verrò per le vacanza-Nel tempo delle vacanze vado a caccia. s Il Fare una mm, dicesi di scolare o di maestro, per Non andare alla lezione, o per Non farla: s in nn anno il signor profeuore ha fatto più vacanze che lezioninfl Dar vacanza, dicesi per l Concedere che fa ll snperioredi nn isti- tnto scolastico, che qnel giorno tac- eiano le lezioni. — Dal lat. encomio.

Vneare. s'ntr. Esser privo del suo titolare; detto di beneilzio ecclesia- stico, ntlicio, impiego, e sim.: z Vaca sempre il posto di vicebibliotecario: ' — ll primo poeto che vaea è tno. 0 Par-t. pr. Vacau'rxJ; ln forma d'ad. detto di benedzio, niiiclo, dignità, posto, simile, vale Privo del titolare: e tuttora vacante la cattedra di IDI- tomia:— ln nel Ministero sono tut- tavia vacanti molti posti. s u Sede oa- cants, si dice Qnel tempo che inter- cede tra la morte del papa c la crea- zione del sueeeseore. u in forza di soci. U I'o dei monti, Pubblico nf- fleio, i qnale amministra le rendite atrimoniali del benedzJ vacanti. ’art. p. VACATO. — - Dai lat. “con.

Vacca. s. f. La femmina del be- stiame bovino, che ha giù flgliato.‘ «Questa carne è dnra: par carne di vacca: — Vacca grassa:- Vacca ma- . || La earne della vacca: c Leno i vacca:— Qnel macellaro, in vece di vitello, vende lavsccan i! Vacche, si dicono i Bachi da seta, che, lntristlti per malattia, nou si riducono a far il bozzolo. Il Vacchs,si chiamano ancora qnegli iucotti o Macchie. che vengono talora nclle cosce qnando si tiene per lnngo tempo il fuoco sotto.“ Lingua di cocca, Sorta d' incndlne, la qnale ado- prano coloro che fanno figure o vasi, o altra cosa che sia di piastra di me tallo.l| Far lo cocco. dicesi familiarm. per Sdarsi nel lavoro, Operare svo- gliatamcnte: z Cominciò bene, ma poi mi fece la vacca. - — — Dai iat. cocco. [p. 1313 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1313 [p. 1314 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1314 [p. 1315 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1315 [p. 1316 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1316 [p. 1317 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1317 [p. 1318 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1318 [p. 1319 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1319 [p. 1320 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1320 [p. 1321 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1321 [p. 1322 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1322 [p. 1323 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1323 [p. 1324 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1324 [p. 1325 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1325 [p. 1326 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1326 [p. 1327 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1327 [p. 1328 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1328 [p. 1329 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1329 [p. 1330 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1330 [p. 1331 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1331 [p. 1332 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1332 [p. 1333 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1333 [p. 1334 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1334 [p. 1335 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1335 [p. 1336 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1336 [p. 1337 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1337 [p. 1338 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1338 [p. 1339 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1339 [p. 1340 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1340 [p. 1341 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1341 [p. 1342 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1342 [p. 1343 modifica]di latta, che adoprano i bottegai per le civaie minute.— Da nuotare.

Votlvo. ad. Di voto, Appartenente a voto, Promesso per voto.

Vòto. a. m. T. teol. Libera pro- messa, che si fa a Dio o a'Santi di eOsa che si creda esser loro grata.“ Voti, nel pl., dicesi Il promettere che una monaca fa solennem. dinanzi al- l'altare, di voler esser per tutta la vita addetta alla regola, mantenendo tutto ciò che da essa e prescritto: «Ha vestito l‘abito, ma ancora non ha fatto i voti : — Professione dei voti.» n Voto, vale anche Quell'oggetto, per lo più d'argento e iu forma di un cuore, che si appende dinanzi a qualche sa- cra immagine per segno di grazia ri- cevuta.“ E per Desiderio, Brama: «Il mio voto e questo:— Fo voto che egli torni presto:— Iddio ha csaudito i miei voti.» [I Voto, dicesi La dichia- razione della propria opinione fatta o in voce, o per mezzo di fave o di pal- lottole nere e bianche: x Dare il suo voto:— Negare il voto:— La legge fu approvata a maggiorita di voti. n || Voto consultivo, Quello di chi ha fa- coltà soltanto di consigliare, e non di deliberarc.llVoto, dicesi anche Una scrittura, fatta da un avvocato per sostenere la causa difesa da uu altro avvocato : c In quella causa l’avv.Sal- vagnoli scrisse un bel voto.» — Dal lat. votum.

Vòvolo. a. m. T. archit. Modinatura convessa a quarto di cerchio o di el- lisse che fa parte delle scorniciature, e rieorre per lo più sotto il listello.

Vulcànico. ad. Appartenente a vul- cano: x Materie vulcaniche:— Feno— meni vulcanici: - Terreni vulcanici. a || Tesla vulcanica, dicesi di Persona che abbia fantasia accesissîma: cl meridionali sono per solito teste vul- caniche. a .

Vulcàno. a. m. Monte d'ordinario molto alto, come l’Etna, il Vesuvio, e simili, la cui cima temine in un largo cratere, d' onde escono ceneri, acque o lave infocate.— Da Vulcano, nome del Dio del fuoco.

Vulneràbile. ad. Che può esser fe- rito; men di rado usato nel fig.

Vulnerare. tr. Ferire; ma usasi solo nel fig. e non comuuem., per Ofi'en- dere. Part. p. VULNERATO. — — Dal lat. vulnerare.

Vulnerària. a. f. Pianta che ha gli steli distesi a cespuglio, erbacei, le foglie pennatc, i flori gialli che va.- riano in rossi e iu hianchi.

Vulneràrio. ad. T. med. Aggiunto di rimedio che contribuisce al risal- dameuto delle piaghe. — Dal lat. vul- 71877172118.

Vuotare. tr. Render vuoto, cavando il contenuto fuor del contenente; con- trario d'Empire: x Vuotare un pozzo, una botte: — Vuotare la secchia:- Vuotare uu luogo, ec. r li Vuotare un asoo, una bottiglia, ec., dicesi fami- iarm. per Bevere il vino contenu- tovi: x Se vieni da me, si vuoterà un fiasco di quel buono.:|| Vuotare la minestra, vale Versare la minestra dalla. pentola. o cazzeruola nella zup- piera. Il Vuotare le tasche a uno, Far- gli spendere tutti i quattriui ebe ha. Il Vuotare la casa, e simili, detto di ladri, Spoglìarla di tutto ciò che è di qualche prezzo: c Entrarono i ladri, e li vuotarono la villa. a || Vuotar la sel a, o l’arcione, Cascar da cavallo. Il Vuotare, usato assolutam., vale Ca- vare il bottino: c Chiuda le finestre, perchè stanotte vuotano.» Part. p. VUOTATO. — Lat. vac'uare.

Vuotatùra. a. f. L'atto e L’effetto del vuotare; e assolutam. intendcsi del vuotare i cessi: «La .vuotatura, detta per celia inodora.»

Vuòto. a. m. Il vano, La concavità vaeua.|| fig. Snperfiuità, Vanità. || Vuo- to, dicesi per Vaso, rispetto al liquido che vi si contiene o che vi fu conte- nuto: «Il procaccia ha l'obbligo di riportare i vuoti gratuitamente. a || A vuoto,posto avverbialm.,vale Senza efi'etto, In vano.

Vuòto. ad. Che e senza cosa ve- runa dentro a se, Che nulla contiene, o Che non contiene più nulla; con- trario di Pieno: x La hotte è rimasta vuota:— Tutti i fiaschi vuoti portali in cantina:-Son rimasto con le ta- sche vuote.» || Per estens. detto di stanze, quartieri, e simili, vale For- nito di pochissima mobilia. || Che nou ha dentro di se uel che dovrebbe avere, detto specialmente di frutti: x Queste noci son vuote.» Il E detto di teatro, sala, chiesa, e simili, Dove e accorsa poca gente: x Andai al tea- tro, ma era vuoto. r || fig. Privo, Man- cante afi'atto: x Discorsi vnoti di sen- so:— Argomentì vuoti di ragioni)“ Avere il corpo vuoto, dicesi per Non aver mangiato. ll A corpo vuoto, posto avverbialm.,valeA digiuno: x A corpo vuoto si lavora male.» || Sacco vuoto non ata ritto. V. SACCO. Il Scena vuota, dicesi quando nel corso della rappre- sentanza la scena rimane senza alcun persouaggìo : c Plauto, perchè la scena non rimanesse vuota, non si faceva scrupolo di far venir fuori anche il Trovarobe a parlare eon gli spetta- tori. : 1| Aver la testa vuota, dicesi per Aver la testa confusa, come incapace di concepire idee: x Stamattina ho la testa vuota, e non mi riesce d‘ az- zeccare il nome col verbo. a || A mam‘ vuote, dicesi a modo avverbiale di chi non porta regali: x Iu quella casa non bisogna mai andarci a mani vuote.» Il Rimanere, o Restare a mani vuote, dicesi per Non conseguire l‘intento, Rimaner deluso nelle proprie spe- ranze, e simili.— Dal lat. vacuus, se pure non e forma sincop. di vuotato.