Viaggio in Dalmazia/Del Contado di Spalatro/6. Della Montagna Sutina, e luoghi aggiacenti

6. Della Montagna Sutina, e luoghi aggiacenti

../5. Del Paese abitato da' Morlacchi fra Clissa, e Scign; della Valle di Luzzane, e del Gipalovo Vrilo ../7. Delle rovine d'Epezio, e de' petrefatti che si trovano in que' contorni IncludiIntestazione 28 settembre 2020 75% Da definire

Del Contado di Spalatro - 5. Del Paese abitato da' Morlacchi fra Clissa, e Scign; della Valle di Luzzane, e del Gipalovo Vrilo Del Contado di Spalatro - 7. Delle rovine d'Epezio, e de' petrefatti che si trovano in que' contorni
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§. 6. Della Montagna Sutina, e luoghi aggiacenti.

Ripigliando il cammino, onde ritornare a Spalatro, piegammo alquanto più a Tramontana per non rifare la strada medesima, dalla quale eravamo venuti. All’intorno di Radossich veggonsi rovine di montagne sfaldate, e massi di marmo isolati fuori del sito loro naturale; essi posano sopra strati di terra marina, ma non sarebbe agevole l’indovinare se vi siano caduti ne’ tempi, che le acque coprivano que’ luoghi, e dopo il loro ritiro per qualche Tremuoto. Molta varietà di Corpi marini trovasi fra queste rovine, e lungo le radici della montagna di Sutina nel profondo letto del torrente, che le va rodendo, v’è volgare la Breccia minuta, pezzata di nero, nè v’è raro il Bardiglio, il Bigio, il Bianco e nero, e il Persichino. Questa Montagna, che à pur le sommità di Breccia composta di ghiaje fluitate, à la parte di mezzo composta d’Ardesia calcareo-micacea, di varie durezze, e gradi di colore rossiccio più conveniente a’ monti minerali, che a’ calcarei. In uno strato di quest’Ardesia, che fendesi in lamine sottilissime, e oltremodo fragili, ò veduto dell’impressioni di Telline. Varcata questa Montagna trovasi Hamuch, o Mutch superiore, picciolo Casale fabbricato sulla Breccia madrosa, e poco atta a lavori nobili. Colà vidi accumulate molte lastre di marmo, o Ardesia tegolare calcarea, portate da non so qual luogo de’ monti superiori. In alcune di queste stanno presi, e petrificati gusci di Vermiculiti, e rami di Madrepore; altre sono un [p. 55 modifica]impasto di Telline, e d’Anomie profondamente striate, simili a quelle, che non di raro trovansi lapidefatte ne’ monti del veronese1. Un pezzo di questo marmo tegolare, ch’io ò portato meco, fatto pulire divenne un Pardiglio, cupo lumachellato, sparso di stelle bianche, le quali altro non sono che sezioni orizzontali di picciole Asterie colonnari angolose2. Una delle superficie di questo marmo nel suo stato naturale mostra le Conchiglie petrefatte prone, l’altra solamente le loro impressioni concave.

Sotto il Casale v’à una mediocremente estesa campagna, cui attraversai per andar a leggere un’Iscrizione disotterratavi pochi mesi addietro.

La più osservabile cosa, ch’io abbia colà veduto, furono de’ gran massi di Breccia macchiata di pagonazzo, e d’altri bellissimi colori. Superbe colonne, e magnifici monumenti potrebbonsene lavorare, se il luogo fosse meno lontano dal mare, o più praticabili le strade intermedie. A Roma si vede impiegata una Breccia antica similissima a questa nelle opere più riguardevoli; e gli scalpellini la conoscono sotto il nome di Breccia corallata. Chi sa, che negli andati secoli un paese tanto abitato da Colonie Romane, e frequentato dalle milizie non avesse delle strade comode, di cui adesso abbiamo perduto ad un tratto i vestigj, e la memoria?

Ghisdavaz, e Prugovo sono due Valli, attraverso [p. 56 modifica]delle quali ci condussero le nostre guide per rimetterci su la via di Clissa. La loro figura è circolare, e tutto d’intorno sono chiuse dai monti. Parrebbe, che dovessero avere profondo e pingue terreno: eppure la non è così. Elleno sono piane, ma così povere di terra, e ricche di roccie taglienti, che sembrano sommità d’antichi, e nudi monti avvallate per mancanza di fondamenti. Di sì fatti avvallamenti sogliono accadere nelle regioni cavernose, per di sotto alle quali scorrono fiumi; e perdonsi le acque raccolte da una vasta superfizie. L’ampia Valle di Prugovo si trasforma sovente in profondissimo Lago nel tempo d’Inverno, e a poco a poco resta asciutta sul finire di Primavera. Il fiume di Salona, ch’esce già formato dalle radici del monte, e quello de’ mulini di Traù devono probabilmente l’origine e gli accrescimenti loro alle acque, che si sprofondano da questa, e simili Valli sotterra.

  1. Helmintholithus Anomiæ deperditæ, novemstriatæ. Linn. Syst. Nat. III. p. 163.
  2. Helminth. Isidis Asteriæ. Linn.
    Asteria columna angulis abtusis. Scheuchz.