Versi (Cattermole)/Intimità/Lutto d'un vivo
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LUTTO D’UN VIVO
I
DI fuori imperversava l’uragano,
Stridea come ferita aquila il vento:
Di dentro era una calma
Solenne e lugubre,
Da mettere ne l’alma alto sgomento.
Convulsamente ei le stringea la mano,
Ella piangeva susurrando: Addio!
D’ora in poi su la terra
Torniamo estranei;
Dopo sì fiera guerra ecco l’oblio.
E non l’oblio de la invocata morte,
Che con un manto di rugiada molle,
Di timo e di giacinti,
Lieve suol scendere
De i più diletti estinti in su le zolle;
Ma il crudo oblio tra i vivi, onde il più forte
Cor trema, impreca, e fatto vil si sente;
Qui non preghiere sacre,
Ma una continua
Sete di baci, un’acre smania ardente
Or di perdono, or di vendette strane,
D’altero sdegno o di beffardo riso. —
Inginocchiata intanto
Erasi, ed umile
Baciava in mezzo a ’l pianto il caro viso.
— Sorgi, fanciulla. Non hai tu lontane
Memorie? Piaghe da sanar non hai?
Che vale alzar la voce
A bugiardo idolo?
Riprendi la tua croce, e scorderai.
II
SE in un modesto monumento bianco
Io sapessi la tua povera spoglia,
De ’l cimitero varcherei la soglia
Con piè mal fermo e stanco.
De ’l mio rosario scorrerei le grana
Quando s’ode squillar l’Ave Maria,
E co ’l vespro una placida armonia
Tutto d’intorno emana.
Quando una coppia di felici amanti
Che torna a braccio a la fida casetta
Passar vedessi, io, cui nessuno aspetta
Entro mura festanti,
Avrei tosto su ’l labbro una parola
Cara qual voto d’una vecchia amica,
Poscia soccorrerei qualche mendica
Sola com’io son sola,
Tutto per te, perchè l’innamorata
Anima requie avesse, oboli e prece
E voti offrir vorrei.... Ridiamo invece:
Tu vivi e m’hai scordata.
III
S’ASCONDERÀ fra poco la natura
Sotto un candido strato adamantino;
Lievi come fantasimi
Vagheran su ’l mattino
Lembi di nebbia in fondo a la pianura.
Nè piangere io potrò l’irrigidita
Tua salma, là ne’l gelido terreno,
Ma penserò che a ’l tiepido
Contatto d’un bel seno
Balda ti senti refluir la vita.
Che de’ tuoi baci e del grand’occhio nero
Altra donna s’inebria: e al dubbio orrendo
Lacerata quest’anima,
Maledirà, fremendo,
Il cielo, il mondo, i sensi ed il pensiero.