Varenna e Monte di Varenna/Secolo XV/Cariche pubbliche

Cariche pubbliche

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Secolo XV Secolo XV - Contribuzioni, dazi, tasse
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CARICHE PUBBLICHE


A Varenna, come del resto in tutte le comunità della riviera di Lecco, ogni anno si riuniva il consiglio generale degli abitanti maschi per l’elezione dei sindaci, che dovevano essere due, scelti fra le persone più probe del paese ed in grado di saper fare rispettare i beni e i diritti della comunità1. [p. 76 modifica]

Per l’amministrazione della giustizia e per il governo politico del paese, il Duca teneva nella riviera di Lecco un podestà, il quale durava in carica due anni, e risiedette per un certo tempo a Bellano e poi a Mandello.

Il segretario del Duca, Cico Simonetta, il 15 ottobre 1450 scriveva alle comunità di Varenna, Bellano Dervio, Corenno e Dorio per notificare la nomina a podestà di Marco di Cotignola: «Havemo deputato per locotenente e governatore de Mandello e de tutta quella nostra riviera de lago lo Spettabile nostro affine Marco da Cotignola: pertanto volimo che in omnibus et per omnia lo dobiate obedire et credere como la nostra propria persona et maxime in rebus concernentibus statum nostrum et cossì responderli del salario suo, perche cossì farà Mandello certificandosi che da luy avirete sì facto et bono tractamento che meritamente vi avirete a stimare satisfacti et contenti et non si preiudicarà in cosa alcuna alle rasone vestre»2.

Nel registro ducale n. 150 dell’Archivio di Stato di Milano, a foglio 208, si legge che la podesteria di Varenna è membro della podesteria di Bellano, il che vuol dire che Varenna formava con Bellano una sola podesteria, come più tardi la formarono Varenna e Mandello, tanto che nelle carte di quel periodo troviamo che il podestà viene chiamato indifferentemente podestà di Bellano, di Mandello, e podestà di Varenna.

Lo stesso registro ducale ci dà per alcuni anni l’elenco di questi podestà a partire dal 1450.

Nel 1450 Varenna dipendeva oltre che dal podestà dai vari uffici amministrativi che si trovavano a Como, capoluogo del distretto.

Perchè si abbia un’idea della costituzione di questi uffici al tempo di Francesco Sforza ne diamo qui l’elenco3:

Capitanus lacus Cumarum

Licentiarum bladorum Cumarum

Officium navigli

Exactionis caneparie lacus Cumarum Posteria, Morbegny, Burmij, Tirani, Porletie, Mandeli, Bellani, Tily, Grabedone, Canobij Menaci, Surici, Montis Introbij, Valles Antigorij, Mendrisji.

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Capitanus Valistelline

Caneparia Valistelline

Capitaneus Vallis Lugani

Capitaneus lacus Maioris4.


Il salario del podestà era a carico dei comuni sui quali aveva giurisdizîone il podestà stesso. Ma pare che i comuni non fossero dei puntuali pagatori, se leggiamo la seguente lettera, del Segretario ducale Bartoiomeo Calco, al podestà di Bellano e Varenna:

«Ne fa intendere Antonio da Carchano già podestà de quella nostra terra restar creditore de quelli homini et de Dervio de certa quantità de dinari per resto di suo salario et per altre cause per esserli impedito alhora el pagamento suo pregandone ad volere provedere ch’el sia satisfacto, il che parendone debito et rasonevole a ciò el non resti fraudato de la mercede sua le commettemo che constandoti del credito d’epso Antonio provedi mediante quelle executione che te pareranno expediente ch’ei dicto Antonio resti integramente satisfacto una cum expencis legitimis. Vigevani XIII februari 1493»5.

Nell’anno 1472 Varenna dipendeva dal podestà di Mandello al quale pagava lire 42 l’anno.

Il notaio Criminale di Mandello non aveva salario fisso, ma, poichè faceva la visite delle strade, percepiva per sua particolare incombenza dalla comunità di Varenna lire 18 annuali6.

Note

  1. Le norme per l’elezione dei sindaci erano eguali a quelle contemplate dagli statuti di Lecco nei quali è detto: «Singulo anno in conxilio generali dicti comunis Leuci elliguntur et elligi debeant per consiliarios dicti comuni duo sindici dicti comuni boni, provedi, suffitientes, et legale ad deffendendum et manutendum bona et iura dicti comunis et ad agendum contra quoscumque dare debentes dicto comuni et ad alia qualibet necessaria fatiendum, que fieri occurren in utilitate dicti comunis, duraturi pro anno uno, nixi ad meius tempus fuerint constituti, qui habeant solarium prout sibi ordinabitur per consilium predictum».
  2. Arch. St. di Milano. Registri missive n. 3.
  3. Elenco dei podestà di Bellano e Varenna, 1 ott. 1450: Girardus e Peregollo 1 ott. 1452: Balzarinus de Porzis; 1 ott. 1454 Iohannes de Boldonis; 12 ag.1456: Iohannes Bilia; 2 giugno 1458 Conte Iohannes Bartolomeus de Federicus; 11 mag. 1460 Francisco de Bosonus; 1 ott. 1460: Iohanne de Vicomercato: 8 luglio 1461: Antonius Morolus; 15 marzo 1562 Iacobo de Camnago: 22 apr. 1463 Iohannes de Camnago; 11 agosto 1464: Luchino; 1 ott. 1466; Ottorino Ferrarino.
  4. Arch. di St. di Milano, Reg. ducale N. 150 f. 197 t.
  5. Arch. di St. di Milano, Registri missive n. 188 f. 243 t.
  6. Arch. di St. di Milano. Tribunali giudiziari, Pretori, Mandello, cart. 126.