Varenna e Monte di Varenna/Secoli XIX e XX/Personaggi notevoli

Personaggi notevoli

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Secoli XIX e XX - Ospiti di Varenna Secoli XIX e XX - Recente guerra
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PERSONAGGI NOTEVOLI

Sebbene nato ancora nel XVIII secolo e precisamente nel 1767 possiamo qui ricordare fra i personaggi illustri del principio del XIX secolo Carlo Isimbardi proprietario della villa dei Cipressi in Varenna. Era addetto alla massoneria ed abbracciò le idee della Rivoluzione Francese. Direttore Generale, sotto Napoleone, della zecca del Regno pel decreto 10 novembre 1806 la arricchì di nuove macchine di propria invenzione. Nel 1809 fu nominato barone del regno d’Italia.

Dottissimo cultore dell’ottica e della meccanica raccolse in un suo gabinetto scientifico i più curiosi strumenti. A Varenna possedeva un forno, di fusione. Inventò una nuova pendola a scappamento libero per la quale invenzione venne onorato dal premio dell’Istituto di scienze ed Arti. Morto a Varenna il 2 febbraio 1804, nel suo testamento lasciò fra l’altro i seguenti legati: «A titolo di legato lascio a Giovanni Venini Giacomo nativo di Milano ed ora domiciliato a Varenna, mio [p. 352 modifica]particolare amico, tutti li fondi e case situate al di là del fiume detto d’Olivedo, quali sono di compendio dell’acquisto da me fatto dall’eredità di Angelo Serponti».

Le rimanenti sue proprietà lasciò allo zio Alessandro Isimbardi, che a sua volta con testamento 21 febbraio 1821 lasciò i beni ai suoi figli Pietro, Lorenzo e Giovanni.

L’avvocato Giacomo Venini che tanto si distinse nel 1843 per il suo fervido patriottismo era consigliere provinciale a Como dove aveva pure casa. Era ammogliato con Luisa Campioni, l’eroina del romanzo del Fogazzaro Piccolo Mondo Antico.

L’avvocato Giacomo ebbe due figli: Giulio divenuto generale e Guido avvocato. Questo Guido ebbe per figlio il capitanoFonte/commento: 526 Corrado che morì da prode nella recente guerraFonte/commento: 526 meritandosi la medaglia d’oro al valor militare.

Altro Venini da ricordare è il Giuseppe ingegnere che abbiamo già nominato e che fu l’organizzatore della legione tridentina.

Ancora un Venini: Don Giuseppe di Regolo ex frate cappuccino secolarizzato nel 1852 quando dovette lasciare il suo convento nel Canton Ticino dal quale vennero espulsi tutti i religiosi non Svizzeri. Tenne il vicariato di Limonta fino al 1876. Fu uomo assai colto.


Giacomo Conca

Giacomo Conca figlio di Pietro, nacque in Varenna il 28 febbraio 1773, in una modestissima casa, antica proprietà della famiglia1. Il 3 maggio 1797 si arruolò come volontario nel Corpo dei Dragoni Cisalpini.

Il cacciatore a cavallo Conca dimostrò subito il suo valore. Ancora coscritto prese parte alla campagna sul Tagliamento e ne uscì con grande onore, tanto che il 28 luglio dell’anno 1797 era promosso brigadiere, ed il 27 del successivo agosto maresciallo d’alloggio. Il 7 aprile 1799 egli veniva promosso sottotenente nel 2° Reggimento Usseri. Si distinse grandemente nella campagna dell’anno VII in Romagna, ma dove emersero le sue doti di valoroso e fedele soldato, fu in Piemonte durante la ritirata dell’esercito francese. Durante il combattimento di Bassignana il Conca comandante un plotone di scorta al generale Moreau, capo supremo dell’esercito, vistolo circondato da un gruppo di Ulani nemici fece scudo del suo corpo al generale Moreau ricevendo un colpo di lancia diretto al suo superiore. Il Moreau fu salvo e in quel momento dimostrò calorosamente la sua riconoscenza, promettendo all’eroico varennese anche una spada d’onore.

Passato nel 1° Regg. Ussari il 15 messidoro dell’anno 8° fece la campagna della Toscana e si trovò alle fazioni di Siena e del Bosco.

Il 26 settempre del 1803 venne scelto come guardia del vice [p. 353 modifica]Presidente, e destinato al reclutamento di 450 coscritti per completare i corpi della Guardia.

Per qualche tempo risiedette di guarnigione a Milano, e il 24 settembre 1804 fu promosso al grado di tenente nello squadrone dei granatieri a cavallo della Guardia del Presidente.

Il 4 luglio 1805 si sposava con la milanese Antonia Molinari: fece la campagna del 1805 e combattè da valoroso nella battaglia d’Austerlitz.

Malgrado tutti i suoi sforzi il Conca non ebbe mai la dovuta ricompensa per aver salvato la vita del maresciallo Moreau alla battaglia della Bassignana, e di ciò egli rimase molto amareggiato.

Il 20 aprile 1805 veniva promosso Capitano nel reggimento Dragoni di Napoleone.

Dal 1808 al 1812 guerreggiò in Ispagna comandando la 7° compagnia del 2° squadrone. Si distinse all’assedio di Stralzonda e nella battaglia del 16 settembre 1809 in un attacco decisivo per le sorti della battaglia, caricò il nemico alla testa dei suoi squadroni e per questo fatto fu insignito dalla croce di cavaliere della corona di ferro.

Rientrò in Italia nei primi giorni del 1813, e nel successivo Marzo si trasferì in Germania con l’armata del Nord. Questa spedizione doveva essere senza ritorno per il valoroso soldato. In uno dei primi combattimenti e precisamente a Goldberg in Slesia il 27 maggio 1813 il capitano Conca caricando il nemico alla testa dei suoi dragoni rimaneva ucciso.

Noi facciamo voti che il suo paese nativo ricordi in modo degno questo suo valoroso figlio2.


Il giovane poeta Umberto Visetti che ricorderemo più avanti ha consacrato al Conca alcuni versi commossi:

Giacomo Conca Capitano,
Dei Dragoni Napoleone, scordato
Nella Slesia infeconda. Io conobbi
Il fumo della mischia furibonda
La carica impetuosa dei Dragoni
La vittoria, l’ebbrezza della gloria,
Dietro l’ale spiegate
Dell’Aquila Imperiale
E dopo mille pugne
In testa al mio squadrone
Caddi, travolto fui, sommerso

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Dall’onda vittoriosa dei cavalli
Al folle grido di: Napoleone!

Rade il crinale delle Alpi in fiamme
Un volo d’aquile.


Ricordiamo anche il reverendo Ongania Francesco di Perledo, che dal 1811 al 1824 fu Preposto di Bellano: il Rev. Maglia Carlo Francesco di Gitana che dal 1797 al 1801 fu Preposto di Dervio, ed il Rev. Maglia Giacomo pure di Gitana che fu anche Preposto di Dervio.

Di Perledo merita menzione Paolo Fumeo che scrisse in versi: Il Bardo del Lario, l’Eclisse solare dell’8 luglio 1842 e il Carme a Bergamo.

Egli nacque da Giuseppe Fumeo e da Caterina Maglia il 2 agosto 1800 in Perledo. I primi rudimenti d’istruzione ebbe dallo zio materno Giacomo Maglia dotto e pio sacerdote, in allora parroco di Barni nella Valsassina, e poi Preposto di Dervio come si è detto.

Imparò rettorica nel ginnasio di S. Alessandro in Milano, ove si distinse per una letteraria difesa valorosamente sostenuta, per la quale ebbe l’onore del ritratto che a pubblica testimonianza ancor si conserva nelle sale di quello stabilimento. Passò quindi al seminario di Monza e nel 13 giugno 1824 celebrò la prima Messa nella patria chiesa parrocchiale.

Fu poco dopo nominato vice parroco di Esino ma vi stette poco perchè venne subito chiamato ad insegnare grammatica ed umane lettere nel Collegio reale Longoni in Milano, ove rimase fino al 1838 nel quale anno passò al ginnasio di Bergamo.

Dalla famiglia Fumeo abbiamo anche un Pietro Fumeo scultore.


Con la fine del XVIII secolo i Serponti si staccano da Varenna, conservando però il beneficio ecclesiastico nell’oratorio di S. Giovanni. Abbiamo memoria del marchese Paolo Giovanni il quale nel 1843 volendo provare come fosse di sua spettanza e dei suoi discendenti maschi il titolo e la dignità di marchese di Mirasole, chiese al magistrato della Regia Camera dei Conti di essere autorizzato a fregiarsi di un tale titolo avito e di fatto ne ottenne la concessione.

Attualmente il Ramo dei Serponti di Lombardia si è estinto, ma vi è ancora un ramo in Toscana che si era stabilito a Pescia fin dal secolo XVI.

Da un manoscritto cartaceo inedito della biblioteca di Pescia intitolato: «Notitie istoriche degli uomini illustri della Val di Nievole, compilate dal Dott. P. Luigi Benedetto di Pescia nel 1818, togliamo:

«La famiglia Serponti venne da Varenna castello del lago di Como, e d’ordine dei Nove fu messa nella Minore nel 1635. Ebbe Giovanni Battista Cavaliere di Santo Stefano, avendo fondato una commenda [p. 355 modifica]

Nel 1647 fu messo nella Maggiore Carlo, cavaliere di S. Stefano, Nicolò fu Canonico e Cavaliere di S. Stefano che morì nel 1707, Carlo Cavaliere di S. Stefano nel 1706 e Giovanni Battista Duano nel 1722.

Il Cavaliere Carlo Serponti era tra i delegati del comune di Pescia eletto a felicitare il duca Francesco di Lorena e Maria Teresa venuta in Toscana.

La famiglia Serponti ha la cappella nella chiesa di San Francesco e la sepoltura in marmo».

Il ramo di Toscana è ancor vivente. Difatti Enrico Serponti fu Gaetano nato in Pescia il 26 marzo 1796 è morto il 27 aprile 1881 lasciando due figli Brigida e Roberto. Roberto ha viventi due figli, Alfredo nato nel 1871 marito di Molendi Ida residente a Marsiglia e Marcellina nata nel 1876 moglie di Ramboldi Filippo domiciliato in Alessandria.


Fra le famiglie di Varenna degne di menzione notiamo quella dei Bellati.

Bellati Luigi di Vincenzo nato a Taceno (Valsassina) nel 1799, morto a Varenna (Prov. di Como) l’11 Novembre 1884. Percorse la carriera giudiziaria andando in riposo col grado di Consigliere Onorario di Corte d’Appello.

Durante il suo servizio ricevette molte lodi per il suo zelo e per il suo amor patrio.

Per i suoi sentimenti altamente patriottici dall’I. R. G. fu dal 1849 al 1859 privato dell’impiego e messo a confino a Varenna. Fu marito ad Antonietta Venini e padre di cinque figli: Chiara, Giacomo, Giuseppe, Agostino ed Emilio.

Beilati Giuseppe di Luigi e di Venini Antonietta, nato il 12 Marzo 1841 a Chiavenna, Provincia di Sondrio, morì a Como l’11 Luglio 1916. Frequentò l’Università di Pavia e Padova, conseguì la laurea in legge all’Università di Napoli. Bersagliere volontario prese parte alle campagne Garibaldine del 1860 come caporale volontario nella Brigata Astanti. Entrò nella Scuola Militare di Modena nel 1861, ne usci Sottotenente nel 1863, percorse la carriera militare nell’arma di fanteria e Corpo di Stato Maggiore raggiungendo il grado di Tenente Generale. Chiuse la sua carriera come Comandante Generale dall’Arma dei Reali Carabinieri.

Era decorato della medaglia d’argento al valor civile per «l’atto coraggioso compiuto il 19 settembre 1882 in Verona, adoperandosi con manifesto rischio della vita al salvamento di varie persone pericolanti nella innondazione che desolò quel territorio e rendendone men gravi i luttuosi danni».

Venne inoltre encomiato solennemente «per l’opera intelligente ed energica prestata durante il tempo in cui ebbe a comandare il presidio di Pavia e per le disposizioni saggiamente date contro i tumulti verificatisi nel maggio 1898, le quali valsero ad impedire il rinnovarsi in detta [p. 356 modifica]città di moti inconsulti contro la tranquillità pubblica e contro la sicurezza dei cittadini» Dispaccio ministeriale al 7. Corpo d’Armata in data 2 luglio 1898 N. 2875.


Stato di servizio del fratello generale Emilio

Allievo della R. Accademia Militare, compiuto in detto istituto il corso di studi prescritto, fu ammesso col grado di sottotenente nei quadri effettivi del Corpo di Stato Maggiore con decreto 18 dicembre 1864. Venne promosso tenente nel corpo stesso il 19 agosto 1867. Tale presso il 2° reggimento artiglieria il 20 ottobre 1868. Promosso Capitano nello Stato Maggiore il 18 dicembre 1873. Maggiore nell’arma di fanteria il 19 marzo 1881, trasferto nel Corpo degli Alpini l’anno 1883. Promosso tenente colonnello nel corpo stesso l’8 aprile 1888. Promosso al grado di colonnello e nominato comandante del 17 reggimento fanteria il 28 agosto 1892. Maggiore Generale comandante la Brigata Calabria il 10 agosto 1898. Collocato in posizione ausiliaria il 6 marzo 1904. Promosso tenente generale nel 1906. Il generale Emilio Bellati è entrato in Roma nel 1870 per la Breccia di Porta Pia.

Tra i viventi ricordiamo una delle più grandi personalità italiane nel campo delle industrie: il senatore Giovanni Battista Pirelli nato a Varenna il 27 dicembre 1848. Giovanissimo faceva la campagna del 1866 con Giuseppe Garibaldi nel Trentino, e lo seguiva a Mentana dove si battè coraggiosamente. Laureatosi brillantemente ingegnere nel 1870, dopo un viaggio d’istruzione all’estero si stabiliva a Milano dove nel 1872 apriva il primo stabilimento in Italia per la lavorazione della gomma. Quest’industria in breve tempo prese un grandioso sviluppo ed oggi conta stabilimenti non solo in Italia ma all’estero, ed ha una piantagione propria di cauciù nell’Indo-Cina. A nome dei Varennesi ci permettiamo qui di fare un augurio di molti anni di vita prospera al senatore Pirelli.

Ad un altro ramo della famiglia Pirelli appartiene il Dottore in teologia Don Carlo Pirelli pure di Varenna. Preposto della chiesa di San Marco in Milano, noto per il suo indefesso zelo apostolico e per le sue doti d’ingegno e di cuore.

Ricordiamo il giovane prelato Mons. Don Diego Venini di Fiume Latte che è stato assunto all’alta carica di Cameriere Segreto di Sua Santità.

Nel 1827 alli 16 di Luglio nasce in Varenna Giorgio Troubetzkoi figlio di Alessio Troubetzkoi Principe, figlio di Alessandro e Maria Contessa Gilbert, e della Principessa Stefania di Rohan, figlia del principe Luigi di Rohan e di Elena di Anerspery, residenti a Varenna. Sposati a Vienna il 5 novembre 1896; lo sposo greco-russo, la sposa cattolica.

Nel 1901 mori nella villa del colonnello Arrighi in Olivedo la madre del principe Alessio Troubetzkoi; era bellissima ed era figlia del Conte [p. 357 modifica]Gilbert Voisin. Venne sepolta nel cimitero di Perledo e sulla sua lapide venne posta la seguente iscrizione:

a la memoire
de la princesse
marie edvige troubetzkoi
née comtesse gilbert de voisins
née à paris le 30 mars 1836
morte à perledo li 25 septembre
1901

Note

  1. Questa casetta passò poi proprietà di Orazio Carganico.
  2. Su Giovanni Conca leggi in Periodico Società Storica Comense, Volume XXIV - Anno 1921-22 articolo di Vittorio Adami: Giacomo Conca di Varenna.