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secoli xix e xx 353

dente, e destinato al reclutamento di 450 coscritti per completare i corpi della Guardia.

Per qualche tempo risiedette di guarnigione a Milano, e il 24 settembre 1804 fu promosso al grado di tenente nello squadrone dei granatieri a cavallo della Guardia del Presidente.

Il 4 luglio 1805 si sposava con la milanese Antonia Molinari: fece la campagna del 1805 e combattè da valoroso nella battaglia d’Austerlitz.

Malgrado tutti i suoi sforzi il Conca non ebbe mai la dovuta ricompensa per aver salvato la vita del maresciallo Moreau alla battaglia della Bassignana, e di ciò egli rimase molto amareggiato.

Il 20 aprile 1805 veniva promosso Capitano nel reggimento Dragoni di Napoleone.

Dal 1808 al 1812 guerreggiò in Ispagna comandando la 7° compagnia del 2° squadrone. Si distinse all’assedio di Stralzonda e nella battaglia del 16 settembre 1809 in un attacco decisivo per le sorti della battaglia, caricò il nemico alla testa dei suoi squadroni e per questo fatto fu insignito dalla croce di cavaliere della corona di ferro.

Rientrò in Italia nei primi giorni del 1813, e nel successivo Marzo si trasferì in Germania con l’armata del Nord. Questa spedizione doveva essere senza ritorno per il valoroso soldato. In uno dei primi combattimenti e precisamente a Goldberg in Slesia il 27 maggio 1813 il capitano Conca caricando il nemico alla testa dei suoi dragoni rimaneva ucciso.

Noi facciamo voti che il suo paese nativo ricordi in modo degno questo suo valoroso figlio1.


Il giovane poeta Umberto Visetti che ricorderemo più avanti ha consacrato al Conca alcuni versi commossi:

Giacomo Conca Capitano,
Dei Dragoni Napoleone, scordato
Nella Slesia infeconda. Io conobbi
Il fumo della mischia furibonda
La carica impetuosa dei Dragoni
La vittoria, l’ebbrezza della gloria,
Dietro l’ale spiegate
Dell’Aquila Imperiale
E dopo mille pugne
In testa al mio squadrone
Caddi, travolto fui, sommerso


  1. Su Giovanni Conca leggi in Periodico Società Storica Comense, Volume XXIV - Anno 1921-22 articolo di Vittorio Adami: Giacomo Conca di Varenna.

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