Varenna e Monte di Varenna/Appendice/Stemmi

Stemmi

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STEMMI

Stemma di Varenna

Questo stemma è descritto nel codice detto del Cremosano esistente nell’archivio di Stato di Milano e che ha per titolo: «Galleria d’imprese e d’insegne de vari regni, ducati, provincie, città e terre dello Stato di Milano et anco di diverse famiglie d’Italia ecc. ecc. di Marco Cremosano dell’anno 1673». [p. 434 modifica]

A carte 320 è rappresentato lo stemma di Varenna: d’argento al leone di verde linguato e armato di rosso.

Questo stemma di Varenna lo si desume anche da un codice esistente nella biblioteca di S. M. il Re a Torino, detto codice Archinto. Vi figurano lo stemma della famiglia Varenna, e quello del Comune che sono eguali. Questo codice formava il primo volume dell’armoriale già appartenente alla famiglia Archinto di Milano, e fu compilato nella seconda metà del secolo XVI.

Un altro stemma di Varenna è contenuto nella pubblicazione di Gian Pietro Corti: «Stemmi comunali lombardi», apparsa nella Rivista Araldica, anno XVI, febbraio 1918. La descrizione di questo stemma è la seguente: D’argento ad un monte di tre vette di verde, movente da un lago al naturale con una barca al lato destro dello scudo, il monte sostenente una torre semidiruta al naturale, aperta e finestrata del campo, accompagnata a destra da un cipresso al naturale e a sinistra da una vipera attorcigliata d’azzurro, coronata d’oro.

Lo stemma di Varenna è inoltre descritto nel codice Trivulziano (N. 1390) che porta il nome del pittore Lampugnano, e la data 1495.

Nel fare il restauro della facciata della Chiesa parrocchiale di Varenna venne trovato dipinto uno stemma della famiglia Sfondrati, antico feudatario di Varenna. Descrizione dello stemma: Inquadrato: nel 1° e 4°: d’oro alla banda di verde, caricata di un bastone d’argento; nel 2° e 3° d’argento al pino di verde; alla fascia di verde caricata da un bastone d’argento, attraversante sulla partizione. Lo scudo sormontato dalle insegne pontificie del triregno e delle chiavi1.

Nel codice Archinto di Torino per gli Sfondrati vi è quest’altro stemma: inquartato: nel 1° e 4° d’oro alla banda doppio merlata, d’azzurro caricata di un bastone d’argento e accompagnata da due stelle di otto punte d’azzurro; nel 2° e 3° d’azzurro al pino di verde attraversato da un breve motto: Nec flumen metuit, e accompagnato in capo a destra da una stella di otto punte d’oro, dalla quale si diparte un raggio d’oro in banda.


Adamoli

Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero coronata di nero, nel 2° d’azzurro al serpe ingolante il pomo, il tutto al naturale.

De Andreanis

D’azzurro alla fascia d’oro, accompagnata da una rosa, in capo e da uno scaglione, in punta, dello stesso [p. 435 modifica]

Arrigoni

Di rosso all’albero d’oro.

Nel codice Archinto l’arma De Arigonibus è invece la seguente: Interzata in fascia: nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’argento alle lettere riunite A B di rosso; nel 3° bandato d’argento e di rosso.

Aureggi

Interzato in fascia nel 1° d’oro all’aquila di nero, linguata e coronata di rosso; nel 2° d’argento al cinghiale di nero, cinghiato d’argento: nel 3° fasciato e ondato d’azzurro e d’argento.

Nel codice Archinto sotto il nome De Auregio si trova un altro stemma che è uguale al precedente nel 1° e nel 3°, il 2° invece è d’argento al cinghiale di nero, cinghiato d’argento e tenente in bocca un grappolo di uva colle foglie al naturale.

Balbiani

Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila, coronata di nero, linguata di rosso; nel 2° al leone passante di rosso sormontato da due rotelle di rosso, crociate in decusse di nero, nel 3° palato di otto di rosso e d’argento, i pali d’argento ingoiati in punta da testa di drago di verde.

Lo stemma della famiglia Balbiani da noi riprodotto a pagina 21 e che ora si custodisce nel Museo Civico di Como era incastrato nel muro di cinta del giardino Vitali alla località chiamata il Prato.

Benzoni

D’argento piumato, coi segni delle barbe di verde al capo d’oro caricato di un cane di nero passante linguato di rosso.

Questo stemma si trova nei codici Cremosano e Archinti

Bellati

Un elefante sostenente sul dorso una torre.

Bergami

Due stemmi: il 1°: partito: nel primo di rosso, nel secondo d’oro.

Il 2°: Fasciato di rosso e d’oro in quattro pezzi, le fascie di rosso caricate di tre cestini a due manichi d’oro.

Bertarini

Di rosso alla testa di moro col tortiglione al naturale, colla orlatura d’oro ai fianchi ed in punta: capo d’oro all’aquila di nero, linguata e coronata di rosso. Dal codice Carpani.

Brentani

Di argento alla Brenta d’oro colla bordura composta d’argento e di rosso. Dal Carpani. [p. 436 modifica]

Il Crollalanza porta invece quest’arma: Interzato in fascia, nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’azzurro alla brenta d’oro, accostata a destra da un leone dello stesso e a sinistra da una biscia di verde coronata d’oro; nel 3° bandato d’argento e di rosso.

Bordoni

Interzato in fascia: nel I° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’argento al leone di rosso impugnante un’asta e affrontato ad un’albero, al naturale; nel 3° fasciato d’argento e di rosso. Dal Cremosano.

Altro stemma è il seguente dato dal Carpani:

Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila di nero, coronata dello stesso; nel 2° d’argento al leone di rosso impugnante una spada d’oro e affrontato da un’albero, d’oro, fogliato di verde e fruttato d’oro, nel 3° bandato d’argento e di rosso.

Brochi

Trinciato d’oro e d’azzurro all’albero di verde attraversante. Dal Cremosano.

Quet’arma è riportata nell’Archinto nel quale al nome De Brochis si trova quest’arma: Inquartato in decusse: nel 1° e 4° d’argento, nel 2° d’azzurro e nel 4° d’oro, all’albero di verde attraversante sul tutto.

Il codice Carpani contiene quest’altra descrizione: D’argento all’albero di rosso colla bordura ai fianchi e in punta, composta d’argento e di rosso; capo d’oro all’aquila nera.

Calvasina

D’argento alla banda di rosso caricata di tre stelle d’oro e accompagnata da due gigli di rosso, l’uno in capo e l’altro in punta; col capo d’oro all’aquila di nero. Dal codice Cremosano. Il codice Carpani dà invece la seguente descrizione: D’argento alla banda di rosso, caricata di tre stelle a otto punte d’oro e accostata da due gigli di rosso in banda, colla bordatura composta di argento e di rosso.

Campioni

Di rosso al palo composto di sei pezzi alternati di verde e d’oro, accompagnato da due leoni, coronati d’oro, affrontato; col capo d’oro all’aquila bicipite, coronata di nero. Dal Cremosano.

Lo stesso stemma trovasi figurato nel codice Archinto.

Dal codice Carpani abbiamo la seguente descrizione: Partito d’argento e di rosso a due leoni affrontati e sormontato da due anelli, dell’uno nell’altro; col palo attraversante sulla partizione, composto di rosso e d’argento, in 5 pezzi, e colla bordura ai fianchi ed in punta, composta d’argento e di rosso; capo d’oro all’aquila di nero, coronata e linguata di rosso. [p. 437 modifica]

Cantone

D’oro all’aquila di nero. Dal Cremosano.

Cavalli

D’argento al cavallo di nero bordato di rosso. Dal Cremosano

Cella

D’argento al castello di rosso, racchiuso fra due treccie di rosso. Dal Carpani. Veduta dell’Isola Comacina col vecchio campanile di Santa Maria Maddalena di Ospedaletto

Chiaramonti

Alla banda d’argento, arma d’azzurro caricato di tre teste di moro col capo d’azzurro a tre stelle di otto raggi d’argento. Crollalanza. Dizionario storico blasonico.

Curioni

Interzato in fascia; nel 1° d’oro all’aquila di nero, nel 2°, di azzurro al castello argento affiancato da un sole di argento e da una luna di rosso; nel 3° bandato d’oro e d’azzurro. Dal Cremosano.

Nell’armerista del Franchi Verney della Valletta si trova: Curione d’Alessandria e di Casale, Conte di Olivola e di Lazarone: interzato [p. 438 modifica]in fascia: al primo: d’oro all’aquila di nero coronata dello stesso: al secondo: d’azzurro al mastio d’argento, torricellato, adestrato da una rosa dello stesso, bottonata d’oro e sinistrato da un crescente pure d’argento; al terzo: bandeggiato d’argento e di rosso.

Faggi

Di rosso all’albero di verde accompagnato ai lati dalle lettere F ed O di argento; col capo d’oro all’aquila di nero linguata e coronata di tosso. Dal Carpani.

Festorazzi

D’argento a tre rami intrecciati, fruttato e fogliato, di verde. Dal Carpani.

Fumeo

Troncato: nel 1° una torre sormontata da un’aquila di nero, coronata di nero; nel 2° un pavimento.

Maderni

Incappato, nel 1° e 3° scaccato di nero e d’argento e nel 2° d’oro al castello di rosso, col capo d’oro all’aquila di nero. Dal Cremosano.

Lo stemma suddetto è riportato nell’Archinto al nome de Maderna ma lo steccato è d’azzurro e d’argento.

Maglia

Troncato, palato nel 1° e nel 2° fasciato sul centro con un grifone.

De Matti

Di rosso al grifone d’argento, impugnante un ramo con cinque foglie di verde, al capo d’oro all’aquila di nero.

Lo stemma De Matti trovasi dipinto sul muro esterno della casa già De Matti di Tondello.

De Mazzi

Interzato in fascia: nel primo d’oro all’aquila coronata di nero, nel secondo d’argento al leone di rosso impugnante una mazza d’azzurro; nel terzo palato di rosso e d’argento.

De Molo

Di rosso al castello d’argento movente da un lato sinistro una barchetta legata con una catena alla porta del castello, il tutto al naturale. Nell’Archinto al nome De Mollo (de Belinzona) si trova il seguente [p. 439 modifica]stemma. Troncato: nel 1° di rosso al castello d’argento, movente da un lago al naturale sostenuto al lato sinistro da una barchetta pure al naturale; nel 2° fasciato ondato di rosso ed argento.

Mornico

Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’argento al leone di rosso, accompagnato in capo da una stella di sei punte d’oro e adestrato da due stelle, pure a sei punte d’oro, l’una sull’altra.

Ongania

D’azzurro al palo d’oro caricato da una pianta al naturale ed accompagnato a destra da una mezzaluna crescente ed a sinistra da tre stelle male ordinate, il tutto d’oro; col capo d’oro all’aquila di nero.

Panizza

Leone ritto al naturale che impugna un ramo d’albero, coronato a tre punte.

Pensa

Nel camino dell’attuale casa Bellati, già Pensa vi è una pietra da fuoco con uno stemma che porta in alto una corona, nel centro la lettera P. e in basso il millesimo 1744.

Nella casa Bellati è conservato un grande quadro dove è raffigurato da un buon artista un Pensa il quale deve essersi fatto ritrattare dopo aver vinto una lite contro i Venini, nella leggenda è detto di uno strumento del 1685.

Pino

D’argento al pino di verde; col capo d’oro all’aquila di nero. Dal Cremosano. L’arma è riportata dal codice Archinto al nome De Pinis.

Scanagatta

Trinciato: nel 1° di verde ad un gatto d’argento passante in banda il fianco ferito da un pugnale d’argento, gremito d’oro in sbarra; la punta in basso; nel 2° palato di rosso e d’oro; il tutto al capo cucito di verde caricato di tre gigli d’oro, ordinati in fascia.

Scotti

D’argento alla fascia d’azzurro, caricata di tre S’ gotici di rosso, sormontata da un leone passante di rosso, coronato all’antica. [p. 440 modifica]

Serponti

Arma antica. D’argento al ponte di muratura al naturale sopra un fiume d’azzurro, fluttuoso d’argento scorrente in pianura erbosa; sul ponte un uccello di nero. Questo si trova nel codice Archinto al nome De Serpont. Stemma di casa Scotti sul muro esterno della casa Calvasina

Arma moderna. D’argento al ponte di muratura al naturale sopra un fiume d’azzurro, fluttuoso d’argento.

Stampa

Famiglia di Varenna oriunda di Gravedona. Nel 1° di rosso al castello d’oro. Torricellato di due pezzi, sormontato da un’aquila coronata di nero, nel 2° bandato in quattro pezzi.

Tenca

Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila coronata di nero; nel 2° d’argento al leone di rosso, sormontato da due pesci di verde; nel 3° bandato d’argento e di rosso. [p. 441 modifica]

Torriani

Lo stemma dei Torriani trovasi murato nel cortiletto della casa parrocchale, tra una torre affiancata a due bisce. È lo stemma del parroco Damiano della Torre del XVI secolo. Stemma dei Torriani (fotogr. Adamoli)

Venini

Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila di nero, nel 2° d’argento al pozzo al naturale accostato da sinistra da una vipera di verde, nel 3° bandato d’azzurro e d’oro. Dal Carpani. [p. 442 modifica]

Pietro Venini il 22 dicembre 1768 invia una supplica al governo perchè sia registrato nel codice Araldico la propria arma gentilizia, e per provarne l’uso prima del 1640 trasmette alcuni atti fra cui una dichiarazione di testi.

«Facciamo ampia et indubitata fede ed attestiamo noi sottoscritti uomini d’avanzata età qualmente sopra nn muro della casa d’abitazione del Sig. Don Giacomo Venino avo dell’illustrissimo Signor Don Pietro Venino qm Sig. Carlo esistente in Varenna si trova la soprascritta arma da noi sempre veduta, come anche attestiamo d’aver inteso da’ nostri rispettivi genitori d’avere essi sempre veduto la soprascritta arma e per essere la verità, come pubblicamente si sa, ci sottoscriviamo di proprio pugno alla presenza dell’infrascritto pubblico notaro di Milano».

(Giuseppe Carganico, notaio). . . . .2


Vicedomini

D’azzurro a tre bande ondato di rosso.

Note

  1. Di questo stemma non ne rimane ora che una copia nella sacristia della parrocchiale.
  2. A. S. M. Araldica, parte antica, fascicolo Venini.