Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 84

Libro II - Capitolo 84

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Della soverchia sospettione. Cap. LXXXIV.

Io non so se troppo forse mi sono allungato nella materia di questo quinto precetto, Non occidere, ma chi considerarà i mali grandi, che nascono dall’ira et dalla effusione dal sangue humano, et da questo idolo dello honore tanto venerato da gli huomini, et si porrà avanti à gli occhi le ruine delle case, et delle Città, et tal’hora delle provintie per la sanguinose sette, et divisioni et parti, di che son piene le vecchie historie, per tacer de’ nostri tempi, facilmente si recarà a credere, che per trattar utilmente questa parte, non bastassero poche parole, onde per ventura giudicarà questa lunghezza esser men lunga, allaquale per metter hormai fine aggiongerò questo solo, ch’essendo lo scopo della buona educatione cosi in questo particulare, come in molti altri il rimediar di lontano a i futuri mali, et per conseguenza non dovendo lasciar à dietro diligenza alcuna, util cosa sarà, si come a me pare, per fuggir l’iracondia, et l’odio et gli acerbi frutti che tali piante producono, procurar a buon’hora, che il fanciullo non si avvezzi ad esser troppo sospettoso, et questo si dice acciò studiosamente, ò per inavvertenza il padre non ve lo accostumi egli stesso, ò [p. 83v modifica]con l’esempio, ò con la persuasione, percioche per ordinario questo difetto è assai lontano da i giovani, si come è molto proprio de i vecchi, i quali parte per il raffreddamento del sangue, parte per la lunga esperienza delle offese, et de gli inganni ricevuti sono sospettosi oltra modo. Si ritrovano alcuni padri à i quali pare di dar utilissimi ricordi a i figliuoli mentre dicono, vedi figliuolo non credere à niuno, non te fidar di niuno, fa che tu sia svegliato, et che tu voglia sapere ogni cosa, et simili cose, i quali preparano a i figliuoli una inquieta et penosa vita. Chi vuol sapere tutto quello che si dice di lui, chi si diletta di udire detrattori, et riportatori havrà di leggieri materia di adirarsi contra i prossimi suoi, et bene spesso senza fondamento di verità, percioche non mancano huomini maledici et sparlatori, i quali parte per una certa malignità, che par che non sentano altro diletto che di mal fare, parte per varii fini, et interessi, vanno seminando scandali, et dissensioni, et dove trovano credenza, tutto dì ti vengono innanzi con menzogne, et novellette, colui ha detto, et quello altro ha fatto, et si mostrano zelosi del nostro honore, et esaggerano talmente le piccole cosarelle, che gli iracondi, et arditi si precipitano a vendicarsi di fatto, ò almeno a dir parole alterate, et risentite, lequali, uscite una volta di bocca, sono irrevocabili, et pervengono a notitia dell’offeso, et si generano le vere inimicitie, et non basta poi il dire, io hebbi mala relatione, io m’ingannai. Ma se altrui è di natura timida, et sospettosa et da gli orecchi facili alle calunnie, concepisce odio dentro di se stesso, et lo nutrisce co’l fomento hora de lo sdegno, hora della paura, talche per assicurarsi si risolve a pericolose, et pessime deliberationi contra la vita del prossimo. Adunque conviene a buon’hora risecar la radice del male, et assuefar il fanciullo à non esser troppo sospettoso, ne troppo curioso di voler sapere tutto quello che di lui si dice, et a non ascoltare volentieri questa sorte d’huomini, de i quali dice David nel Salmo; Detrahentem secreto proximo suo hunc persequebar, cioè, Io perseguitavo colui che in segreto detraheva al prossimo suo. Finalmente persuada il figliuolo a viver virtuosamente et secondo la legge di Dio, et dopo questo a disprezzare generosamente se altri dicesse mal di lui, et cercasse di calunniarlo, ò procurasse il suo abbassamento, et quando uno di questi delatori et susurroni gli capita avanti, se mostrarà far poca stima delle sue ciancie, gettarà acqua sopra il fuoco, et estinguerà con prudenza le faville de i grandi incendii. Hor non si dice egli male de i principi, et de i Rè, et d’huomini santissimi, et sino nel Cielo, l’ardire de gli huomini mette la bocca; non ci parrà adunque gran maraviglia, che si dica male anchor di noi, tutti siamo defettuosi, et senza dubbio [p. 84r modifica]è in noi materia, che può dar altrui giusta occasione di riprenderci, et se non ci pare di esser colpevoli in quelle cose che altri ci accusa, basta che ne habbiamo delle altre et per ventura maggiori. In somma avvezzi il buon padre il figliuolo a non essere precipitoso in giudicare, nè à credere leggiermente ogni cosa, inquietandosi, et perdendo tal volta i veri amici et mettendo se stesso in mille intrichi per vani sospetti; non si nega però che il padre di famiglia debbia tener l’occhio aperto, sopra la casa sua, et sospettar con prudenza di quei mali che communemente avvengono, non per giudicare inconsideratamente et definir che uno sia tristo, ma per chiuder le vie, et la facilità di poter essere; et è detto vulgare, ma saggio, che il padre di famiglia non deve stimar alcun per ladro, ma però deve guardare, et custodire la roba sua, et molto più i figliuoli, et per dirlo in una parola, non si condanna l’avvertenza, et la cautione, ma la troppa credula, et soverchia suspitione.