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SECONDO. 84

è in noi materia, che può dar altrui giusta occasione di riprenderci, et se non ci pare di esser colpevoli in quelle cose che altri ci accusa, basta che ne habbiamo delle altre et per ventura maggiori. In somma avvezzi il buon padre il figliuolo a non essere precipitoso in giudicare, nè à credere leggiermente ogni cosa, inquietandosi, et perdendo tal volta i veri amici et mettendo se stesso in mille intrichi per vani sospetti; non si nega però che il padre di famiglia debbia tener l’occhio aperto, sopra la casa sua, et sospettar con prudenza di quei mali che communemente avvengono, non per giudicare inconsideratamente et definir che uno sia tristo, ma per chiuder le vie, et la facilità di poter essere; et è detto vulgare, ma saggio, che il padre di famiglia non deve stimar alcun per ladro, ma però deve guardare, et custodire la roba sua, et molto più i figliuoli, et per dirlo in una parola, non si condanna l’avvertenza, et la cautione, ma la troppa credula, et soverchia suspitione.

Del sesto precetto, non commettere adulterio. Cap. LXXXV.

Dopo l’offesa che si fa contra la persona et contra la vita di alcuno, gravissima ingiuria è quella dell’adulterio, ilche facilmente si può considerare dalla santità del matrimonio et dalla congiuntione grande de i due consorti che già sono una istessa carne, onde tra loro deve essere sommo amore, et osservanza di fede, si come di sopra si è discorso lungamente, et è propriamente adulterio ingiuria del legitimo maritale letto, onde se il maritato commette adulterio con lo sciolto, è violatore del suo proprio letto, et se lo sciolto, et libero da vincolo di matrimonio pecca con colui ch’è astretto maritalmente, macchia et contamina il letto alieno, et in ogni caso, oltra la bruttezza et deformità ch’è nello istesso peccato, come atto d’incontinenza, vi è anchor congiunta grandissima ingiustitia contra il prossimo, percioche come altrove si è detto, secondo la dottrina de lo Apostolo, il marito, et la moglie non hanno alcuna potestà del proprio corpo, ma scambievolmente l’uno possiede il corpo dell’altro, la onde il torlo al legitimo possessore, et darlo a tale che non vi ha diritto, ne ragione alcuna, è cosa sopramodo ingiusta, et iniqua, et doppiamente Iddio autore di questo venerabile sacramento, ne rimane offeso, oltre la ingiuria grande, che si commette contra il publico, et contra la società civile, la quale per la vera, et sincera successione de i legitimi figliuoli conserva le famiglie, et le heredità, et gli honori, et finalmente se medesima. Perilche tutte le leggi humane et divine hanno et prohibito et