Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 16

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De i tre beni del matrimonio, et prima della prole. Cap. XVI.

Et perche meglio anchora s’intenda la dignità del matrimonio christiano, seguitarò di dire, che i santi Dottori hanno ridotti a tre capi i beni et frutti di esso, et sono questi, prole, fede, et sacramento. Gran bene è stato sempre nel matrimonio la prole, cioè i figliuoli, che si conseguiscono di legitima moglie, et che dalle leggi, lequali in ogni cosa grandemente li favoriscono, sono chiamati figliuoli nati di giusto matrimonio; ma questo bene è tanto maggiore nel matrimonio christiano, quanto il suo fine in questa parte è più alto et più nobile, imperoche il matrimonio in quanto è congiuntione naturale, ha riguardo alla propagatione et multiplicatione del genere humano, et in ciascuno huomo particulare, ha riguardo di generar un’altro simigliante à se, conforme all’appetito naturale, per il quale ciascuna cosa quanto può desidera conservarsi, et perpetuarsi; il che non si potendo naturalmente asseguire nello individuo, si asseguisce in un certo modo nella conservatione della specie, per mezzo della generatione, il che è commune anchora à gli animali senza [p. 9v modifica]ragione; ma l’huomo come animal sociabilissimo, et civile, considera di più nella sua congiuntione altri più perfetti fini, come per esempio, la conservatione della famiglia, et della patria, et altri simili, che tutti però sono ò naturali, ò civili. Ma il matrimonio della nuova legge è inalzato à tanta dignità, che principalmente è instituito per generare, et multiplicare il genere eletto, la gente santa, il popolo di Dio, acquistato col prezzo inestimabile del suo sangue; col quale lavati, et mondati i piccoli fanciulli nelle acque del santo Battesimo, sono inseriti nel corpo della santa Chiesa, et sono fatti vive membra di Christo, à fine che perseverando nella fede, et nel culto del vero Iddio, et nella osservanza de i suoi commandamenti, riempiano non solo la terra, nella quale stiamo à guisa di forastieri, et peregrini, ma molto più il Cielo, che è la nostra vera patria, et il termine, et la quiete di questo breve et faticoso viaggio. Et quantunque i santi padri dello antico testamento havessero nel maritarsi questa principale intentione di haver figliuoli, che fossero cultori del vero Dio, et si conservasse quel popolo, dal quale havea à nascer il seme, in cui si doveano benedir tutte le genti, nondimeno et i matrimonii loro non erano vero sacramento, come i nostri sono, et ogni bene che ne i loro matrimonii si ritrovava, è tanto più perfettamante ne i nostri, quanto più perfetta è la gratia, et la verità, che la legge, et le ombre, et quanto più perfetto senza comparatione è lo stato della santa Chiesa, diffusa per tutte le genti, che non era quello della antica, et angusta sinagoga.