<dc:title> Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme. Et un dialogo in detta materia - versione diplomatica </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Camillo Agrippa</dc:creator><dc:date>1568</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Agrippa - Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme, 1568.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_di_scienza_d%27arme_-_Versione_diplomatica/Dialogo_di_Camillo_Agrippa._Annibale_et_Camillo&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20180911111206</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_di_scienza_d%27arme_-_Versione_diplomatica/Dialogo_di_Camillo_Agrippa._Annibale_et_Camillo&oldid=-20180911111206
Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme. Et un dialogo in detta materia - versione diplomatica - Dialogo di Camillo Agrippa. Annibale et Camillo Camillo AgrippaAgrippa - Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme, 1568.djvu
Nnib. A punto ui deſiderauo, ſiate il ben uenuto. Cam & uoi il ben'trouato, eccomi, che biſogna? A. per me niente, per conto uoſtro ui uoleuo. C. & io per conto mio, & per uiſitar'uoi ſon qui uenuto, ben'che ci è, coſe triſte? A. non triſte, Dio me ne guardi ch'à uoi ne ad altri mai denonci male, ma ui uoleuo per auertirui di certa coſa. C. & di che? A. che non mandaſte à la ſtampa quell'opera uoſtra (come ho inteſo che ſete per fare) ſe prima non dicchiaraſte quelle figure di Geometria, che ſtanno là ſignate in tre loghi, ouero quattro (ſe ben'mi ricordo) accioche non reſtino li animi confuſi di coloro che le uedranno, & percio ui ſtimino d'altra qualità che uoi non ſete. C. ſon dunque uenuto à tempo, ueniuo à punto per la bona licentia uoſtra, di poter'fare quanto u'era ſtato referto, ui ringratio di queſta auertenza, & uoglio eſporle in ogni modo: benche pareua à me, d'hauer ſatisfatto con quella poca d'iſcuſatione ch'io faccio per la detta opera, ma poi che il parer'uoſtro è tale, & io l'adempirò uolontieri, & tanto piu, quanto ch'iſta notte paſſata paruemi di eſſer'ſtalto aſſalito da certi Filoſofi, li quali in ogni modo non uoleuano c'haueſſi potuto far'quelle figure con quel legno che uoi ſapete, ne dire certe altre coſe, le quali piu uolte ho conferite con Aleſſandro Coruino, & Franceſco Siciliano, & con uoi ancora, reputandomi Preſuntuoso in uoler ragionare di materie ſimili, non hauendo io ſtudiato. Di poi mi pareua con l'aiuto di molti gentil'homini amici miei, & col mio che mi diffendeuo: il che non penſo uoglia predire altro, ſe non che forſe alcuni alleui di Euclide, o di Ariſtotile, uorranno imputarmi, di quel ch'io dico, & io col mio aiuto, & d'altri miei Patroni mi diffenderò. Si che in ogni modo uoglio dicchiararle, per leuar'uia ogni mala impreſſione che poteſſe hauere ogn'uno, che uedeſſe quelle figure, & per moſtrare al mondo ſe ben non ho ſtudiato, che naturalmente poſſo parlar ancor'io di qualche coſa con ragione. & ſe uorrete uederne uoi la proua, pigliate quel mio libro in mano, et ritrouate le figure, ch'adeſſo ui darò à conoſcere per termini di lettere, come ſi fanno: ſe però non ui annoia queſta Theorica. A. Anzi l'hauerò molto à caro, per che in uero mi pare ſia bella induſtria queſta, & uoi