Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/12

Dell'orzo

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dell’orzo.

§ 679. L’orzo è fra i cereali quello che si presta ad una maggior moltiplicità di usi. Egli può servire a far pane, a far minestre, e nei paesi freddi serve a far birra.

§ 680. Varietà. L’orzo conta molte varietà coltivate.

L’orzo comune (fig. 172), detto quadrato (hordeum vulgare), ha una spiga piuttosto lunga ed arcuata; il seme, di color pallido, resta coperto dalla loppa anche dopo battuto, per il che dicesi vestito; soffre il freddo, e si semina in primavera; ma, dove il clima lo permetta, è meglio seminarlo in autunno.

L’orzo maschio (hordeum hexasticon), conserva pure i grani vestiti; la spiga è corta e disposta in sei ranghi assai regolari; tallisce molto e resiste al freddo più del comune; non versa tanto facilmente, e si semina presto nell’autunno in buon terreno. [p. 675 modifica]

L’orzo celeste (hordeum coeleste), ha la pianta e la spiga di un color cinereo tendente al bleu; i grani difficilmente si staccano, ma escono nudi sotto la battitura.

L’orzo a ventaglio (hordeum zeocriton), ha lunghe barbe divaricate in forma di ventaglio; ha il grano vestito, molto pesante e di qualità superiore alle altre varietà.

L’orzo distico (hordeum disticon), detto anche scandella, ha grani vestiti, spiga lunga e compressa. Desidera buon terreno; si semina in ottobre, ed anche in marzo, maturando al principio od alla fine di luglio, secondo che fu seminato in autunno od in primavera. Dà inoltre una paglia ed una stoppia assai ricercata dal bestiame.

§ 681. Composizione. L’orzo vestito, per mezzo dell’analisi, ci dà la seguente composizione ridotta a termini medii:

Amido 55 
Glutine ed Albumina 5 
Gomma e Mucilagine 6 
Loppa 20 
Acqua 14.

La farina contiene però 13,4 per 100 di materie azotate. Le ceneri all’incontro ci mostrano i seguenti principii:

Potassa e Soda 20,50 
Calce 2,21 
Magnesia 8,60 
Ossidi di Ferro e Manganese 1,07 
Acido fosforico 39,80 
    »     solforico 0,17 
    »     silicico 27,75.

Dalle qui esposte analisi rilevasi che l’orzo ridotto in farina deve essere più nutriente della segale, e che nelle ceneri la minor quantità proporzionale di acido fosforico è dovuta alla quantità di silice che troviamo in questo grano analizzato vestito; se noi dedurremo la silice degli involucri del seme vestito, avremo certamente una proporzione di acido fosforico superiore a quella riscontrata nella segale.

In quanto all’analisi della paglia riporto quella di [p. 676 modifica]Sprengel; 100,00 parti di paglia secca diedero 5,14 di ceneri, e queste erano composte da:

Potassa e Soda 0,23 
Calce 0,07 
Magnesia 0,55 
Ferro 0,18 
Acido fosforico 0,06 
    »     solforico 0,12 
    »     silicico 3,86 
Cloro 0,07 
5,14.

L’orzo adunque richiede una maggior quantità di principj minerali che non la segale.

§ 682. Clima, terreno e concime. L’orzo sopporta il freddo anche più della segale; vegeta anche verso il 65° di latitudine N, e nella Svizzera si coltiva anche a 1900m di altezza sul livello del mare. Richiede una somma di circa 1800 gradi di calore seminato in autunno, fiorisce a 16° e matura a 18° circa. La vegetazione dell’orzo è rapida e succede in quattro giorni circa; tallisce pure prontamente. Seminato in primavera tallisce meno, appunto per la rapidità con cui vegeta e matura con circa 1300 gradi di calore medio diurno misurato all’ombra.

La maggior quantità di principj minerali ed azotati che riscontransi nell orzo c’indicano ch’esso desidera un terreno ben lavorato, argilloso-siliceo-calcare, provvisto di concime organico. Non s’adatta al terreno troppo umido o troppo tenace. La rapidità poi colla quale vegeta e tallisce c’insegnerà pure ch’esso richiede un terreno già fertile, o concimato con sostanze ben decomposte o liquide.

§ 683. Coltura. L’orzo richiede un terreno profondo e ben lavorato perchè possa rapidamente, secondo la sua natura, stendere le radici e tallire. Epperò valgono le stesse norme indicate per la coltura del frumento autunnale e marzuolo. Soffre assai le erbe che crescono insieme, ed abbisogna di essere purgato diligentemente da esse.

La quantità di semente, di solito superiore di 1/3 a quella del frumento, deve variare secondo il tempo della semina, si deve cioè abbondare di più seminando in primavera e nei terreni poco fertili, che non seminando in autunno ed in [p. 677 modifica]buona terra, e ciò sempre perchè in quest’ultimo caso tallisce maggiormente.

Seminato in primavera può servire a disporre il terreno a spianata.

§ 684. Raccolto. L’orzo si deve tagliare quando comincia ad ingiallire, poichè se lo si lascia maturare completamente nel campo, con grandissima facilità perde i semi. Si fa asciugare ed appassire nel campo, indi si ammucchia subito al coperto e si batte dopo qualche giorno. Si deve insomma maneggiare il meno possibile onde non perdere troppi grani.

Del resto la mietitura, la battitura e la ripulitura si eseguiscono come pel frumento, colla sola differenza che l’orzo, al pari del riso, rimane ancora vestito dalla loppa od involucro del fiore. Così stagionato si ripone nel granajo, e prima di usarne, come farina o per farne minestra, si deve pilare, o svestire.

§ 685. Prodotto. Il prodotto può variare per le solite diverse circostanze di terreno, di cure, di concime e di vicende atmosferiche, che qui non ripeto, e che voi potete benissimo immaginare.

Presa la pianta allo stato normale, 100 parti di essa ci danno:

Grano 27 
Paglia e Loppa 54 
Stoppia 19 
100.

Dunque per ogni 100 di paglia si ha circa 50 di grano. Colla stagionatura il grano perde 13/100, e la paglia 17/100. Un ettaro di terreno può produrre dai 35 ai 40 ettolitri di grano d’orzo ed anche più; ed un ettolitro pesa circa 60 chilogrammi se coltivato in primavera e 70 se in autunno. Il valore commerciale dell’orzo è di 1/3 ad una metà inferiore a quello del frumento; per il che dove si può coltivare il frumento non converrà seminare l’orzo.