Trattato completo di agricoltura/Volume I/Coltivazione della vite/1
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Coltivazione della vite - 2 | ► |
clima della vite.
§ 484. La vite è incontestabilmente originaria dai climi caldi, come lo sono tutti i frutti dolci; e per conseguenza essa non vive dovunque, nè produce buon frutto nè lo matura se non nei climi caldi, piuttosto asciutti, poco dominati dai venti, e dove il divario tra l’estate e l’inverno non sia troppo sensibile.
Presso l’equatore, dove al livello del mare la temperatura media sarebbe di 28°, la vite non s’innalza più di 3000m sul monte, al piano l’uva rossa non matura bene più in là del 46° grado di latitudine, sino al 47° nelle posizioni migliori; sino al 49° l’uva bianca, pure nelle posizioni migliori, nè mai elevandosi più di 500 o 600 metri sul monte nella nostra latitudine. Per ciò si può dire che l’uva non matura dove la temperatura media dell’anno sia al di sotto di 10°, quantunque la vite possa continuare a vegetare anche a minor temperatura.
Ma perchè l’uva maturi non solo richiedesi questa temperatura media, ma vuolsi anche un estate che, per circa quattro mesi, abbia una temperatura non minore ai 19° per l’uva rossa, e di 17° per quella bianca. La vite mette il fiore quando la temperatura media dell’atmosfera sia di 18°; e da quest’epoca in poi esige un calore crescente non mai minore di 19°, nella media di ciascun mese successivo.
L’uva per maturare abbisogna da 4500 a 5000 gradi di calore dal momento che incomincia a germogliare sino al momento in cui la temperatura media, scendendo al disotto dei 19° per la rossa, e dei 17° per la bianca, non è più atta a far avanzar l’uva; dopo questo tempo l’uva può colorirsi un poco, ma non maturare. Di questa somma di gradi di calore, da 2600 ai 3000 abbisognano dopo la fioritura, che da noi avviene nella seconda metà di maggio.
§ 485. Per osservare se in un dato paese si possa coltivare la vite con vantaggio bisogna tener conto della temperatura media dal momento che in primavera sorpassa i 18° sino al punto in cui scende nuovamente ai 18° nell’autunno; se questa temperatura media ci darà una somma non minore di 2600 gradi potremo con sicurezza coltivare la vite. La somma poi di questa temperatura si ottiene moltiplicando, entro quei due limiti dei 18°, la temperatura media atmosferica per quella dei giorni; avvertendo che è meglio prendere la media di ciascun mese per facilitare il computo, e per includervi le differenze portatevi dai giorni nuvolosi o piovosi.
Eccovi per esempio il computo, per la media Lombardia, dove la temperatura media dell’anno è di 13°, cominciando dal momento in cui la temperatura supera i 18°.
Maggio | giorni | 10 | per la temper. med. di | 19 | gradi | 190 |
Giugno | 30 | » | 21 | » | 630 | |
Luglio ed Agosto | 62 | » | 23 | » | 1426 | |
Settembre | 30 | » | 19 | » | 570 | |
Giorni | 132 | Gradi | 2816 |
Nell’ottobre la temperatura scendendo dai 19° sino ai 15°, in breve tempo non serve più alla maturanza dell’uva rossa, e solo avvantaggerà l’uva bianca, sinchè si mantenga superiore ai 17°, nel caso che questa non avesse ancor raggiunta una somma di 2400 gradi almeno.
Da replicate osservazioni poi risulta che l’uva riesce tanto migliore, cioè più matura e più dolce, quanto più breve è il tempo che impiega a ricevere l’opportuna somma di calore. Perciò da noi il vino è sempre migliore quando l’uva è matura per la fine di settembre o prima; negli anni caldi non moderati da troppa umidità; e negli anni di siccità, in cui la vite, facendo pochi grappoli e poche foglie, meglio risente il beneficio dei raggi solari.