Trattato completo di agricoltura/Volume I/Chimica agricola/2
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Chimica agricola - 1 | Chimica agricola - 3 | ► |
composizione chimica delle varie sostanze vegetali.
§ 99. Il primo rudimento d’una pianta qualunque può ridursi ad una cellula (fig. 60), ed il successivo aumento devesi alla formazione ed aggregazione di nuove cellule formatisi nella linfa o succhio (fig. 61). L’aggregazione di queste cellule dicesi Tessuto cellulare.
La composizione del tessuto cellulare è la seguente:
Carbonio | 44,44 |
Idrogeno | 6,18 |
Ossigeno | 49,38 |
100,00 |
ossia 44,44 parti di carbonio unite a 55,56 d’acqua, scrivesi anche C12H10O10 che significa 12 equivalenti di carbonio uniti a 10 equivalenti sì d’ossigeno che d’idrogeno, i quali assieme corrispondono a 10 equivalenti di acqua, per cui invece di C12H10O10 la formola potrebbe esprimersi anche C12 + 10 HO. Il tessuto cellulare non è solubile; coll’acido solforico e fosforico concentrato si converte in destrina (§ 109), che è solubile, indi in glucosa (§ 112).
§ 100. Il legno, o tessuto legnoso, consta delle cellule che aumentando di numero, si aggregano fra loro e si comprimono, riempiendosi d’un’incrostazione che cresce col tempo in modo da non lasciare che dei piccoli canaletti per la circolazione della linfa (fig. 62, 63 e 64). È perciò che gli strati centrali, siccome i primi, riescono i più duri. A differenza del tessuto cellulare, il legno varia nella sua composizione nelle diverse piante. In ognuna però la proporzione del carbonio è di poco maggiore di quella del tessuto cellulare potendosi calcolare dal 50 al 54 per % d’acqua, per cui riesce evidente che il tessuto legnoso sarà favorito dall’assimilazione dell’acido carbonico o per mezzo dell’aria o per mezzo del terreno; per ciò le foglie e l’estremità delle radici ne contengono una proporzione maggiore.
Nel tessuto legnoso giovane spesso si riscontra dell’azoto, e gli elementi inorganici vi sono in proporzione assai maggiore, potendo il tessuto cellulare ritenersi puro carbonio ed acqua.
§ 101. L’amido, ha la stessa composizione elementare del tessuto cellulare e del legno e per conseguenza ha la stessa formola; nei vegetali trovasi sotto forma di granulazioni bianche, quasi cellule contenenti altre cellule; o più precisamente è formato da cellule nel cui centro se ne producono successivamente delle nuove (fig. 65). Questa tessitura dell’amido è posta in evidenza riscaldandolo a 200°, ed imbevendolo d’acqua; per tal modo le granulazioni si gonfiano, si rompono e si separano le pellicole che costituiscono le varie cellule (fig. 66).
L’amido, quantunque avidissimo dell’acqua, non vi è solubile; aggiungendovi una soluzione di iodio si tinge in azzurro. Le granulazioni dell’amido diversificano di forma nei diversi vegetali, e quelle del pomo di terra sono ovoidali.
65. Cellula ingrandita piena di grani di fecola ottenuta dal pomo di terra.
66. Grano di fecola maggiormente ingrandito dimostrante la separazione delle pellicole costituenti le cellule.Generalmente chiamasi fecola la materia amilacea del pomo di terra; amido quella dei grani dei cereali.
La materia amilacea abbonda in quelle piante, od in quelle parti che abbondano anche di alcali (potassa e soda), come può verificarsi dalle tavole osservando la composizione dei grani di melgone, riso, segale, orzo, miglio e nei tuberi del pomo di terra.
§ 102. Le gomme sono alcuni sughi che scolano da certe piante solidificandosi all’aria; hanno la stessa composizione dell’amido, ma le loro proprietà sono diverse. Fra le gomme si numera la gomma arabica; la cerasina o gomma che trasuda dalle nostre piante fruttifere, quali sono il pesco, il prugno, l’albicocco, il ciliegio, ecc.
La gomma arabica è solubile nell’acqua; la cerasina si gonfia nell’acqua, ma vi si scioglie difficilmente, meglio si scioglie nell’acqua bollente. L’iodio non colora in azzurro le gomme.
§ 103. La mucillagine vegetale si ottiene dai grani del lino, dalle foglie, dagli steli o dalle radici d’alcune altre piante, come dalla malva, dalla borraggine, ecc. Anche la mucilagine presenta la stessa composizione dell’amido1.
§ 104. Gli zuccari sono sostanze di sapor dolce, solubili nell’acqua e che si convertono in alcool ed acido carbonico in contatto con materia azotate, dette fermenti. Si distinguono tre specie principali di zuccari; il zuccaro di canna, quello d’uva, e quello dei frutti. Anche nel latte degli animali trovasi una materia dolce cristallizzabile, detta zuccaro di latte.
Lo zuccaro di canna esiste sciolto nel sugo non acido di molti vegetali; e specialmente nella canna da zuccaro, nelle barbabietole, nelle rape, carote, fusti di melgone, nel sugo ascendente dell’acero, nel discendente della betula, nel coco, nell’ananas, ecc.
Questo zuccaro è inodoro, molto dolce; si scioglie in 1/3 del suo peso d’acqua fredda, ed in minor quantità d’acqua bollente; la soluzione evaporata lascia dei cristalli, zuccaro candito; è insolubile nell’alcool freddo; si fonde a 160° formando una massa viscosa, che raffreddata si solidifica e divien fragile.
La composizione dello zuccaro di canna disseccato è la seguente:
Carbonio | 42,10 |
Idrogeno | 6,40 |
Ossigeno | 51,50 |
100,50 |
ossia contiene un equivalente d’acqua di più dell’amido, essendo esso costituito da C12H11O11, oppure C12 + 11 HO. Riscaldato a 210° o 220° perde due parti d’acqua, esprimendosi con C12 + 9 HO.
Gli acidi minerali, anche diluitissimi, e quasi tutti gli acidi vegetali, alterano questo zuccaro in modo che non cristallizza più, e divien consimile allo zuccaro di frutti; si combina facilmente colle basi alcaline.
§ 105. Lo zuccaro d’uva o di fecola è zuccaro di canna che ha subito l’azione degli acidi vegetali; trovasi specialmente nell’uva, e dicesi glucosa. Nel miele vi sono dei grani zuccherini analoghi alla glucosa. Questo zuccaro cristallizza assai difficilmente; è meno solubile nell’acqua; meno dolce; e si scioglie però in maggior proporzione nell’alcool.
Lo zuccaro d’uva è composto di
Carbonio | 36,10 |
Idrogeno | 7,00 |
Ossigeno | 56,90 |
100,00 |
le quali proporzioni in peso corrispondono a C12 H14 O14 od a C12 + 14 HO, contenendo tre equivalenti d’acqua di più che lo zuccaro di canna; a 100° si liquefa perdendo due parti d’acqua; si combina più difficilmente alle basi alcaline ed è sempre accompagnato dal cremortartaro (bitartrato di potassa), ed al tartrato di calce.
§ 106. Lo zuccaro di frutti acidi non cristallizza, come si è detto; si trova nei fambros o lamponi, nelle ciliegie, nelle prugne, nel sugo discendente dell’acero ed ascendente della betula, ecc., è molto solubile nell’acqua, e più degli altri nell’alcool, e si altera prontamente in contatto dei fermenti. Lo zuccaro di canna in contatto cogli acidi, si converte, come s’è detto, in zuccaro di frutti.
Lo zuccaro di frutti, C12 H12 O12, o C12 + 12 HO, contiene un equivalente d’acqua di più di quello di canna e quindi due meno di quello di uva. Lo zuccaro di frutti e la glucosa possono prodursi per l’azione degli acidi vegetali e del calore sull’amido o sulla gomma.
§ 107. La mannite, o zuccaro di manna, si riscontra nella trasudazione del frassino e del larice, nel sugo delle cipolle, degli asparagi, in diversi funghi, e nell’alburno di vari pini. La mannite cristallizza nell’alcool; si scioglie in 5 parti d’acqua fredda, ed in meno di calda; la soluzione evaporata lentamente da’ cristalli si fonde sopra 100°; non fermenta in contatto delle materie azotate.
La composizione della mannite è la seguente;
Carbonio | 39,60 |
Idrogeno | 7,70 |
Ossigeno | 52,70 |
100,00 |
Note
- ↑ L’identica composizione chimica del tessuto cellulare e legnoso dell’amido, delle gomme e della mucilagine, accompagnata da diverse proprietà fisiche apparenti, mostra esservi ancora a conoscere il motivo pel quale l’identica composizione chimica ci si possa presentare sotto diversi aspetti.