Traduzioni e riduzioni/Dall'Odissea/La maga
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la maga
Quella di subito uscita dischiuse le lucide porte,
e li chiamava, e coloro, gli stolidi, entrarono insieme.
Unico Eurìloco addietro restò, che pensava ad inganni.
Dentro li fece venire, sedere su sedie e sgabelli:
quindi lor diede del cacio e farina e miel giallo, commisto
tutto con vino Pramnèo: mescolava poi anche nel pane
erbe maligne, perchè lor cadesse la patria dal cuore.
Dopo che loro lo porse, bevuto che l’ebbero, subito
ella battea con la verga e così li chiudea nel porcile.
Ecco che avevano il capo e la voce ed il pelo di porci,
e la figura: la mente era sana, com’era da prima.
Dunque piangendo essi furono chiusi ed a loro la maga
ghiande di leccio e di quercia buttò, con le dure corniole,
come mangime: il mangime de’ porci, che stanno nel brago.
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