Traduzioni e riduzioni/Dall'Odissea/L'isola delle capre selvatiche

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Dall'Odissea - I Ciclòpi Dall'Odissea - Giornata allegra
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l’isola delle capre selvatiche

Ecco ed un’isola piana si stende di sghembo sul porto,
non alla terra così de’ Ciclòpi vicina o lontana,
piena di selva, e vi sono infinite le capre selvaggie,
chè non le storna il vedere le pèste degli uomini, e in essa
mai cacciatori non penetrano, ch’alle macchie selvose
soffrono grandi fatiche andando sui picchi dei monti:
non di pastura di greggi nè già d’arature è coperta,
ma non arata nè mai sementata ella d’uomini è priva
sempre, e nutrisce le capre dai tremuli e lunghi belati:
chè tra’ Ciclòpi non sono le navi dal minio alle guancie,

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nè carpentieri di navi vi sono, che possano fare
navi coperte di tolda, che tutto fornissero, andando
alle città degli altri uomini, al modo che s’usa, che spesso
gli uomini vanno a cercare l’un l’altro e traversano il mare:
questi pur l’isola avrebbero a loro ridotta a cultura.
Chè non è trista ella già; ma farebbe a suo tempo ogni cosa;
chè praterie vi si trovano al lido del torbido mare,
umide, soffici; e sì, vi farebbero viti perenni.
E l’aratura sarebbe più facile, e fitte le spighe
al tempo suo mieterebbero sempre: chè grasso è il terriccio.
V’ha un buon approdo e non c’è di mestieri l’ormeggio, nel porto,
nè di dar fondo a pietroni o di tendere canapi al lido:
ma chi v’approda, restare vi può, fin che voglia non punga
i marinai di far vela, e le brezze non soffino a modo.
Ma sulla vetta del porto c’è un’acqua che limpida scorre,
fonte sottessa una grotta, e dei pioppi vi crescono intorno.
Governavamo per là; degli dei non alcuno era guida
nell’oscurissima notte, e non c’era barlume di luce:
fitto un nebbione avvolgea torno torno le navi, e la luna
non si mostrava dal cielo: era tutto una nuvola il cielo.
Quivi nessuno con gli occhi quell’isola vide, e nessuno
vide l’ondate che lunghe vi si rotolavano al lido,
prima che urtassero a terra le navi fornite di tolda.
Come toccarono terra, noi tutte le vele serrammo
e discendemmo anche noi sulla terra, al frangente del mare,
e appisolatici lì aspettammo il chiarore dell’alba.