<dc:title> Teoria degli errori e fondamenti di statistica </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Maurizio Loreti</dc:creator><dc:date>2006</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/7.1.6&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20220829130651</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/7.1.6&oldid=-20220829130651
Teoria degli errori e fondamenti di statistica - 7.1.6 Ancora sui valori estremi di un campione Maurizio LoretiTeoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu
Come esempio, e ricordando il paragrafo 6.6, calcoliamo la densità di probabilità congiunta dei due valori estremi e di un campione ordinato e di dimensione N; questo sotto l’ipotesi che i dati appartengano a una
popolazione avente funzione di frequenza e funzione di distribuzione entrambe note.
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può provenire dal campione a disposizione in N maniere distinte; una volta noto , poi, può essere scelto in modi diversi; e, infine, ognuno dei dati restanti è compreso tra e : e questo avviene con
probabilità . Ripetendo i ragionamenti del paragrafo 6.6, si ricava
(7.6)
che non è fattorizzabile: quindi i valori minimo e massimo di un campione non sono indipendenti tra loro. Introducendo le variabili ausiliarie
con
ed essendo identicamente uguale a ,
dalla (7.6) si ricava
che, ricordando il limite notevole
,
asintoticamente diventa
.
Quindi ed (come anche di conseguenza e ) sono statisticamente
indipendenti solo asintoticamente, all’aumentare indefinito della dimensione del campione.