<dc:title> Teoria degli errori e fondamenti di statistica </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Maurizio Loreti</dc:creator><dc:date>2006</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/7.1.5&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20220829130640</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Teoria_degli_errori_e_fondamenti_di_statistica/7.1.5&oldid=-20220829130640
Teoria degli errori e fondamenti di statistica - 7.1.5 Applicazione: il decadimento debole K 0 e3 Maurizio LoretiTeoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu
I decadimenti consistono nei due processi deboli di decadimento del mesone
e
;
essi possono essere descritti dalle due variabili casuali c (carica dell’elettrone nello stato finale, ) e t (tempo di vita del ). La teoria, sulla base della cosiddetta “ipotesi ”, prevede che la funzione di frequenza congiunta sia
ove si è indicato con la funzione
:
(7.5)
nella (7.5), le costanti e rappresentano gli inversi delle vite medie dei mesoni e , mentre corrisponde alla differenza tra le loro masse.
Si vede immediatamente che la (7.5) non è fattorizzabile: quindi le due variabili non sono tra loro indipendenti. In particolare, le probabilità marginali
sono date dalla
e dalla
;
mentre le probabilità condizionate sono, da definizione, la