Su questo scoglio
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Qual sulla cetera | Suoi figli, e la magion del suo riposo | ► |
LXXXIII
III
Strofe.
Su questo scoglio
Spesso raccoglio
L’ali del mio pensiero;
Quando mi avveggio,
5Ch’ei per suo peggio
Trasvola mal sentiero.
Antistrofe.
Picciol soggiorno;
Ma pure intorno
Teti ci scherza, e Dori;
10E sull’Aprile
Aura gentile
Viene a crearci i fiori.
Epodo.
Nè d’aspro Borea
Per nubi gelide
15Sento alcun verno,
E pur d’Erigono
Il can sì fervido
Qui prendo a scherno,
Strofe.
Caro ricetto,
20Io qui soletto,
E d’ogni cura in bando,
Con stil Tebano,
Del sacro Urbano
Fommi sentir cantando.
Antistrofe.
25Astro, che sorge
Sul Tebro, e sorge
Per superno viaggio;
Al cui bel lume
In van presume.
30Nube di fare oltraggio.
Epodo.
Formò per Ercole
La dotta Grecia
Schiere di mostri:
Per lui si finsero
35Cotanto orribili
Di Lerna i chiostri.
Strofe.
In Erimanto
Gli si diè vanto
Di tranquillar le selve:
40Spense in Nemea
La belva rea,
Terror dell’altre belve.
Antistrofe.
Che non si disse?
Nesso trafisse
45Con ammirabil arco:
Nè venne manco
Al moro stanco
Sotto l’etereo carco.
Epodo.
Scese nell’Erebo,
50E fuor di Tenaro
Condusse a’ rai del Sole
Con mano intrepida
I gridi indomiti
Delle Cerberee gole.
Strofe.
55Cotal ragiona
Lungo Elicona
Clio che fiorita splende;
E co’ suoi carmi
Di certo parmi
60Ch’ella ciò dirne intende.
Antistrofe.
I mostri spegne
Chi voglie indegne
Dentro se stesso ancide;
E s’altri giova
65Con nobil prova,
Ei può nomarsi Alcide.
Epodo.
Cotal si nomini
Urban Pontefice:
Ei pien d’alta virtute,
70Ei mai non posasi:
Ei sempre impiegasi
Pur per altrui salute.