Su e giù sulla piazza di Pescia/Alla calzoleria Papini

Alla calzoleria Papini

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Una seconda farmacia Al negozio di pannina Baldini
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Alla calzoleria Papini

— Che bella mostra ! Ma più bella ancora sarebbe se anzi che gialla fosse lustrata nera a oro. Colore [p. 26 modifica]antipatico, che ricorda la bandiera austriaca del 1848, allora quella nazione, nostra nemica.

Avete ragione, ma bisogna convenire che un bel giovane vestito di nero con guanti gialli, sarebbe una melina che tutte le ragazzine ci attaccherebbero volentieri un morzo!

— Papini, queste scarpe mi fanno male. Il bene si fa in chiesa.

— Mi strizzano.

Si tiri più in là! vuol fare un cambio con queste scarpe di porpora d’oro?

— Non vorrei che il pubblico credesse che io avessi i piedi di metallo prezioso e la testa di brillanti, credendomi figlio di Creso1.

Messa all’asta, deserto l'incanto. Chi sarebbe mai quel giovane che volesse sposare un cerotto di fanciulla per tenersela sul cassettone sotto campana di cristallo?

— Papini

Cosa desidera questa trinità?

— Fra i miei desideri c’è inclusa la moglie, di possedere un paio di scarpe alla fratina, mi spiego, aperte in cima alla punta.

Che voi’ ella abbracciare quella regola?

— Per carità (?) Sono per mio marito che tento di ficcarlo in una compagnia di religiosi per battere la via della filantropia, è tanto avaro che prenderebbe tutto per sè! Bisogna proprio correggerlo, non è cattivo.

Mi sembra neanche buono!

— Fa. d’uopo dire che la carriera del marito non era per lui. Ma io la penso diversamente: un poco [p. 27 modifica]di umanità rientra nel galateo della coscienza. Vi sono creature che vi mandano la carità con tanto garbo, bisognerebbe avere il cuore duro come l’Arcivescovo Ruggeri, che rinchiuse quella povera famiglia in una torre senza una fetta di pane.

Quel ramolaccio .... triunvirato di canaglie: in fin dei conti si contano i gambi!2 Quando vi è lui in famiglia, che Dio ci scampi e liberi ad alzare le ali, dice: La donna in casa deve stare sempre terra.... terra.

— Ben mi’ stiaffi!

Se a prender marito avessi creduto di trovarmi a queste painelle3 ti salutavo matrimonio!

Ne avevi voglia di far cuccù dalla porticina del Casino! Come cambiano i tempi, dalle felicità, dalle fantocce e dai chicchi della Befana, al coscer duro di un marito ribelle a qualunque gentilezza! Ma se almeno fosse bello! Ha una testa a lucchese, il triregno papale, il naso, tiriamo via è passabile, ma gli occhi, lo sguardo del barbagianni! se lo potessi ficcare in qualche compagnia di reliosi, scavizzerò tanto che alfine ci riuscirò.

Questi uomini, tutti compagni, l’uno sembra modellato sull’altro! Delle bugie ne fanno a rifascio!

Signore, guardi come parla!

Qui non faccio allusione al calzolaio Papini... (m’intendo nelle mie orazioni). Voglio vedere se il chiostro gli tocca il cuore.... Se si emenda lo ficco nella società, fate bene fratelli; quella è la vera via del Paradiso! Ab! se lo potevo annusare prima del nodo nunziale .... (accidenti ai nodi), ma come fare? [p. 28 modifica]Il babbo me lo piantò lì per lì in fretta e furia.... non ebbi tempo di squadrarlo a modo mio. Ho sempre nelle orecchie quel maledetto !

— Mi voi bene?

0 vai là... F ho speso benino il mio amore !

Il porta lettere.

— Papini, avete una raccomandata.

Date qua.

Signor calzolaio.

Se ero un Signore, non stavo qui a segarmi le mani collo spago, piantar bullette e stecchi e a dimenar la lesina.

— Due incogniti piedini desidererebbero una calzatura per recarsi alla festa da ballo; per la misura delle medesime, manderò la zia e le modellerete su i suoi piedini !

Signora. Lei sarebbe la modella delle scarpe ?

— Precisamente.

Madonna del Soccorso ! Che eleganza di piedi ! Per le strade non fa bisogno di spazzaturaio. Pensa lei Signora a pulire la città d’immondizie ?

— Sfacciato !

Che sia un pesce d’ Aprile.

Note

  1. Vedi mitologia.
  2. Si faranno i conti.
  3. Seccature.