Gelone

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Polieno - Stratagemmi (II secolo)
Traduzione dal greco di Lelio Carani (1821)
Gelone
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Gelone


Gelone figliuolo di Dinomeno, Siracusano, eletto capitano e generale nella guerra, che si tolse a fare contro Imilcone Calcedonese, avendo onoratamente aquistata la vittoria, montato in aringo, e rendendo buon conto della dignità del generalato, delle spese, de’ tempi, dell’arme, de' cavalli, delle galee, e riscuotendo lodi per tutte queste cose; alla fine egli si spogliò della veste, e stando ignudo in mezzo: Così dunque, disse egli, io vi sto davanti ignudo e voi vi state armati. Perché se voi sapete, che io abbia fatto cosa alcuna, che non si debba tollerare voltate l’arma contro me stesso, il fuoco, i ferri, i sassi. Allora il popolo imprese a lodarlo come ottimo capitano. Il qual rispondendo loro disse; dunque per l’inanzi eleggete simili capitani: a cui da capo rispose il popolo: ma noi non ne abbiamo altro eguale. A questo modo scudo creato la seconda volta capitano della guerra, in cambio di capitano diventò tiranno di Siracusa. Gelone tiranno de’ Siciliani mettendo in apparecchio l' esercito per far guerra ad lmilcone re de’ Calcedonesi, accampatosi dirimpetto a lui, non gli dava il cuore di far la giornata. Ma egli comandò, che Pediarco capitano degli arcieri, il quale e di statura di corpo, e [p. 25 modifica]di volto era somigliante a lui, vestito con le vesti da tiranno, uscisse fuori degli alloggiamenti, e che facesse il sagrifizio all’altare. Parimente che gli arcieri abbigliati di candide vesti portando il mirto vi ascondessero sotto gli archi. Laonde veggendo eglino Imilcone, il quale veniva anch’egli fuori a questo modo, e sagrificava; subito gli scagliassero addosso i dardi. Fatto questo in tal modo, Imilcone non avendo punto sospetto di simili cose, se ne venne, e misesi a sagrificare. Allora gli furono scagliati di molti dardi addosso, mentre che sagrificava, e trafitto si passò di questa vita.

Volendo Gelone levar via l’imperio de’ Megaresi, chiamò ciascuno de’ Doriesi, che volesse venir quivi ad abitare. Ma egli impose una taglia a Diogneto principe de’ Megaresi molto grave; ed egli il simile fece a suoi cittadini; i quali non volendo per modo alcuno pagare il tributo, siccome quello che era sovra le forze loro se ne andarono ad abitare a Siracusa, e si sottomisero all'impero di Ciclone.