Pagina:Manzoni.djvu/37: differenze tra le versioni

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Il Manzoni, per sua natura, s'accostava, invero, più al fare un po' rigido del Parini che a quello pieno ed ampio, ma un po' reboante del Monti; quindi il Monti, che pur lo lodava tanto, desiderava in lui alcuna maggiore larghezza e rotondità di frase, ossia, come diceva, "un po' più di virgiliana mollezza," che si sarebbe ancora definita convenientemente "pastosità lombarda." Nel Sonetto giovanile che vi ho già riferito, il Manzoni si accusa da sè stesso come "duro di modi."
{{Centrato|'''VI.'''}}
Questa durezza è pure un poco nella sua poesia, quando alcun sentimento specialmente soave e vivace non viene a commuoverlo, obbligando il critico arcigno a tacere innanzi al poeta commosso.

{{Centrato|Il Trionfo della Libertà.}}

il Manzoni, per sua natura, s’accestava, invero,
iù al fare un po'rigido del Parini che a quello pieno
'ed ampio, ma un po'reboante del Monti; quindi il
Monti., che pur lo lodava tanto, desiderava in lui alenna maggiore larghezzae rotondita di frase, ossia,
come diceva, «un po'più di virgiliana mollezza,» che
si sarebbe ancora definita convenientemente cc pastosità lombarda.» Nel Sonetto giovanile che vi ho gia
riferito, il Manzoni 'si accusa da se stesso come
Ae duro di modi.» Questa durezza è pure un poco nella
sua poesia, quando alcun sentimento specialmente
soave o vivace non viene a commuoverlo, obbligando
il critico arcigno a tacere innanzi al poeta commosso. lì
Tuttavia il Manzoni, negli anni de’suoi studii a Pavia, più tosto che un alunno e un ammiratore del discreto, austero e porco di vers! tcssztor, ci si dimostra
un seguace delfimpetuoso Monti, verseggiatore facile,
ad un tempo, e solenne e d alti-··tonante, dal quale egli
dovette puro avere appreso a studiare e ad imitar la
Divine Coznmedìm.<ref>Cfr. ''Il Trionfo della libertà'', e il Carme: ''In morte dell’Inbonati''.</ref>
Dall’Azttobz’og:·a/in del medico inglese Granville,
il quale nell'anno 4802 studiava la Medicina nell'Universita di Pavia, rilevo che, in quelltanno medesi



Tuttavia il Manzoni, negli anni de' suoi studii a Pavia, più tosto che un alunno e un ammiratore del discreto, austero e ''parco di versi tessitor'', ci si dimostra un seguace dell'impetuoso Monti, verseggiatore facile, ad un tempo, e solenne ed alti-tonante, dal quale egli dovette pure avere appreso a studiare e ad imitar la ''Divina Commedia''.<ref>Cfr. il ''Trionfo della libertà'', e il Carme:''In morte dell'Imbonati''.</ref> Dall'''Autobiografia'' del medico inglese Granville, il quale nell'anno 1802 studiava la Medicina nell'Università di Pavia, rilevo che, in quell'anno medesimo, egli vi conobbe il Manzoni, il