Pagina:La fisica dei corpuscoli.djvu/170: differenze tra le versioni
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e poichè <math>n</math> ai due estremi di integrazione prende i valori <math>n_\text{A}</math> e <math>n_\text{B}</math>, così integrando e sostituendo a <math>\beta</math> il suo valore si avrà |
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| {{§|f170|170)}} |
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| <math>V_{AB}\, =\, \frac{RT}{ |
| <math>V_\text{AB}\, =\, \frac{\text{RT}}{\text{N}e}\, \log\, \frac{n_\text{A}}{n_\text{B}}</math>, |
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che è dunque la {{spaziato|differenza di potenziale di contatto}}. |
che è dunque la {{spaziato|differenza di potenziale di contatto}}. |
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Questa formola ci permette di stabilire la legge di {{Sc|Volta}}. Immaginiamo di avere una serie A, B, C, ... M di conduttori in catena. La differenza di potenziale che |
Questa formola ci permette di stabilire la legge di {{Wl|Q680|{{Sc|Volta}}}}. Immaginiamo di avere una serie A, B, C, ... M di conduttori in catena. La differenza di potenziale che esisterà agli estremi di questa catena sarà data da una somma di termini della forma della [[#f170|170)]]. Sarà dunque |
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| {{§|f171|171)}} |
| {{§|f171|171)}} |
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| <math>\text{V}_\text{AM} = \frac{\text{RT}}{\text{N}e} \left\{\log \frac{n_\text{A}}{n_\text{B}} + \log \frac{n_\text{B}}{n_\text{C}} + ... + \log \frac{n_\text{L}}{n_\text{M}}\right\}</math> |
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| <math>\text{V}_{\text{AM}} = \frac{\text{RT}}{\text{N}e}\, \log \frac{n_\text{A}}{n_\text{M}}</math> |
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e questo risultato si può esprimere dicendo che {{spaziato|la differenza di potenziale agli estremi è quella stessa che si avrebbe se non esistessero i metalli intermedi; che è la legge di {{sc|Volta}}}}. |
e questo risultato si può esprimere dicendo che {{spaziato|la differenza di potenziale agli estremi è quella stessa che si avrebbe se non esistessero i metalli intermedi; che è la legge di {{sc|Volta}}}}. |
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La formola 170) ci dice anche quale è il lavoro che si dovrebbe esercitare per far passare attraverso la sezione di contatto |
La formola [[#f170|170)]] ci dice anche quale è il lavoro che si dovrebbe esercitare per far passare attraverso la sezione di contatto l’unità di quantità elettrica. In altri termini quella formola espressa in unità meccaniche ci dà il calore dell’''effetto'' {{Sc|Peltier}}. |
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Le formole date fin qui sono quelle fornite dalla teoria di {{sc| |
Le formole date fin qui sono quelle fornite dalla teoria di {{Wl|Q61755|{{sc|Drude}}}}, che si può dire costituisca la teoria classica per i fenomeni elettronici dei metalli. Anche il {{Wl|Q41688|{{sc|Lorentz}}}} e il {{Wl|Q122701|{{sc|Thomson}}}} hanno studiato gli stessi fenomeni con criteri un po’ diversi. Le formole alle quali si giunge in ciascuna di |
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