Pagina:La fisica dei corpuscoli.djvu/167: differenze tra le versioni
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<section begin="1"/>{{spaziato|termica ed elettrica di un metallo è indipendente dalla natura del metallo, ed è proporzionale alla temperatura assoluta}}. |
<section begin="1"/>{{spaziato|termica ed elettrica di un metallo è indipendente dalla natura del metallo, ed è proporzionale alla temperatura assoluta}}. |
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La prima parte di questa legge fu enunciata per la prima volta {{sc|Wiedemann}} e {{sc|Franz}}<ref>{{sc|G. |
La prima parte di questa legge fu enunciata per la prima volta {{Wl|Q62108|{{sc|Wiedemann}}}} e {{Wl|Q90940|{{sc|Franz}}}}<ref>{{sc|G. Wiedemann}} e {{sc|R. Franz}}, Pogg. Ann. 89, p. 497 (1853).</ref> che la dedussero empiricamente nel 1853; la seconda parte si deve a {{Wl|Q503902|{{sc|L. Lorenz}}}}<ref>{{sc|L. Lorenz}}. Wied. Ann. 13 pag. 422 (1881).</ref> che la enunciò nel 1861. La legge però è conosciuta sotto il nome di {{spaziato|legge}} di {{sc|Wiedmann}} e {{sc|Franz}}<ref>Cfr. anche H. A. {{Wl|Q41688|{{sc|Lorentz}}}}, ''The Theory of Electrons'', cap. I, n. 49. Teubner (1909).</ref>. |
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Se ora si osserva che nei metalli la conducibilità elettrica è presso a poco inversamente proporzionale alla temperatura assoluta, almeno entro certi limiti, se ne deduce che la conducibilità termica è presso a poco indipendente da quella. La verifica sperimentale di questa conclusione è stata fatta da {{sc|Lees}}<ref>{{Sc|Lees}}, Phil. Trans., t. 208, p. 381 (1908).</ref> e da {{Sc|Jaeger}} e {{sc|Diesselhorst}}<ref>{{sc|Jaeger}} e {{sc|Diesselhorst}}, Sitz. ber. Berlin p. 719 (1899) e Abh. d. Phys. Techn. Reichsanstalt. t. 3, p. 269 (1900).</ref>, i quali ultimi hanno dimostrato sperimentalmente anche la legge di {{sc| |
Se ora si osserva che nei metalli la conducibilità elettrica è presso a poco inversamente proporzionale alla temperatura assoluta, almeno entro certi limiti, se ne deduce che la conducibilità termica è presso a poco indipendente da quella. La verifica sperimentale di questa conclusione è stata fatta da {{sc|Lees}}<ref>{{Sc|Lees}}, Phil. Trans., t. 208, p. 381 (1908).</ref> e da {{Sc|Jaeger}} e {{sc|Diesselhorst}}<ref>{{sc|Jaeger}} e {{sc|Diesselhorst}}, Sitz. ber. Berlin p. 719 (1899) e Abh. d. Phys. Techn. Reichsanstalt. t. 3, p. 269 (1900).</ref>, i quali ultimi hanno dimostrato sperimentalmente anche la legge di {{sc|Wiedemann}} e {{sc|Franz}}. I risultati confermano le deduzioni teoriche anche per ciò che riguarda il valore numerico del rapporto, salvo alcune eccezioni specialmente per le leghe, e l’influenza di alcuni elementi fisici<ref>V. per es. {{Wl|Q61477244|{{sc|S. Lussana}}}} — {{TestoAssente|Influenza della pressione sulla conducibilità calorifica ed elettrica dei metalli e la legge di Wiedemann-Franz|''Influenza della pressione sulla conducibilità calorifica ed elettrica dei metalli e la legge di'' {{sc|Wiedemann-Franz}}}}, N. C. v. XV p. 130-170 (1918).</ref>.<section end="1"/> |
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<section begin="2"/>9. — '''Elettricità di contatto.''' — Quando in un conduttore i corpuscoli hanno preso una distribuzione di equilibrio nessuna corrente vi circola. Ma se sopravviene una causa che modifichi quella distribuzione, il moto dei {{pt|corpu-}}<section end="2"/> |
<section begin="2"/>9. — '''Elettricità di contatto.''' — Quando in un conduttore i corpuscoli hanno preso una distribuzione di equilibrio nessuna corrente vi circola. Ma se sopravviene una causa che modifichi quella distribuzione, il moto dei {{pt|corpu-}}<section end="2"/> |