Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/44: differenze tra le versioni
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Taccia la lettera se li par bene. Io confessai alcune cose con la cautela del capitolo ''dilecti filii Cistercenses . De accusatione'', e non mai ribellion né eresia. Ma perché questa è causa di tutto il senato di cardinali illustrissimi e non di giudici bassi, non m’ascoltano, né |
Taccia la lettera se li par bene. Io confessai alcune cose con la cautela del capitolo ''dilecti filii Cistercenses . De accusatione'', e non mai ribellion né eresia. Ma perché questa è causa di tutto il senato di cardinali illustrissimi e non di giudici bassi, non m’ascoltano, né pònno. E cosí anche il nunzio passato non m’intese; ché non basta leggista solo a cose tali, e sempre condannâro li profeti questi giudici di legge con errore, come si sa. Però solo da me potrá intender il vero, lasciandomi parlare in abundanza di scienza, e non concisamente «''ad laqueum et ruinam''», sí e no, «va’ alla fossa, crepa!» etc. O Dio, provedi presto. Non caderá una lettera di quanto disse santa Caterina da Siena etc. Ma scrissi a Sua Beatitudine assai: può vederlo. Dio sia con noi. |
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