Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/287: differenze tra le versioni

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<section begin="s1" />pistòle a monsignor Rossi, e non ho ancora risposta; ed a Vostra Signoria significai ch’in Napoli sta carcerato mio nepote, ed in Roma fuggitivo mio fratello con perdita di quanto ci era in casa; e mandai quanti denari ho potuto e per questo non subito ho sodisfatto. Mi bisognará prosequire, e vedo che Domenedio non mi manca. Io sto piú sano che prima, e fra gente buona, caritativa che non consente alli mali ufficii che loro sono suggeriti dal mio Caino achitofellista di Roma; anzi m’avvisono e stimano piú che non merito con continui e cordiali buon officii.
pistòle a monsignor Rossi, e non ho ancora risposta; ed a Vostra

Signoria significai ch’in Napoli sta carcerato mio nepote, ed
Resto al suo comando, e li prego da Dio ogni felicitá della terra e del cielo. Saluto caramente il signor Cassendo — e l’aspetto — ed a tutta la casa, ospizio di virtú.
in Roma fuggitivo mio fratello con perdita di quanto ci era
in casa; e mandai quanti denari ho potuto e per questo non
subito ho sodisfatto. Mi bisognará prosequire, e vedo che Domenedio non mi manca. Io sto piú sano che prima, e fra gente
buona, caritativa che non consente alli mali ufficii che loro sono
suggeriti dal mio Caino achitofellista di Roma; anzi m’avvisono e stimano piú che non merito con continui e cordiali
buon officiò
Resto al suo comando, e li prego da Dio ogni felicitá della
terra e del cielo. Saluto caramente il signor Cassendo — e
l’aspetto — ed a tutta la casa, ospizio di virtú.


{{gap|2em}}{{type|f=90%|Parigi, 16 marzo 1635.}}
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Di V. S. illustrissima
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servitore obligatissimo e divotissimo
servitore obligatissimo e divotissimo
Tomaso Campanella.
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AU’illustrissimo e reverendissimo
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l’abbate Fabri monsieur de Peresc,
l’abbate Fabri monsieur de Peresc,
padrone mio osservandissimo.
padrone mio osservandissimo.
in Aix.
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LXXXf
Ad Urbano VIII
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Chiede la grazia che non si permetta al Mostro ed al Ridolfi
{{Ct|f=100%|v=1|lh=1.4|Chiede la grazia che non si permetta al Mostro ed al Ridolfi<br>di continuare a fargli de’ torti.}}
{{indent|4|Santissimo Padre,}}
di continuare a fargli de’ torti.

Santissimo Padre,
Fui forzato scriverle l’inclusa. Pazienza se è lunga, ma
Fui forzato scriverle l’inclusa. Pazienza se è lunga, ma necessaria a chi governa. Quel ch’io dico e fo per la gloria di Vostra Beatitudine ed utilitá de’ suoi, il tempo, gli effetti<section end="s2" />
necessaria a chi governa. Quel ch’ io dico e fo per la gloria
di Vostra Beatitudine ed utilitá de’ suoi, il tempo, gli effetti