Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/226: differenze tra le versioni

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calendario fatta con somma ragione da Gregorio XIII, per queste esorbitanze volendo far accordar l’anno civile coll’astronomico, per le feste mobili aggiustare al rito del concilio niceno. Ci è anche la via del sole ristretta per ventiquattro minuti dall’equatore a’ tropici. Dalle quali esorbitanze sono mossi gli astrologi a metter moto ''in posteriora'' nell’ottava sfera, il quale si complisse in trentaseimila anni, secondo Tolomeo ed Ipparco: e dopo questo circuito aspetta Albumassar ed altri il fin del mondo, perché invero non convien dire che si finisca il mondo pria che si finisce una circulazion almeno del primo mobile, come non si finisce il giorno se non si finisce una circulazion diaria del sole. Altri poscia per salvar l’apparenze posero novi circelli e librazioni come Thebit babilonico e ’l re Alfonso, e tiran la vita del mondo a quarantanovemila anni; se ben Albategnio, da loro sequitato, non va se non a ventitremila incirca e Nicolò Copernico per salvare questi fenomeni donò il moto alla terra ed al mondo vita di venticinquemila ottocento sedici anni.
calendario fatta con somma ragione da Gregorio XI11, per queste esorbitanze volendo far accordar l’anno civile coll’astronomico, per le feste mobili aggiustare al rito del concilio niceno.

Ci è anche la via del sole ristretta per ventiquattro minuti
Ed io, Santissimo Padre, vedendo tra loro incostanza ed impossibilitá nelli dogmi e secondo la sacra scrittura, feci quattro libri di ''Astronomia nova'', mostrando gli errori di Copernico non che degli altri, scoprendo che questi son li sintomi della morte del mondo — come vogliono con David tutti i santi padri, non quattro o cinque etc., — e che questi scienziati fanno il conto senza l’oste e peccano di petizion di principio e rendono non cause per cause: pensando io in ciò esser utile a santa Chiesa ed alla conversione delle nazioni, perché discopro questi esser li regni «''in sole et luna et stellis''» dati dal Messia per il secondo avvento e cominciati poco avanti nel primo in parte, quando in Aggeo profeta disse: «''adhuc modicum et movebo caelum et terram, et veniet desideratus cunctis gentibus'' etc.». Perché invero quando nacque il Messia, erano caminati quasi cinque gradi avanti i punti cardinali e si cominciò questa mutazione insensibilmente, consentendo e scommovendosi tutta la machina del mondo alla novitá e preparamento dell’umanazion del Verbo eterno suo
dall’equatore a’ tropici. Dalle quali esorbitanze sono mossi gli
astrologi a metter moto in posteriore! nell’ottava sfera, il quale
si complisse in trentaseimila anni, secondo Tolomeo ed Ipparco:
e dopo questo circuito aspetta Albumassar ed altri il fin del
mondo, perché invero non convien dire che si finisca il mondo
pria che si finisce una circulazion almeno del primo mobile,
come non si finisce il giorno se non si finisce una circulazion
diaria del sole. Altri poscia per salvar l’apparenze posero novi
circelli e librazioni come Thebit babilonico e ’l re Alfonso,
e tiran la vita del mondo a quarantanovemila anni ; se ben
Albategnio, da loro sequitato, non va se non a ventitremila
incirca e Nicolò Copernico per salvare questi fenomeni donò
il moto alla terra ed al mondo vita di venticinquemila ottocento sedici anni.
Ed io, Santissimo Padre, vedendo tra loro incostanza ed
impossibilitá nelli dogmi e secondo la sacra scrittura, feci
quattro libri di Astronomia nova , mostrando gli errori di
Copernico non che degli altri, scoprendo che questi son li
sintomi della morte del mondo — come vogliono con David
tutti i santi padri, non quattro o cinque etc., — e che questi
scienziati fanno il conto senza l’oste e peccano di petizion di
principio e rendono non cause per cause: pensando io in ciò
esser utile a santa Chiesa ed alla conversione delle nazioni,
perché discopro questi esser li regni «in sole et luna et stellisi
dati dal Messia per il secondo avvento e cominciati poco
avanti nel primo in parte, quando in Aggeo profeta disse:
* adhuc modicum et tnovebo caelum et terroni, et veniet desideratus cunctis gentibus etc.». Perché invero quando nacque
il Messia, erano cantinati quasi cinque gradi avanti i punti
cardinali e si cominciò questa mutazione insensibilmente, consentendo e scommovendosi tutta la machina del mondo alla
novitá e preparamento dell’umanazion del Verbo eterno suo