Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/29: differenze tra le versioni
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revelanti ''sunt ex dicto fratris Dionysii qui omnia negavit''. Se ne fuggío e si fe’ turco, ché tanto gridato al cane {{spaziato|lupo lupo}}, che si fe’ lupo. Ma Dio lo permesse per la sua lussuria; perché esso ha riferito le parole mie d’altro modo, volendo uscire in campagna a vendicar la morte di suo zio ammazzato da altri frati: e però dicea che dovea perir il regno; e certi carcerati per debito l’accusâro e s’indultâro e premii acquistâro. |
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revelanti sunt ex dicto fratris Dionysii qui omnia negavit. Se |
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ne fuggio e si fe’ turco, ché tanto gridato al cane lupo lupo, |
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Or, signor mio, ben sa ella che tutti profeti passâro per questa accusa: Micheas «''quia non prophetat nobis bona''»; Isaia per lo stesso mori; Ieremia «''moriatur quare dixit contro templum hoc'' etc.». De gli altri si legge sempre questa accusa: «''benedixit Deo et regi''»; e Platone e Senofonte nell’''Apologia'' in favor di Socrate dicon che questa è querela antica contra li sapienti nati ad illuminar la gente al meglior vivere, e però odiati da chi governa male. Non mi ammacchia fra Dionisio, sendo scritto: «''erunt duo in eodem lecto, unus assumetur, alias relinquetur''»: e san Giovanni: «''ex nobis exierunt, sed non erant ex nobis, nam permansissent'' etc.». |
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che si fe’ lupo. Ma Dio lo permesse per la sua lussuria; perché |
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esso ha riferito le parole mie d’altro modo, volendo uscire in |
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Avendo io l’anno [15]98 predicato il fin del mondo e la renovazion del secolo per la mutazion del sole che da Tolomeo in qua è calato cento e diecimila miglia, e per la obliquitá del Zodiaco mancata trenta miglia incirca, e per la mutazion dell’apogei, eccentricitá e d’equinozii e solstizii ch’arrivano al proprio quatrato di novanta gradi dal principio del mondo in qua, e son confuse tutte le figure celesti — cose non intese dagli antichi, parte scoperte da Copernico con l’osservanze passate, ma con falsi principii e cause, non cause ragionate, e da me conosciute solo per sintomi della morte del mondo perituro per fuoco, onde scrissi quattro libri della mortalitá del mondo in favore di san Pietro, ''Contra Aristotele e Tolomeo e Copernico e Telesio'', e palesai come è giorno il tempo, «''virtutes coelorum movebuntur''»; — tutta la gente mi venea a dimandar di questo. Occorse nel medesimo tempo l'inondazion del Tevere ed in Calabria cometa e visioni in aria come quelle di Gerusalem, e li terremoti prodigiosi ch’inghiottîro quasi mezza la Calabria e Sicilia e fûr da me predetti ed antevisti. |
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campagna a vendicar la morte di suo zio ammazzato da altri |
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frati: e però dicea che dovea perir il regno; e certi carcerati |
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per debito l’accusáro e s’indultáro e premii acquistáro. |
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Or, signor mio, ben sa ella che tutti profeti passare per |
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questa accusa: Micheas «quia non prophetat nobis bona»; Isaia |
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per lo stesso mori ; Ieremia «moriatur quot e dixit contro templuni hoc etc.». De gli altri si legge sempre questa accusa: |
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* benedixit Deo et regi»; e Platone e Senofonte nell’ Apologia |
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in favor di Socrate dicon che questa è querela antica contra |
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li sapienti nati ad illuminar la gente al meglior vivere, e però |
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odiati da chi governa male. Non mi ammacchia fra Dionisio, |
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sendo scritto: «erunt duo in eodent lecto, unus assume/ur, alias |
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relinquetur»: e san Giovanni: «ex nobis exierunt, sed non |
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e rati t ex nobis, nam permansissmt etc.». |
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Avendo io l’anno [15J98 predicato il fin del mondo e la |
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renovazion del secolo per la mutazion del sole che da Tolomeo |
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in qua è calato cento e diecimila miglia, e per la obliquitá del |
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Zodiaco mancata trenta miglia incirca, e per la mutazion dell’apogei, eccentricitá e d’equinozii e solstizii ch’arrivano al |
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proprio quatrato di novanta gradi dal principio del mondo in |
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qua, e son confuse tutte le figure celesti — cose non intese dagli |
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antichi, parte scoperte da Copernico con l’osservanze passate, |
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ma con falsi principii e cause, non cause ragionate, e da me |
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conosciute solo per sintomi della morte del mondo perituro per |
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fuoco, onde scrissi quattro libri della mortalitá del mondo in |
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favore di san Pietro, Centra Aristotele e Tolomeo e Copernico e |
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Telesio, e palesai come è giorno il tempo, «virtutes coelorum |
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movebunlur»; — tutta la gente mi venea a dimandar di questo. |
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Occorse nel medesimo tempo P inondazion del Tevere ed in |
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Calabria cometa e visioni in aria come quelle di Gerusalem, |
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e li terremoti prodigiosi ch’inghiottirò quasi mezza la Calabria |
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e Sicilia e fúr da me predetti ed antevisti. |