Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/189: differenze tra le versioni

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 <poem>
 Vider sovente i popoli
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 {{R|210}}e rotto a Libitina il fiero stral.
-Quando il covante insidie
+     Quando il covante insidie
 nel cavo fianco e morte
+dono fatal di Pallade
-dono fatai di Pallade
 su le dardanie porte
-{{R|215}}stette e insiem le percosse armi sonar,
+{{R|215}}stette e insiem le percosse armi sonâr,
+     non tacque giá di Priamo
-non tacque giá di Priamo
 la profetante prole;
 ma le non mai dal misero
 credute a lei parole
 {{R|220}}portossi il vento di Sigeo nel mar.
-Che se, per arte o studio,
+     Che se, per arte o studio,
 crede talun la fronte
 cinger di lauro e spegnere
 la dotta sete al fonte
-{{R|225}}che del destrier la solid’unghia apri,
+{{R|225}}che del destrier la solid’unghia aprí,
+     lo spera invan, se volgere
-lo spera invan, se volgere
 le placide pupille
 non si degnò Melpomene,
 quando ei nascendo aprille
-{{R|230}}a ber la luce del purpureo di.
+{{R|230}}a ber la luce del purpureo dí.
-Te certo alle poetiche
+     Te certo alle poetiche
 soglie guidar le muse,
 e Febo nella tenera
 intatta alma t’infuse
 {{R|235}}l’inquieto eccitante estro divin.
+     Segui; e non sol nell’arcade
-Segui; e non sol nell’arcade
 armonica foresta,
 ma in ciel dal gran Saturnio
 ti fia corona intesta
 {{R|240}}qual d’Arianna fiammeggiò sul crin.