Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/111: differenze tra le versioni

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 <section begin="Canzone VII" /><poem>
      Per far forse pietà venir negli occhi
-     {{R|35}}Di tal che nascerà dopo mill’anni,
+     {{R|35}}Di tal che nascerà dopo mill’anni;
-     Se tanto viver pò ben cólto lauro.
+     Se tanto viver può ben culto lauro.
-L’auro e i topacii al sol sopra la neve
+L’auro e i topazj al Sol sopra la neve
-     Vincon le bionde chiome presso agli occhi
+     Vincon le bionde chiome, presso a gli occhi
      Che menan gli anni miei sì tosto a riva.
 {{R|40}}</poem>
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 <poem>
-{{Capolettera|Q}}{{Sc|Uesta}} anima gentil che si diparte,
+{{Capolettera|Q}}{{Sc|Uesta}} anima gentil che si diparte
-     Anzi tempo chiamata a l’altra vita,
+     Anzi tempo chiamata all’altra vita;
-     Se lassuso è quanto esser dê gradita,
+     Se lassuso è, quanto esser de', gradita;
      {{R|4}}Terrà del ciel la più beata parte.
-S’ella riman fra ’l terzo lume et Marte,
+S’ella riman fra ’l terzo lume, e Marte,
-     Fia la vista del sole scolorita,
+     Fia la vista del Sole scolorita,
      Poi ch’a mirar sua bellezza infinita
      {{R|8}}L’anime degne intorno a lei fien sparte.
 Se si posasse sotto al quarto nido,
-     Ciascuna de le tre saria men bella,
+     Ciascuna delle tre saria men bella,
-     {{R|11}}Et essa sola avria la fama e ’l grido;
+     {{R|11}}Ed essa sola avria la fama, e ’l grido.
-Nel quinto giro non habitrebbe ella;
+Nel quinto giro non abitrebb'ella:
      Ma se vola più alto, assai mi fido
      {{R|14}}Che con Giove sia vinta ogni altra stella.</poem>