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28 | PRIMA |
Per far forse pietà venir negli occhi
35Di tal che nascerà dopo mill’anni;
Se tanto viver può ben culto lauro.
L’auro e i topazj al Sol sopra la neve
Vincon le bionde chiome, presso a gli occhi
Che menan gli anni miei sì tosto a riva.
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SONETTO XXIV.
Anzi tempo chiamata all’altra vita;
Se lassuso è, quanto esser de', gradita;
4Terrà del ciel la più beata parte.
S’ella riman fra ’l terzo lume, e Marte,
Fia la vista del Sole scolorita,
Poi ch’a mirar sua bellezza infinita
8L’anime degne intorno a lei fien sparte.
Se si posasse sotto al quarto nido,
Ciascuna delle tre saria men bella,
11Ed essa sola avria la fama, e ’l grido.
Nel quinto giro non abitrebb'ella:
Ma se vola più alto, assai mi fido
14Che con Giove sia vinta ogni altra stella.