Se col pensier sovra me stesso io m'ergo
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pompeo Figari
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Se col pensier sovra me stesso io m’ergo
Il numero a guardar de’ falli miei,
Per cui servo del senso, io già mi fei
Di mille mostri spaventoso albergo:
5Ovunque io mi rivolgo a fronte e a tergo,
Veggo, o Signor, che intorno a me Tu sei
Con quel flagello, onde gastighi i Rei,
Nè contra i colpi tuoi ritrovo usbergo.
Deh cessi l’ira in Te, cessi lo sdegno,
10Nè tutto di furor s’armi il tuo ciglio,
Ma la Giustizia a la Pietà dia ’l regno.
Già m’esorta a sperar dolce consiglio:
Se di perdono a supplicare or vegno
Te Giudice, ma Padre, io reo, ma figlio.