Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Gratitudine - Riconoscenza

Gratitudine - Riconoscenza

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GRATITUDINE - RICONOSCENZA1.


Gratitudine corrisponde a beneficenza, riconoscenza a benefizio; quella è virtù, questa è dovere. Si può soddisfare alla riconoscenza, perchè misurandosi ella dal benefizio, è talvolta ristretta entro i limiti della restituzione, ma la gratitudine in un cuor ben fatto è ererna, e non può soddisfarsi mai. La riconoscenza è obbligo d’equità naturale, la gratitudine è sentimento nobile e generoso che muove da bontà d’animo, ed alligna in gentil petto. Un selvaggio è più naturalmente riconoscente, che grato; egli ti paga largamente, se il può, del benefizio ricevuto, ma ne perde ben tosto la memoria. La gratitudine dura più della riconoscenza, in quanto che divien affetto benevolo verso quella persona che ti ha beneficato, [p. 62 modifica]quantunque la memoria del benefizio possa essere passata. La riconoscenza è talvolta fastosa ostentatrice nel ricordarsi de’ benefizii, nel predicare il benefizio, nel mostrarsi pronta a sdebitarsi del benefizio; la gratitudine che è uno de’ più delicati sentimenti dell’anima, è timida e silenziosa come l’amore, ti ricambia del benefizio ricevuto con una stretta di mano, con un sospiro, con una lagrima, ma se il potesse ti rimeriterebbe con quanto ha di più caro: quindi la riconoscenza sta entro certe misure, e la gratitudine non ne conosce alcuna. Ne’ giorni della miseria una mano pietosa ti soccorre ed allevia i tuoi mali; diventi ricco, e restituendo anche a più doppj la pecunia che ti fu data, soddisferaì alla riconoscenza, ma non alla gratitudine, la quale ti comanda di amar sempre il tuo benefattore, e di servirlo finchè hai fiato e vita: la gratitudine non è mai paga, come la vera beneficenza non è mai stanca. La riconoscenza impotente, senza la gratitudine, è un peso al cuor dell’uomo; la gratitudine è dolce quanto, e più del benefizio: l’ingrato non è solamente sconoscente, ma è un mostro di malvagità. Gratitudine è dunque più di riconoscenza, e [p. 63 modifica]dobbiamo essere grati a Dio, e riconoscenti agli amici.

Riconoscenza, nel significato di cui parliamo, procede dal conoscere il benefizio, o la persona che te lo fa; gratitudine è nel sentir quello e nell’amar questa; quindi è che riconoscenza si prende talvolta per semplice ricompensa, o contraccambio di un servizio, gratitudine non mai.

Note

  1. *Ho desunto i punti principali della differenza di questi duc vocaboli dall’ab. Roubaud (synonim. franc.), quantunque in tutto il corso del mio lavoro mi sia studiato di scostarmi dai gramatici stranieri; ma qui la differenza appartiene alla ragione psicologica, che è ragione universale dell’uomo, e non teorica peculiare di questa o quella lingua; ed in questa carriera i filosofi delle altre nazioni sono pur troppo entrati prima di noi, e ci è forza seguirli.