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GRATITUDINE - RICONOSCENZA1.


Gratitudine corrisponde a beneficenza, riconoscenza a benefizio; quella è virtù, questa è dovere. Si può soddisfare alla riconoscenza, perchè misurandosi ella dal benefizio, è talvolta ristretta entro i limiti della restituzione, ma la gratitudine in un cuor ben fatto è ererna, e non può soddisfarsi mai. La riconoscenza è obbligo d’equità naturale, la gratitudine è sentimento nobile e generoso che muove da bontà d’animo, ed alligna in gentil petto. Un selvaggio è più naturalmente riconoscente, che grato; egli ti paga largamente, se il può, del benefizio ricevuto, ma ne perde ben tosto la memoria. La gratitudine dura più della riconoscenza, in quanto che divien affetto benevolo verso quella persona che ti ha beneficato,


  1. *Ho desunto i punti principali della differenza di questi duc vocaboli dall’ab. Roubaud (synonim. franc.), quantunque in tutto il corso del mio lavoro mi sia studiato di scostarmi dai gramatici stranieri; ma qui la differenza appartiene alla ragione psicologica, che è ragione universale dell’uomo, e non teorica peculiare di questa o quella lingua; ed in questa carriera i filosofi delle altre nazioni sono pur troppo entrati prima di noi, e ci è forza seguirli.